PER SUPERARE LA CRISI, COSTRUIRE LE CITTÁ DELLA PACE E DEI DIRITTI UMANI


«Chi governerà le nostre città, penserà a noi o farà gli affari suoi?» Questo lo slogan della campagna «Costruiamo le città dei Diritti Umani» promossa dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Tavola della Pace, Libera, Cnca, Gruppo Abele ed Avviso Pubblico. In vista delle prossime elezioni amministrative, le organizzazioni promotrici lanciano un richiamo all’importanza delle comunità, all’impegno per la difesa dell’autonomia locale ed alla responsabilità di Sindaci, Presidenti, Assessori e Consiglieri per la difesa dei diritti fondamentali delle persone.

«Un appello rivolto principalmente ai cittadini ed elettori – spiega Flavio Lotti della Tavola della Pace – affinché con senso di responsabilità scelgano amministratori all’altezza delle sfide da affrontare». Perché è proprio nelle città che si possono trovare gli strumenti per superare le difficoltà e costruire il cambiamento, i luoghi in cui si possono trovare le risposte più concrete ed efficaci.

Comunità di persone, dunque, e non semplicemente Comuni rincara Adriano Poletti Vice Presidente del Coordinamento Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani «l’unico antidoto è pensare che i Comuni sono insiemi di persone e non di oggetti e, il primato delle persone sulle cose deve entrare nei programmi amministrativi». Ed è un documento fatto di domande e risposte concrete quello proposto, che si articola in cinque richieste: fare fronte alla crisi, crescita della cultura della convivenza e delle pari opportunità, difesa dei diritti umani, tutela ambientale e salvaguardia di beni pubblici comuni, costruzione della pace e della giustizia nel mondo partendo dal basso. E, per ognuna delle richieste, il documento di lavoro indica una serie di proposte concrete invitando i candidati amministratori ad assumerne gli impegni.

Il documento di appello è inoltre affiancato da un programma dettagliato che illustra le proposte de «La Giunta della Pace e dei Diritti Umani», ispirata alla Carta Costituzionale, ma anche al Diritto Internazionale dei Diritti Umani, pur rimanendo aperto a eventuali proposte di integrazione e modifica.

In questa costruzione è indispensabile il ruolo attivo degli stessi cittadini perché, come chiarisce Iole Ghibaudi del Gruppo Abele, «restituendo responsabilità ai cittadini, si restituisce loro dignità», superando, in tal modo, «l’approccio emergenziale ai fabbisogni in favore di risposte strutturali».

E tra le numerose sfide degli Enti Locali, emerge con forza la lotta alle criminalità organizzate, come testimoniato dalla presenza di Libera con Tonio Dell’Olio e Avviso Pubblico con Giovanni De Martino. Le buone pratiche amministrative e di società civile responsabile devono fare rete, la cooperazione è la strada giusta affinché le città possano davvero cambiare l’Italia e il mondo.

Fonte: Articolo 21