INDIA. AUROVILLE, ALLE SORGENTI DELLA PACE

Prosegue la collaborazione del professor Luciano Stella* con GRILLOnews. L’autore di questo articolo è tornato da alcuni giorni in Italia dopo aver trascorso un mese nella regione del Kerala (India) dove ha svolto un periodo di volontariato sociale in una piccola scuola del posto, la Neema School, sostenuta dall’Associazione no-profit italiana LOVE & KNOWLEDGE (www.l-k.it). Nell’articolo che segue, Luciano ci racconta della sua visita ad Auroville…

AUROVILLE

È molto raro, oggi, che qualcuno parli bene del suo passato scolastico. Al massimo, puoi sentire qualcuno che ti dice: mi è rimasto impresso quel insegnante, bravo! ma parlar bene della scuola no, non si sente mai. 
Eppure ogni tanto qualche eccezione c’è. Ricordo 4 o 5 anni fa, per esempio, una ragazza conosciuta a Treviso, che mi raccontava entusiasta dei suoi anni di scuola. Da dove spuntava fuori, ‘sta mosca bianca?

Ebbene, il motivo era che aveva fatto le scuole ad Auroville. In Francia? No, in India meridionale, nella città di Aurobindo (1) , fondata per creare dei rapporti alternativi, non solo tra gli uomini, ma anche con la natura, con l’ambiente…

Ecco, ci sono arrivato anch’io nella Novella Utopia: scendo dal bus e passando col rick-shaw per la strada sterrata, vedo i nomi dei vari villaggi di cui la città è composta: Certitude, Fraternity, Aspiration…

All’entrata del Visitor’s Center mi danno le prime indicazioni, poi mi mandano a vedere il video sul Matrimandir (Tempio alla Madre) e una mostra su Aurobindo: «The Genius of India». Quindi mi avvio a vedere il pezzo forte, di cui più volte avevo sentito parlare, quasi una leggenda. 
MatrimandirEccolo, è lì, troneggia al centro di una spianata di alcune centinaia di metri, una sfera di più di 30 metri di diametro ricoperta da dischi di metallo, sembra lo scudo di una testuggine.

È una struttura avveniristica, un po’ come l’Euratom di Bruxelles o i palazzi di Brasilia. Questo famoso Matrimandir è il cuore pulsante, il centro spirituale della città, anche  se non è “praticabile”. Ci sono voluti anni per costruirlo e anche ora non si può entrare perché ci sono lavori in corso.

Nell’Anfiteatro antistante campeggia un’urna, contenente la terra delle 124 nazioni che il giorno dell’inaugurazione l’hanno deposta come simbolo di un luogo davvero cosmopolita, davvero oltre ogni frontiera. Attorno al Matrimandir e all’Anfiteatro, il Parco dell’Unità, diviso in 12 parti, rappresentanti i 12 attributi della Madre Suprema.

In questi giardini  ci sono vari tipi di fiori, soprattutto ibiscus, che rappresentano la Coscienza Divina. Ognuno dei 12 giardini è associato ad un colore e ad una qualità: aspirazione, ricettività, progresso, coraggio, bontà, generosità, uguaglianza, pace, sincerità, umiltà, gratitudine, perseveranza.

La complessa organizzazione di Auroville – basata su molteplici attività di tipo agricolo, artigianale, artistico e formativo – trova comunque la sua anima in quello che viene chiamato «Yoga  Integrale» e che viene condensato in alcuni aforismi come:

Pace attraverso l’unità umana: la pace attraverso l’uniformità è assurda. L’unità deve essere realizzata attraverso l’unione di molti, in cui ognuno sia parte dell’unità, indispensabile al tutto. Voglio che questo posto sia chiamato «pace» e che la pace, di fatto, regni qui, non solo tra gli occupanti di Auroville. Pace. La cosa principale dev’essere la pace, qualsiasi cosa tu faccia, dev’essere fatto con mezzi pacifici”.

La nostra ricerca non è effettuata con mezzi mistici. È nella vita stessa che noi vogliamo ritrovare il divino. Ed è attraverso la scoperta che la vita può essere trasformata”. “Noi vogliamo la verità. Quello che la maggior parte delle persone vuole, è l’etichetta «verità». Occorre che gli Auroviliani vogliano la verità, qualunque essa sia”.

La sera, correndo su un taxi verso Pondicherry, mi chiedo quanto questi principi che ho letto si saranno potuti concretamente realizzare e – se facessi io stesso un’esperienza di vita ad Auroville – con quali problemi avrei da scontrarmi (naturalmente moltissimi, ma poi – mi viene in mente – quelli del quotidiano delle relazioni sono sempre i più spinosi, nonostante le migliori intenzioni).

Concludo tuttavia che i protagonisti, già per il coraggio di partire con quest’avventura e di portarla avanti (ormai Auroville esiste da quasi quarant’anni) sono da ascrivere nel libro d’oro dei pionieri di una nuova frontiera.

Luciano

(1) Aurobindo (1872-1950) è una delle figure più rappresentative del pensiero indiano contemporaneo, insieme filosofo, visionario e «guru». Dopo varie esperienze (politiche, intellettuali, spirituali), nel 1926 si ritira dalla vita attiva, dedicandosi soltanto all’attività spirituale e creativa e lasciando il compito di proseguire la sua iniziativa a La Mère (2).

(2) La Mère (1878-1973) parigina d’origine. Nel 1914 incontra per la prima volta Aurobindo a Pondicherry e dopo un secondo incontro nel 1920, non lascerà più l’ashram e lavorerà col maestro per l’ampliamento della coscienza umana. Al ritiro di Aurobindo, assume la guida dell’ashram, che continuò a crescere, anche dopo la fondazione di un «Centro di Educazione Internazionale». Nel 1968 diede inizio alla grande avventura di Auroville, progetto tuttora in progress, dopo la morte (a 97 anni) della fondatrice.

ARRIVEDERCI

Per chi volesse saperne di più su Auroville, i suoi principi e le sue realizzazioni, oltre naturalmente a poter consultare il sito internet, io stesso mi riprometto di inviare prossimamente a questo giornale il resto della documentazione da me raccolta.


«Neema School» prende il  nome da Neema, una ragazza romana di 34 anni che 3 anni fa, venuta in Kerala per una vacanza, c’è rimasta ed ha fondato la scuola. Si definisce «drogata di bambini» e per la sua scuola, ci tiene particolarmente al carattere spontaneo, di fresca improvvisazione e all’impronta artistica che la caratterizzano.A sostegno dell’iniziativa è stata anche fondata un’Associazione no-profit, dal nome LOVE & KNOWLEDGE.  Se vuoi saperne di più, vai al sito: www.l-k.itL’AUTORE(*) Luciano Stella, vicentino, ha insegnato per anni Lettere all”I.P.S.I.A. “Fedele Lampertico” di Vicenza, con cui mantiene tuttora intensi rapporti, essendo il fondatore del «LAMPEX», l’Associazione degli Ex studenti Laperticani. Associazione a cui appartiene anche il direttore di GRILLOnews. Attualmente il professor Stella insegna Lettere all’Istituto per Geometri “A.Pozzo” di Trento.Gli altri racconti di Luciano Stella pubblicati:PICCOLA SCUOLA PER PICCOLI INDIANI (15.07.2005)O CORRIERINA, CORRIERINA DEI DOLORI (23.07.2005)