Trasformare le terre di camorra, confiscate a spietati criminali, nelle Terre di don Peppe Diana, per continuare, nel suo segno, a costruire comunità alternative alle mafie. Questo il sogno di quanto, in questi anni, hanno tenuta accesa la fiaccola della memoria del giovane sacerdote ucciso dalla camorra nella sua chiesa.
Il progetto, che sta per vedere la luce, è produrre la mozzarella più buona del mondo, quella che aggiunge al suo inconfondibile sapore, il gusto in più della giustizia e della libertà, utilizzando i terreni, gli allevamenti e i caseifici confiscati al clan dei casalesi in provincia di Caserta. Il progetto «La mozzarella della legalità» è una iniziativa esemplare sostenuta dalla Fondazione per il Sud. Un’azienda diffusa sul territorio casertano, che opererà nel settore agroalimentare e lattiero-caseario con il metodo di produzione biologico, partendo dai comuni di Castel Volturno e Cancello d Arnone. Un’area considerata la capitale mondiale della mozzarella.
Lo studio di fattibilità, elaborato dall’Agenzia Cooperare con Libera Terra, prevede la realizzazione di una fattoria didattica sperimentale, al servizio dello sviluppo ecosostenibile del territorio, con attività di turismo responsabile e l’uso di tecnologie produttive innovative. Una fattoria bioenergetica in grado di produrre energia da fonti rinnovabili (sole, vento e biogas) fortemente attenta alla salubrità e qualità dei prodotti e del territorio ed alla formazione delle maestranze del comparto.
Un progetto fortemente simbolico avviato il 19 marzo 2009 a Casal di Principe. In quell’occasione, davanti alle migliaia di persone venute a celebrare il XV anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana, è stato siglato un protocollo operativo sottoscritto da Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati alle mafie, Prefettura di Caserta, Regione Campania, Provincia di Caserta, ASL Ce 2, Comune di Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Associazione Libera, Associazione Comitato don Peppe Diana, Agenzia Cooperare con Libera Terra. Tutti uniti nel promuovere il percorso di costituzione della cooperativa sociale «Le terre di don Peppe Diana – Libera Terra», i cui soci saranno selezionati con bando pubblico, favorendo le capacità, i talenti e le sensibilità locali. Un gruppo di giovani che, dopo una fase di formazione e di start-up, concretizzerà il piano d’impresa della prima cooperativa Libera Terra in Campania, insieme a quanti vorranno condividere il percorso di riscatto del territorio.
Prima d’avviare l’attività imprenditoriale, il bene confiscato a Castel Volturno sarà utilizzato come bene collettivo. Molte organizzazioni del mondo sindacale, imprenditoriale, economico, culturale, istituzionale stanno aderendo all’invito di Libera di presidiare la struttura rendendola viva, con iniziative, eventi, campi di volontariato, infopoint e sportelli di servizio.
Fonte: Banca Etica