Dalle mie parti, «di là dall’acqua» indica un luogo genericamente prossimo, ma dagli usi e costumi poco noti e comunque inselvatichiti, abitato da gente a cui è bene dar poca confidenza. Solitamente è il versante opposto della valle, distante magari un pugno di chilometri; ma basta quel rigagnolo torrentizio in mezzo, da attraversare su ponti o passerelle per rendere esotica una distanza di per sè insignificante.
Come si vive di là dall’acqua, quando di mezzo c’è il mare, quando la distanza si misura in miglia nautiche e ore di nausea da moto ondulatorio? Lo racconta il libro «C’è di mezzo il mare» di Riccardo Finelli (Incontri Editrice), in un «giro per le isole attorno alla Penisola»: Capraia, Ginostra, Alicudi, Santa Maria, Tavolara, San Lazzaro degli Armeni, Isola Maggiore, Gorgona, Marettimo, Levanzo e Linosa — undici isole microscopiche, oppure lontane, lontanissime, quasi irraggiungibili, isole «fuori rotta» che sono mondi a sé stanti, luoghi straordinari che hanno la capacità di riprodurre in sedicesimo quello che accade sulla terraferma. Non una guida turistica, ma un pretesto per seguire le onde e raccontare le storie di donne e uomini che ogni giorno s’inventano l’esistenza con un mare in mezzo.
Riccardo Finelli
C’É DI MEZZO IL MARE
Viaggio nelle micro-isole italiane
Anno 2008 – 254 pagine – 15,00 euro
ISBN: 978-88-89080-76-4
L’AUTORE
Riccardo Finelli, 36 anni, giornalista e scrittore, vive e lavora a Modena. Per «Incontri Editrice» ha pubblicato nel 2007 «Storie d’Italia – Viaggio nei comuni più piccoli di ogni regione». Nel 1995 ha vinto il premio giornalistico «Tempo d’impresa» e nel 2003 il premio «Gianfranco Rossi» per la giovane letteratura. Ha due sogni nel cassetto: vincere la Coppa del Mondo di slalom gigante e fare il giro del mondo in scooter. Il suo sito Internet è www.riccardofinelli.it