Il 9 gennaio 2004 si è tenuta a Roma una importante riunione, convocata dalla Campagna Europea contro il Muro dell’Apartheid ed a cui hanno partecipato rappresentanti ed esponenti del vasto movimento di solidarietà con il popolo palestinese. La riunione era stata decisa a seguito della visita in Italia, nello scorso dicembre, di Jamal Juma, coordinatore della campagna palestinese contro il Muro dell’Apartheid. Si è trattato di un appuntamento importante, che ha visto la presenza di organismi che, nel recente passato, hanno vissuto non poche difficoltà di rapporto. Fra gli altri, hanno partecipato alla riunione – coordinata da Maren Karlitzky, responsabile della Campagna Europea – l’europarlamentare Luisa Morgantini, la dirigente FIOM Alessandra Mecozzi, Rino Serri per l’associazione Italia – Palestina, numerose Donne in Nero, Giulio Marcon dell’ICS, Yousef Salman dell’associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, il Comitato di Solidarietà con l’Intifada e il Forum Palestina. Il dibattito è stato molto concreto e produttivo. Dopo l’introduzione di Maren Karlitzky, che ha illustrato le proposte elaborate a Bruxelles contro il Muro, Luisa Morgantini ha brevemente relazionato sulla situazione attuale in Palestina, mettendo in luce come le condizioni della popolazione palestinese siano ormai oltre la soglia della tollerabilità, e non solo a causa dell’avanzare della costruzione del Muro dell’Apartheid; la stessa Morgantini ha invitato a mettere da parte le differenze che pure esistono – per esempio nel giudizio sulla cosiddetta Iniziativa di Ginevra – per affrontare insieme una battaglia decisiva per il futuro della Palestina, la battaglia contro il Muro dell’Apartheid. Rino Serri ha proposto di organizzare una grande iniziativa contro il Muro, avvertendo della necessità di porre la questione del Muro alla pubblica attenzione. Il Forum Palestina – raccogliendo l’invito all’iniziativa unitaria – ha proposto di articolare la mobilitazione su più livelli, sia costruendo iniziative centrali come quella proposta da Serri, sia investendo gli enti locali della responsabilità di pronunciarsi fattivamente contro il Muro dell’Apartheid, sul modello di quanto riferito da Alessandra Mecozzi in merito all’iniziativa della Provincia di Roma. Si tratta, secondo il Forum Palestina, di far pronunciare consigli comunali, provinciali e regionali contro il Muro e di chiedere la sospensione di tutti gli accordi – commerciali, culturali, ecc. – stipulati fra enti locali italiani ed entità israeliane. E’ stato fatto l’esempio di Roma, dove il Comune porta la gravissima responsabilità di aver consentito alla sottoscrizione di un accordo fra l’ACEA (azienda di cui il Campidoglio è il maggiore azionista) e Israele per lo sfruttamento delle acque, cioè per la sottrazione delle risorse idriche ai Palestinesi. Obiettivo comune a tutti, la sospensione degli accordi commerciali fra Italia e Israele, nella consapevolezza che alcune forze politiche – in particolare i DS – mostrano disponibilità alle iniziative contro il Muro ma non vogliono sentir parlare di sospendere gli accordi con Israele.
Sul piano delle iniziative, si è deciso di dare vita ad una prima settimana di mobilitazione a partire dal 21 febbraio, a ridosso dell’inizio delle sedute del Tribunale Internazionale dell’Aia che dovrà pronunciarsi sulla legittimità del Muro, come richiesto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il 21 febbraio si terrà a Roma una grande iniziativa di avvio della settimana di mobilitazione, che proseguirà in tutte le realtà locali con diverse modalità. Si è anche deciso di far vivere nella manifestazione contro la guerra e contro le occupazioni del prossimo 20 marzo una forte caratterizzazione contro il Muro dell’Apartheid e l’occupazione militare e coloniale della Palestina.
La riunione si è aggiornata a fine mese, dopo i forum di Milano e di Bombay, dove verrà avanzata con forza la necessità di mobilitare le opinioni pubbliche a sostegno del popolo palestinese.
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