[di Mario Lodi • 12.01.02] La signora Franca Ciampi, che ha criticato la televisione  “deficiente” ed esortato i giovani a leggere, ha aperto una serie di riflessioni sul rapporto fra libri e televisione. E’ chiaro che la televisione , in mano a persone senza scrupoli e senza fini culturali e morali, ha eliminato il libro come pericoloso concorrente culturale, ignorandolo. Chi legge pensa, immagina, crea, si dà ritmi personali di godimento spirituale.

MARIO LODI: LA TV DEFICIENTE E LA LETTURA

La TV incanta, suggestiona, corre con ritmi così veloci  che non permette la riflessione critica, rende passivi, inerti sul piano creativo. C’è quindi chi considera libri e televisione incompatibili come linguaggi. Altri pensano che la televisione potrebbe, fra le tante merci che pubblicizza, inserire anche i libri. Ecco alcune proposte: a) introdurre nei vari giochi , quiz che si riferiscono ai titoli o ai personaggi di libri. b) tavole rotonde in cui esperti, autori, editori parlano dei libri come si fa per i film discutendone con attrici e  registi o con i campioni sportivi rievocando i loro goal. c) valutare le trasmissioni sui libri con  l’auditel, eliminando quindi  quelle che non raggiungono un sufficiente indice di ascolto. Con questa mentalità si potrà ottenere qualche superficiale curiosità sui libri più venduti, ma non si trasmetterà la passione per la lettura, che dovrebbe essere l’obiettivo fondamentale a cui si riferiva la signora Ciampi. Il libro infatti non è una merce qualsiasi da pubblicizzare, è invece un mezzo che nutre  e sviluppa il pensiero, suscita sentimenti, libera il senso critico. Non è con i quiz o le chiacchierate nei salotti che possiamo formare il lettore, ma con la conoscenza dei testi. La TV, se vuole, può farlo, se  accetta la lettura nei suoi programmi, come dovrebbe fare una società veramente libera e civile. La soluzione è semplice come l’uovo di Colombo: la passione per la lettura deve iniziare dai bambini, con il modo più naturale: bravi lettori, che sanno usare la nostra bella lingua   così armoniosa rispettando virgole e punti, pause e toni di voce adeguati (il contrario della lingua televisiva, frettolosa e senza espressione), leggono ogni giorno una  pagina da un bel libro: una favola, una poesia, una leggenda o altro tratto dal patrimonio culturale di tutto il mondo. Durata: cinque-sette minuti, come “Il fatto di Biagi”, ma tutti i giorni, in orari adatti e prefissati. Voi che possedete o gestite le televisioni siate generosi, donate ai  bambini e anche a noi, il godimento di cinque minuti di arte narrativa per gustare la nostra lingua ora umiliata dai commentatori dei telegiornali. Se la vostra avarizia non ve lo permette, ci uniremo noi utenti per creare un fondo che ci permetta di comperare uno spazio pubblicitario di cinque minuti per donare a tutti i bambini un breve spazio per la conoscenza del mondo fantastico che la letteratura ho prodotto nella millenaria  evoluzione culturale. Ma sarebbe per voi, che vi esprimete per spot e non leggete più libri,  una vergogna perché con la TV “deficiente” create una nuova forma di analfabetismo. (Mario Lodi)