[di Greta Blu (www.aquiloneblu.org) • 15.02.03] Il triste fenomeno dell’accattonaggio minorile in Italia ha inizio verso la metà degli anni Ottanta e vede inizialmente l’utilizzo di minori slavi Rom e successivamente di bambini marocchini, impegnati a chiedere l’elemosina e a lavare i vetri delle auto ai semafori.

L’ACCATTONAGGIO MINORILE IN ITALIA

Il triste fenomeno dell’accattonaggio minorile in Italia ha inizio verso la metà degli anni Ottanta e vede inizialmente l’utilizzo di minori slavi Rom e successivamente di bambini marocchini, impegnati a chiedere l’elemosina e a lavare i vetri delle auto ai semafori. Oggi, accanto a queste 3-4.000 presenze, si sono aggiunti minori albanesi che sembrano far parte di un vero e proprio racket, dipendente da organizzazioni dedite all’immigrazione clandestina, e che si occupano di inserire questi minori in Italia. La mafia albanese è nota per la violenza esercitata sui bambini che vengono ceduti ai trafficanti dalle famiglie e diventano schiavi: sono malnutriti, vestiti di stracci e mandati a chiedere l’elemosina, per attirare la pietà della gente. Se al termine della giornata non hanno raccolto il minimo previsto, sono intimoriti e percossi. Alcuni bambini invece vengono “trattati meglio”: sono quelli destinati ai pedofili. La possibilità di un loro rimpatrio risulta spesso molto difficoltoso per la mancanza di documenti di identità, per l’ostilità da parte della famiglia d’origine ma soprattutto perché l’accattonaggio “rende” intorno alle ex 150.000 lire al giorno di cui buona parte va all’organizzazione, un’altra alla famiglia e circa ex 10.000 lire rimangono al minore.
Nel 1998, nella regione Lazio, sono state 4.523 le denunce di casi di sfruttamento minorile di diverso tipo (prostituzione, delinquenza, mendicità, etc.). Ciò sottolinea la necessità, in tutta la nazione, di interventi mirati e definitivi nei confronti di questa forma di sfruttamento dei bambini, nel rispetto di tutti i diritti enunciati nella Convenzione  ONU a favore dell’infanzia. Una sentenza della Corte costituzionale del 1997 ha dichiarato che è lecito elemosinare e mendicare, ma è reato utilizzare a questo fine un minore di anni 14 (come ha ribadito una sentenza –forse la prima in Italia- nei confronti di una donna Rom, emessa dalla pretura di Terni). Se il minore è sottoposto all’autorità o alla custodia di chi mendica, la pena prevede l’arresto da 3 mesi ad 1 anno. Se il fatto è commesso dal genitore, la condanna comporta la  sospensione dell’esercizio della potestà e può dar luogo all’apertura di un procedimento per l’adozione del minore (art. 671 del Codice Penale). Spesso, per non incorrere in queste pene, la persona che usa il minore nell’accattonaggio non è un parente oppure lo si manda per strada da solo, minacciandolo di punizioni se non porta a casa i soldi.: Tali accorgimenti sono frequenti tra i nomadi e non sono purtroppo rari i casi in cui i bambini vengano appositamente storpiati per suscitare pietà. Accade anche che i piccoli siano addirittura imbottiti di sedativi, affinché stiano buoni e tranquilli in braccio alle madri che chiedono l’elemosina sui marciapiedi Questi bambini maltrattati da grandi diverranno a loro volta “capetti”, ricreando il circolo dello sfruttamento. Occorre un maggior rispetto delle leggi, maggior controllo ed assistenza nei confronti delle famiglie disagiate ed una mirata informazione all’opinione pubblica sul fenomeno. Chiedere elemosina significa stare per strada ogni giorno, non frequentare la scuola, non giocare, non socializzare con altri coetanei. Significa obbligare il bambino ad una vita che non gli appartiene e obbligarlo a non credere in un futuro migliore. Significa annientare i suoi diritti. Di fronte a quelle mani tese che dicono “ho fame”, non rispondiamo con qualche spicciolo, per lavarci la coscienza: così facendo non li liberiamo certamente dalla schiavitù alla quale sono costretti, non li liberiamo da nulla. Al posto del denaro diamo loro qualcosa da mangiare, non avremo così il “dubbio” di aver “contribuito” al racket dell’accattonaggio, che genera emarginazione.  Ricordiamoci conto che dietro a quelle mani ci sono organizzazioni criminali che li sfruttano dopo averli rapiti o comprati, riducendoli in schiavitù, annientandone la dignità.


Riferimenti bibliografici: www.comune.roma.it : “Comune di Roma, Assessorato alle Politiche per l’Infanzia, Comunicato Stampa, gennaio 2002”; www.camilliani.org ; www.savethechildren.it .