In autobus sulle strade di terra rossa del sertão brasiliano, in piroga lungo i fiumi del Mato Grosso o a piedi nelle caotiche vie delle cittadine del nordest, dom Pedro Casaldáliga ha percorso in lungo e in largo per oltre 35 anni il territorio brasiliano
Pedro Casaldaliga. A piedi nudi sulla terra rossa
di Francesc Escribano [EMI Edizioni – 240 pagine – 10,00 euro – Anno 2005]. In autobus sulle strade di terra rossa del sertão brasiliano, in piroga lungo i fiumi del Mato Grosso o a piedi nelle caotiche vie delle cittadine del nordest, dom Pedro Casaldáliga ha percorso in lungo e in largo per oltre 35 anni il territorio della prelatura di São Félix do Araguaia, di cui è ora vescovo emerito.
Le infradito hawaianas, che calza sempre, sono diventate il segno distintivo di un ministero episcopale esercitato nella comunione e fatto vicinanza alla gente, scelta preferenziale per i poveri, impegno nonviolento per la giustizia, di rispetto per le culture indigene e d’impegno nell’ecumenismo.
«A piedi nudi sulla terra rossa» ripercorre la vita e la missione di dom Pedro, dal suo arrivo nel 1968 nello sperduto villaggio di São Félix, ai primi scontri con i latifondisti che cercarono più volte di ucciderlo; dagli anni più duri della dittatura militare alle speranze suscitate dall’elezione di Lula.
Poeta e profeta molto noto anche in Italia, Casaldáliga è una figura che ha segnato profondamente la vita della Chiesa e della società brasiliana, precorrendo spesso i tempi nel campo dell’inculturazione, dell’ecumenismo, del rispetto delle culture indigene. Il libro contiene una raccolta delle sue lettere più recenti. La presentazione è di Alex Zanotelli.
L’AUTORE
Francesc Escribano
Giornalista, è direttore della Televisione di Catalogna e autore di numerosi programmi. Insegna comunicazione audiovisiva all’Università Autonoma di Barcellona. Con questo libro ha vinto in Spagna il Premio Gaziel di biografie e memorie.
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