LACRIME DELLA LOCRIDE E SEGNI DI SPERANZA

«GRILLOnews» esprime la propria solidarietà e il proprio appoggio al Vescovo di Locri-Gerace, Monsignor Giancarlo Bregantini, oggetto di un grave atto di intimidazione mafiosa, il 23 marzo scorso, quando dodicimila piantine di lamponi della cooperativa “Valle del Bonamico”, promossa dal Vescovo, sono state distrutte con l’impiego di agenti chimici.

Si è trattato di un attentato mafioso che vuol spezzare la rete solidarietà, lavoro, promozione sociale creata e promossa da Mons. Bregantini, in una terra segnata ferocemente dalla presenza della criminalità organizzata. Bregantini rappresenta un esempio di pastore che coniuga l’annuncio del Vangelo, con la lotta per la giustizia e la solidarietà tra gli uomini, organizzando segni di speranza, attraverso una pastorale impegnata nelle opere di bene comune, e la promozione un modo etico di fare imprenditoria che rimette in seria discussione i poteri costituiti.

É possibile contribuire a riparare il danno subito dalla cooperativa calabrese e sostenere la lotta contro le mafie e l’ingiustizia sociale. Come? Per maggiori infrmazioni clicca qui.

Riportiamo di seguito il comunicato scritto dal Vescovo di Locri-Gerace.


LACRIME DELLA LOCRIDE

IL DOLORE

Ancora una volta la Locride versa le sue lacrime, amarissime per la violenta morte del giovane Enzo Cotroneo di Bianco, ucciso proditoriamente sulla strada di casa, nella notte di domenica 19 marzo, proprio poche ore prima della sua attesa testimonianza nella delicata inchiesta sull’omicidio dell’onorevole Franco Fortugno. A ciò si aggiunge il ferimento ieri dell’agente di un periodico locale.

Ma Locride versa le sue lacrime anche per i tanti atti di intimidazione che hanno il terribile intento di scoraggiare chi vuole il bene e si è impegnato, con fecondi risultati, a creare tante occasioni di lavoro, in una terra avara di speranza e di futuro.

Tristissimo e preoccupante è infatti l’avvelenamento di 1 ettaro di piante di piccoli frutti, nella serra chiamata Frutti del Sole, vicino a San Luca. Lacrime, quindi, sempre più amare.


LA CONDANNA

Il gesto intimidatorio contro l’agricoltura e il lavoro difficile dei contadini lo sento come un’offesa a Colui che, come Creatore di ogni cosa, ci ha dato una terra bellissima, con delle potenzialità immense e ancora poco valorizzate. Distruggere la campagna è un atto contro Dio, nostro Creatore. È una bestemmia contro il cielo. Ed è un’orrenda offesa a quel giardino, la Calabria, che Dio ha affidato alle mani di tutti i Calabresi per trarne ricchezza e dignità.

Questo vile gesto di distruzione, attuato con raffinata volontà di male, assolutamente preparato, è poi un atto che viola l’intera attività cooperativistica della Locride, che vede tanti giovani, fiduciosi nel futuro della Calabria, impegnati con le loro mani a farla bella. Tutti insieme. Senza paura. Ormai da 10 anni, con realizzazioni ammirate in tutta Italia. Siglate dal Progetto Policoro, intelligente strumento per la crescita dei giovani, voluto dall’intera Chiesa Italiana e attuato in quasi tutte le Diocesi del sud.

Qui c’è una strategia mortale, che vuole spezzare le nostre intelligenze e minaccia le nostre risorse. Per questo, è un atto che, come Vescovo, condanno nel più forte dei modi. Lo condanno con la scomunica. Quella stessa scomunica che la Chiesa lancia contro chi pratica l’aborto, è ora doveroso, purtroppo, lanciarla contro coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani – uccidendo e sparando – e delle nostre terre – avvelenando.


IMPEGNI

La solidarietà della Chiesa di Locri-Gerace è immediata e piena. Sia nei confronti della famiglia di Enzo Cotroneo, ucciso a due passi da casa, che dei lavoratori delle serre. Ci impegnamo a star vicino alla famiglia colpita, come abbiamo sempre fatto in ogni atto in cui Caino uccide Abele. Ci impegnamo inoltre a ricostruire il danno attuato. A sanare il giardino. A recuperare la dignità dei nostri lavoratori agricoli. A ridare speranza alla nostra gente.

Le forze dell’ordine e la magistratura siano sempre sensibili e immediatamente operative nella difesa della nostra regione. E come restiamo consolati dalla notizia dell’arresto dei presunti autori del delitto Fortugno (anche per merito di chi, con coraggio, si è posto come testimone di giustizia, per permettere la soluzione di indagini difficili e complesse), così speriamo che anche in questi casi si impegnino, con la stessa determinazione, a scoprire autori e mandanti di tali vili gesti di morte.

Possa il Signore della Vita avere pietà di noi. E ci dia la forza di ricominciare con decisione e speranza.

24 marzo 2006, memoria dei missionari martiri

        

† p. GianCarlo Bregantini, Vescovo