LIBRI. «AUFSTEHEN! ALZARSI! DIARIO DI GUERRA E DI PRIGIONIA DEL SOLDATO ARMANDO GANDINI» DI GIANNI STORARI

[GRILLOnews.it – 04.07.2010] «Aufstehen! Alzarsi! Diario di guerra e di prigionia del soldato Armando Gandini, 1941-1945» raccoglie la testimonianza di un soldato italiano rimasta in un cassetto per 65 anni. Ora, grazie ai nipoti di Gandini e alla dedizione del professor Gianni Storari, che ha curato l’edizione, tale documento è stato dato alle stampe.

Gianni Storari

«AUFSTEHEN! ALZARSI!»

Diario di guerra e di prigionia del soldato Armando Gandini 1941-1945

(edizioni Ambrosini 2010)

Anno 2010 – 152 pagine

«Aufstehen! Alzarsi! Diario di guerra e di prigionia del soldato Armando Gandini, 1941-1945» raccoglie la testimonianza di un soldato italiano rimasta in un cassetto per 65 anni. Ora, grazie ai nipoti di Gandini e alla dedizione del professor Gianni Storari, che ha curato l’edizione, tale documento è stato dato alle stampe.

Molte sono le pubblicazioni che hanno raccolto a posteriori le memorie di chi ha patito in guerra. Questa novità editoriale, però, curata dallo studioso di storia locale veronese Gianni Storari, che l’ha arricchita di apparati storici e filologici, porta alla luce un documento d’eccezione: cinque quadernetti del giovane soldato Armando Gandini, classe 1917, scritti giorno per giorno nell’arco di quattro anni, che introducono il lettore nel vissuto di eventi e di luoghi cruciali durante l’ultima guerra mondiale.

«Aufstehen! Alzarsi!» raccoglie gli scritti di uno dei tanti giovani italiani, ignari e impreparati alla guerra. Scritti che testimoniano la vita quotidiana passata sopra e sotto le macerie d’Europa. Senza ideologie, revisionismi o pretese letterarie, il lettore avrà uno sguardo sulla storia, con gli occhi di un giovane che tutto desiderava meno che diventare un eroe, una vittima o una persona importante.

I diari di Gandini hanno percorso migliaia di chilometri dentro al suo zaino. E raccontano di lotte contro i partigiani in terra balcanica, dei fatti del 25 luglio e dell’8 settembre, degli anni di prigionia e dei lavori forzati, delle peregrinazioni altrettanto tra Grecia, Albania, ex Iugoslavia, Ungheria, Polonia, Germania, Austria.

Cinque semplici quadernetti, per ricordare una pagina dolorosa: la sorte da dimenticati che toccò a circa 700 mila giovani soldati, che al ritorno passarono sotto silenzio l’orrore, l’umiliazione e la vergogna patite. «Aufstehen! Alzarsi!» narra di un passato recente che ha segnato molte vite e la storia d’Italia. L’esigenza di ricordare e capire s’impone agli storici, ai figli, ai nipoti e a tutti gli italiani.

L’autore riporta le parti più significative del testo inserendole nel più ampio contesto della guerra e della prigionia, e corredando il lavoro con una ricca serie di foto e immagini significative: 160 pagine, con un corredo di almeno 40 tra foto, disegni, mappe dei luoghi e documenti vari.

Vita di Armando Gandini

Nato a Castel San Giovanni (Piacenza) il 6 ottobre 1917, Geniere Marconista alla 125 Marconisti, R. 13, fu aggregato alla divisione Bergamo; dal 16 febbraio 1942 passò in Montenegro, località Kistagne, alla stazione radio R.4.A con il 291° reggimento Fanteria; fu trasferito a Spalato dal 2 aprile 1943. Fatto prigioniero dai tedeschi il 27 settembre, è stato internato nei campi di Görliz (il 25 ottobre 1943), oggi Zgorzelec. Fu destinato alla miniera di carbone Berthaschacht fino al marzo 1944, come I.M.I (Internato Militare Italiano) n. 91362 nel campo M.-Stammlager VIII A Berthaschacht, effettuando alcuni spostamenti nelle vicine località di Waldenburg, oggi Walbrzych (Bassa Slesia), e Fellhammer, oggi Kuznice Swidnickie, quartiere di Boguszow Gorce. Il 19 marzo 1944  passò ad Hermsdorf, oggi Sobiecin, a lavorare come pittore-verniciatore presso la ditta Glükilfgrube. Il 7 maggio 1945 partì dal campo liberato dai russi, giungendo a Praga l’11 maggio e a Brno il 12 maggio, dove visitò il monumento fatto erigere dalla Società Dante Alighieri il 25 ottobre del 1925, a ricordo degli italiani morti nella prigione dello Spielberg. Ripartì per Vienna il 13 agosto e giunse in Italia il 23 agosto, al campo di smistamento di Pescantina (Verona).

La suddetta presentazione è stata curata dalla Società Dante Alighieri (Comitato di Verona) in occasione della presentazione del volume nella città scaligera.

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Il libro è acquistabile a San Bonifacio presso la Libreria Bonturi (Corso Venezia n.5), la Libreria Piramide (Via Ospedale Vecchio 31), oppure contattando l’autore: tel. 045.7614621.

L’AUTORE

Gianni Storari (1946), sambonifacese, ha insegnato Italiano, Storia e Geografia nelle scuole medie e superiori ed è stato preside di scuola media.

Studioso e ricercatore di storia locale con particolare attenzione per le tradizioni popolari e le vicende degli ultimi, dei marginali, la storia delle classi subalterne, è autore e coautore di alcune pubblicazioni, tra le quali: «Gente in controluce» (1980), «Album Sambonifacese» (1980), «Vento sulla pianura» (1987), «L’oro di Coalonga» (2001), «L’Altra faccia della medaglia» (2004), «Obiettivo Villabella» (2005), «Villabella, il riso e altre curiosità» (2006), «Oltre i limiti, da un confine all’altro» (2007), «Il Cavallo bianco. Donne e uomini nella Resistenza a San Bonifacio, Monteforte, sulle colline e nella ‘bassa’ tra il Veronese e il Vicentino» (2007) e «Su quelle ruote correva lo sviluppo» (2008), «Sapore di pane» (2008) e altri.

Collaboratore de «La Mainarda» di Cologna Veneta dal 1980 al 1986 è membro della redazione de «I quaderni di Coalonga» di San Bonifacio dal 1988 ad oggi.