[a cura di "Palermo anno uno" • 17.12.01] «Si muore generalmente perche' si e' soli o perche' si e' entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perche' non si dispone delle necessarie alleanze, perche' si e' privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non e' riuscito a proteggere» (Giovanni Falcone).

UN APPELLO CONTRO LA MAFIA

Assistiamo ad un progressivo e costante smantellamento di tutti quegli strumenti di contrasto alla criminalita’ organizzata  che, dopo le stragi del ’92, ci avevano fatto sperare di potere un giorno vivere in una societa’ libera dall’intimidazione mafiosa. Sempre piu’ difficile e’ collaborare con la giustizia, sia da parte dei pentiti che di imprenditori onesti e taglieggiati, sempre piu’ sfumato e’ il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, mentre fioccano le condanne di risarcimento a carico di chi racconta o analizza la mafia e i magistrati piu’ esposti vengono costantemente attaccati e delegittimati. Niente piu’ falsi in bilancio, ostacoli insormontabili per le rogatorie internazionali e un bel colpo di spugna per i reati finanziari. Dopo la cessazione dell’ operazione “Vespri Siciliani”, ecco oggi  la riduzione della “vergogna nazionale”, cioe’ delle scorte ai magistrati. Imperativo categorico e’ diventato “imparare a convivere con la mafia”, in attesa di allentare la vigilanza sui grandi appalti. Intendiamo esprimere non solo preoccupazione ma indignazione per il percorso intrapreso verso una normalita’ che somiglia troppo ad una “normalizzazione”. Oggi, come e piu’ di ieri, e’ necessario ribadire con forza e convinzione, che la mafia esiste, ancora, e controlla il territorio. La mafia non e’ un’emergenza. La mafia e’ un sistema criminale che trova la sua forza nei legami ancora forti con pezzi della politica, delle istituzioni, del mondo dell’economia ed in capitali immensi, appena scalfiti da sequestri e confische. Per questo e’ assolutamente necessario rialzare la guardia, mobilitare le coscienze e rendere evidente nel Paese la volonta’ di liberarsi dal giogo mafioso. E’ ancor piu’ necessario richiamare alle proprie responsabilita’ tutte le cariche istituzionali a garanzia della democrazia e della liberta’. Riteniamo urgente e vitale organizzare una mobilitazione nazionale contro la mafia che veda convergere associazioni, gruppi, movimenti e cittadini. Una manifestazione che riteniamo opportuno proporre a Roma entro poche settimane per sottolineare il senso di una battaglia contro la criminalita’ che e’ dell’intero Paese. Per dimostrare a pezzi delle istituzioni non coerentemente impegnati nel contrasto alla mafia la presenza determinata e non rassegnata dei cittadini italiani. Vi invitiamo ad inviare nei prossimi giorni la vostra adesione insieme alla disponibilita’ a dare un contributo di idee ed un apporto organizzativo per la riuscita dell’iniziativa. (Appello promosso dall’associazione “Palermo anno uno”; per contatti e adesioni: fax: 091340793; e-mail: [email protected] )