LA NATURA, NOSTRA MAESTRA DI VITA


Si sta vivendo in questo periodo storico uno sfruttamento incredibile delle ricchezze del nostro Pianeta, distruggendo cosí senza pietà la Natura. Solo per fare alcuni esempi, pensiamo alla eliminazione di enormi foreste tropicali del Sud del Mondo ad opera di multinazionali che utilizzano i terreni devastati per monocoltivazioni; pensiamo all’estrazione ed utilizzo sempre in aumento del petrolio, con i conseguenti catastrofici cambi climatici; alla costruzione di nuove centrali nucleari come si sta programmando negli Stati Uniti ed anche in Italia ed in altri Paesi…

Vediamo cioè la Natura come elemento da utilizzare insensatamente. É giunto quindi il momento di impegnarci con intelligenza e con amore per un cambio radicale del comportamento errato dei Paesi chiamati del Primo Mondo. La Natura deve essere vista come nostra maestra di vita.

Cosa fare concretamente per mettere in marcia questo fondamentale cambiamento di rotta? A livello familiare e di piccoli gruppi si deve iniziare a discutere di queste problematiche e ad ascoltare chi ci puó dare suggerimenti importanti. Si tratta spesso di popoli dimenticati, visti dal nostro Mondo come ‘schiavi’ da sfruttare, quando invece proprio loro ci possono aiutare a comprendere il valore che la Natura ingloba.

TATANGA MANINel libro «La saggezza degli Indiani d’America» (Edizioni «Il Punto d’incontro»), vengono citate parole meravigliose come quelle di Tatanga Mani, appartenente ad una Tribú di quei popoli: «Per voi uomini bianchi noi eravamo selvaggi. Voi non avete capito le nostre preghiere… Quando noi cantavamo le nostre canzoni di lode al Sole, alla Luna o al Vento, pregavamo Idoli ai vostri occhi… La Natura é il libro di quella Grande Forza che voi chiamate Dio e che noi chiamiamo Grande Spirito… Sai che gli alberi parlano? Sí parlano. Parlano l’un con l’altro e parlano a te, se li vuoi ascoltare… Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro il denaro. Voi saccheggiate i boschi e la Terra, sprecate i combustibili naturali, come se dopo di voi non venisse piú alcuna generazione. Voi parlate sempre di un Mondo migliore, mentre costruite bombe sempre piú potenti, per distruggere quel Mondo che ora avete».

Sono veramente questi popoli indigeni, che purtroppo abbiamo in buona parte distrutti, che ci aiutano a capire in profondità che la Natura deve essere nostra maestra di vita. Possiamo sicuramente poco a poco far scaturire in noi, e soprattutto nei giovani, la voglia d’impegnarsi a difendere la Natura. E imparare tante cose da lei.

Pensiamo a quanto puó fare un maestro, un contadino, un tecnico che s’impegna a sviluppare le fonti di energia pulita. Credo che solo cosí potremo sentirci felici, comprendendo che la vita ha un senso quando si cerca tutti insieme di salvare il nostro Pianeta.

Penso sia utile chiudere questo breve intervento con le parole di un Vescovo italiano, di Molfetta, ora morto, Tonino Bello, riportate nel libro «Alla finestra la speranza» (edizioni Paoline), parole espresse nel 1989, a pochi giorni dal disastro di Chernobyl : «Dobbiamo protestare contro coloro che violentano la Natura, che deturpano i paesaggi, che speculano sulle bellezze della Terra. A voi ragazzi, nube della speranza, il compito di dimostrare che c’è un reattore di segno contrario a quello di Chernobyl! Ed é il cuore nuovo: l’unico ordigno di vita che ci preserverà, con le sue radiazioni di bontà, dalla catastrofe planetaria».

Enrico Turrini