[LEGAMBIENTE VERONA 16.02.05] LE BUONE ESPERIENZE DI ALCUNI COMUNI DEL VERONESE CHE HANNO AVVIATO, PRIMA DELL'ENTRATA IN VIGORE DEL TRATTATO DI KYOTO, INIZIATIVE PER IL RISPARMIO ENERGETICO E LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA...

LEGAMBIENTE VERONA. IL TRATTATO DI KYOTO È GIÀ REALTÀ

L’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto è arrivata: oggi 16 febbraio scattano finalmente azioni internazionali concrete per il contenimento delle emissioni di gas serra. E’ un traguardo raggiunto a fatica, con anni di negoziati e nonostante l’ostruzionismo costante degli Stati Uniti, una data importante per Legambiente e per tutti gli ambientalisti.

Legambiente per celebrare questa data ha lanciato la campagna “Cambio di Clima”. Nell’ambito di questa iniziativa è prevista l’adesione delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali che possono diventare “amici del clima“, applicando “pacchetti di risparmio” e aderendo alla campagna “Cambio di Clima” con un impegno concreto, come l’adozione di misure di risparmio energetico, la promozione delle fonti rinnovabili e della mobilità sostenibile o come la neutralizzazione delle emissioni di alcune attività dei comuni attraverso l’adesione alla campagna AzzeroCO2. (www.azzeroco2.it)

Nella provincia di Verona già diverse Amministrazioni Comunali, senza attendere l’avvio del trattato di Kyoto hanno avviato progetti di risparmio energetico, la promozione di fonti rinnovabili e quindi la riduzione delle emissioni in atmosfera.

Legambiente vuol far conoscere queste esperienze e dare il giusto riconoscimento a questi “Comuni amici del clima”. Questi le Amministrazioni e i loro progetti:

Badia Calavena: ha realizzato un impianto fotovoltaico per l’illuminazione degli impianti sportivi e un impianto solare termico per l’impianto idrico della palestra. Ha avviato un progetto per la realizzazione di un impianto eolico a 2 pale per la produzione di energia elettrica, che renderà Badia Calavena autonoma (1.700.000 KWH) e ha predisposto un progetto per un impianto idroelettrico e un impianto a biomasse per riscaldare gli edifici comunali. E’ inoltre operativo da tempo uno sportello informativo per i cittadini sui temi dell’energia.

Fumane: ha realizzato un impianto fotovoltaico sulla copertura della Scuola Media “B. Lorenzi” (l’impianto è costituito da 52 pannelli fotovoltaici).

Illasi: Ha avviato uno sportello informativo sui temi dell’energia per i cittadini. Ha predisposto un progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico al servizio degli impianti sportivi e della palestra. E’ in fase di avvio un progetto di impianto a pannelli solari per la produzione acqua calda per gli spogliatoi. La Giunta Comunale sta predisponendo, inoltre, una proposta di modifica del regolamento edilizio per prevedere una riduzione degli oneri di urbanizzazione per i cittadini che installeranno impianti da energie rinnovabili.

San Martino Buon Albergo: Ha presentato un progetto per la realizzazione di una piccola centrale idroelettrica sul fiume Fibbio e ha in cantiere un ulteriore progetto per realizzare un impianto a biomasse per riscaldare i nuovi impianti sportivi.

Verona: Nella ricomposizione dell’ex cava di Via Friuli, trasformata in un parco pubblico, ha installato un impianto fotovoltaico. In collaborazione con l’ATER ha organizzato un corso di formazione per amministratori, tecnici e progettisti sulle energie rinnovabili e sul risparmio energetico. Ha aderito al progetto europeo “Display” per monitorare e rendere pubblici i consumi energetici negli edifici comunali con la finalità di aumentare la coscienza civile sugli aspetti legati alle emissioni dei gas serra e dei consumi energetici. Ha organizzato un ciclo di incontri presso le Circoscrizioni per sensibilizzare i cittadini sui temi del risparmio energetico e, infine, ha istituito la figura dell'”Energy Manager” comunale.

Alla campagna “Cambio di Clima” di Legambiente ha aderito la Sezione di Verona dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura® per ricordare che progettare e costruire secondo i principi della bioarchitettura significa: valutare attentamente i fabbisogni abitativi per ridurre al massimo l’uso del territorio e l’alterazione del paesaggio; favorire l’utilizzo di energie rinnovabili; inserirsi in un contesto bioclimatico utilizzandolo in modo corretto ed efficace; porre attenzione alla salute dell’uomo che dovrà abitare e lavorare i luoghi prima progettati e poi costruiti; utilizzare materiali eco-compatibili possibilmente riciclabili, da riciclo o riciclati, di provenienza locale, con un ciclo vitale non nocivo né per l’uomo né per l’ambiente e soprattutto prodotti con poca energia fossile.

Le esperienze di questi Comuni, dimostrano che raggiungere gli obiettivi fissati dal trattato di Kyoto (l’Italia dovrà ridurre le proprie emissioni in atmosfera del 6,5%), è possibile anche… partendo dal basso.