LETTERE. ORGOGLIO MAL RIPOSTO

Il premier Berlusconi afferma di essere orgoglioso di aver contribuito a portare la “democrazia” in Iraq. Eppure basta leggere qualunque giornale europeo per sapere che gli invasori dell’Iraq lo hanno ridotto a un inferno in cui hanno perso la vita oltre 100.000 persone.

A quasi due anni dalla “liberazione” e dalla “fine della guerra”, questa miete ogni giorno decine di vittime. Quasi metà della popolazione vive in province controllate dalla guerriglia. Una scuola su tre è stata distrutta, acqua ed elettricità sono razionate, per la benzina bisogna fare lunghe code.

Il patrimonio archeologico è stato saccheggiato, gli archeologi del British Museum denunciano che il sito di Babilonia è stato devastato dai cingoli e dalle ruspe degli eserciti occupanti; truppe e carri armati stranieri hanno cannoneggiato cimiteri e moschee, alcuni giornalisti non filostatunitensi sono stati uccisi, la tv Al Jazeera chiusa, introdotta la pena di morte.

Human rights watch denuncia che nelle carceri irachene la tortura – anche di bambini – è sistematica; in quelle statunitensi e britanniche è stata uno scandalo. E noi italiani, grazie ad un governo irresponsabile che ha fatto a pezzi la Costituzione, abbiamo mandato i nostri soldati a morire per dare man forte in questa porcheria. C’è davvero di che essere orgogliosi!

Luca Salvi
(Verona)