Poesia che può essere anche cantata come ballata sull’aria de «Il vecchio e il bambino» di Francesco Guccini, alla quale l’autore si è chiaramente ispirato. Il testo partecipa al Concorso solidal-umoristico-letterario nazionale «Léggere nel verde». Trovi il bando qui.
LA PIA VICENZINA
La pia Vicenzina
giacea tra l’erbetta
Col moroso sospesa
a fatal paginetta
Distesa sott’ombre
Con occhio giulivo
Scorreva parole
Come placido rivo
Ristoro elargiva
Il cielo blu-flutti
Il sole splendeva
Sul prato di tutti
Quand’ecco dal fondo
Del Campo Marzìo
Appare un omone,
che paura mio Dio!
Fischietto alla bocca
Pistola in fondina,
già pronto è il blochetto
per la bella multina.
«Cos’ho fatto di male?»
invoca tremante,
«lei ha violato le leggi,
e norme altrettante»
«la norma è chiarissima,
la giacenza è vietata,
solo in piedi puoi stare,
e la sosta è salata!»
L’orizzonte ora muto,
interroga il vento:
«Qual è la ragione di
codesto evento?»
E il vento che pettina
le foglie dei tigli
racconta del fatto
tra mille bisbigli.
Leggeva distesa,
e il prato era verde,
il libro ora tace,
e la memoria si perde.
Mauro Viero