[di Alex Zanotelli • 06.10.02] Secondo il religioso comboniano occorre lavorare perché la guerra diventi un tabù come chiede il Vangelo.

IRAQ. PADRE ZANOTELLI: CONTRO L’INTERVENTO LA CHIESA HA FATTO ANCORA POCO

Roma (Italia), 28 settembre (VID) – E’ importante che la Chiesa di fronte a un eventuale guerra contro l’Iraq decretata da Bush abbia assunto un atteggiamento anti interventista, ma non è ancora abbastanza se si vuole essere davvero fedeli al Vangelo. Lo sostiene padre Alessandro Zanotelli, religioso comboniano, per tanti anni impegnato a lavorare in una baraccopoli di Nairobi e ora tornato in Italia dove rappresenta una delle figure più impegnate per la pace. “Il magistero, gli episcopati – ha detto Zanotelli ad un’agenzia italiana – devono affermare con nettezza e senza ombra di dubbio che ogni guerra è ingiusta, che è uno strumento contro il vangelo. Mi rendo conto che è un passo impegnativo e anche difficile, ma lo ritengo necessario per essere credibili. Da prete, nelle mie ricerche e nella vita vissuta, sono arrivato alla conclusione che è nel Vangelo, ben prima di Gandhi, la radice di quello che viene definito pacifismo e la Chiesa stessa per i primi tre secoli lo ha applicato fedelmente. Oggi è arrivato il tempo di ritornare a quella radicalità evangelica”.
Secondo il religioso ci troviamo come agli inizi dell’umanità, quando l’incesto era un fatto comune per l’uomo. ”Poi ci si accorse che provocava tanti problemi ed è diventato un tabù. Ecco occorre questo salto in avanti, far diventare la guerra un tabù”.