SUL PROGRAMMA RELATIVO ALL’ACQUISIZIONE DEL SISTEMA D’ARMA JOINT STRIKE FIGHTER JSF
28.05.2009 – ON. FEDERICA MOGHERINI REBESANI (PD) – Carissimi, ho letto delle vostre iniziative di mobilitazione contro il programma pluriennale di acquisizione del sistema d’arma Joint Strike Fighter e credo utile inviarvi alcune riflessioni a riguardo, anche per precisare la posizione e le scelte assunte da me e dal Partito Democratico in Parlamento.
In occasione della discussione in Commissione difesa alla Camera e al Senato del citato programma, il Partito Democratico ha deciso di esprimere il suo dissenso con gli interventi dei parlamentari nel corso del dibattito e la non partecipazione al voto finale.
In particolare, abbiamo ritenuto di esprimere il nostro dissenso su un programma che impegna decine di miliardi di euro per i prossimi 15 anni, proprio mentre l’Italia si trova nel pieno di una drammatica crisi economica internazionale, che mette in discussione la tenuta del nostro sistema produttivo, con migliaia di licenziamenti, l’assenza di reti di protezione sociale per i tanti precari a cui non si rinnovano i contratti, un costo della vita crescente che mette gran parte delle famiglie italiane di fronte alla difficoltà di provvedere anche alle necessità primarie.
Abbiamo proposto in Parlamento di impegnare piuttosto, con provvedimenti immediati e di emergenza, risorse del bilancio pubblico per sostenere i precari che stanno perdendo il loro lavoro, così come ci stiamo battendo per assicurare alla popolazione colpita dal terremoto in Abruzzo tutto il sostegno finanziario necessario alla completa ricostruzione delle abitazioni e delle attività produttive locali.
Il Partito Democratico ha denunciato come il Governo non abbia dato e continui a non dare una risposta adeguata alla crisi economica, sottovalutandola o nascondendola, col risultato di far ricadere sugli italiani – a partire dai più deboli e meno tutelati – dei costi sociali molto pesanti. Ci si risponde che non ci sono i soldi per le misure che proponiamo. Ma l’allocazione delle risorse è il frutto di scelte politiche.
Quanto alla specifica discussione sul programma “Joint Strike Fighter”, il PD ha richiesto, all’inizio del dibattito sul provvedimento, di procedere ad un’approfondita attività istruttoria, organizzando audizioni in Commissione dei rappresentanti dei principali soggetti interessati, che avrebbe potuto offrire un utile contributo per chiarire tanti profili problematici relativi all’adesione al progetto e alle acquisizioni in discussione.
Questa possibilità è stata negata dalla maggioranza parlamentare, che ha invece voluto procedere ad una rapida approvazione di un parere favorevole delle Commissioni competenti, senza dare spazio alla discussione e alle ragioni dell’opposizione.
Il Partito Democratico ha contestato la scelta di impegnare per questo programma risorse così ingenti. Inoltre non sono assolutamente chiare le modalità e le risorse che dovranno finanziarlo – che rischiano di essere ancor di più dei 15 miliardi già preannunciati – così come appaiono del tutto vaghe le stime sulle ricadute occupazionali dirette e nell’indotto. Un programma dunque che per il Partito Democratico presenta troppe ombre e oneri finanziari del tutto spropositati rispetto alle condizioni finanziarie e alle ben diverse priorità sociali che l’Italia dovrebbe darsi.
Restando comunque a disposizione per occasioni di confronto, sarei ben lieta di ricevere aggiornamenti sulle vostre inziative.
Un caro saluto,
Federica Mogherini
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