[a cura di Greta Blu • 30.07.02] www.bimbisicuri.it è un sito "nato" da pochi giorni che si prefigge l'obiettivo di informare e sensibilizzare i genitori circa la necessità di affrontare viaggi sicuri in auto con a bordo i bambini: è la vostra esperienza di mamme ad aver suggerito questa idea? L'uso delle cinture di sicurezza è per noi abituale da sempre, un gesto meccanico che si fa senza nemmeno accorgersene e che da quando ci  sono i bambini, fa buona compagnia all'altro gesto che si fa prima di mettere in moto: allacciare ai seggiolini dei bimbi, che non si ribellano a quello che anche per loro, oltre che per noi, è semplicemente  "normale".

UN NUOVO SITO A FAVORE DEI BAMBINI

www.bimbisicuri.it è un sito “nato” da pochi giorni che si prefigge l’obiettivo di informare e sensibilizzare i genitori circa la necessità di affrontare viaggi sicuri in auto con a bordo i bambini: è la vostra esperienza di mamme ad aver suggerito questa idea? L’uso delle cinture di sicurezza è per noi abituale da sempre, un gesto meccanico che si fa senza nemmeno accorgersene e che da quando ci  sono i bambini, fa buona compagnia all’altro gesto che si fa prima di mettere in moto: allacciare ai seggiolini dei bimbi, che non si ribellano a quello che anche per loro, oltre che per noi, è semplicemente  “normale”. L’idea del sito è nata dal fatto che guardandoci in giro, che si sia a piedi o in macchina, capita regolarmente di vedere persone che guidano  mentre di fianco hanno bambini piccoli senza nemmeno avere la precauzione della cintura, o bambini che stanno nei sedili posteriori  liberi di giocare e di muoversi… ma anche di finire contro il parabrezza  alla minima frenata… Abbiamo notato un vuoto oltre che di consapevolezza in tantissime persone, anche nelle sedi istituzionali. Due esempi? A quanti è mai  capitato di vedere un vigile dare la multa a chi trasporta i bambini senza assicurarli ai seggiolini? e poi, soprattutto, c’è un vuoto nella legge stessa:  all’Art. 172. (Uso delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta), gli articoli 4 e 5, che testualmente dicono: “articolo 4. I passeggeri di età inferiore ai dodici anni che abbiano una statura inferiore a 1,50 m devono essere trattenuti da un sistema di ritenuta, adeguato alla loro statura ed al loro peso.” Non è affatto specificato l’obbligo di tenere i bambini nei sedili posteriori, ne’ si fa riferimento alcuno al fatto che, se la macchina al lato passeggero (che si sa bene essere il posto più a rischio) è provvista di airbag, questi, in caso di impatto, possono provocare lesioni e addirittura la morte del piccolo che subirebbe l’esplosione all’altezza della faccia. C’è il triste riferimento della bimba di tre anni morta lo scorso ottobre a Milano, in seguito a un banale tamponamento. Era seduta di fianco al padre, su un fuoristrada, in coda in una strada trafficata. una frenata  improvvisa e l’apertura dell’airbag che provoca alla piccola la rottura di due vertebre, causandone la morte. Per evitare casi terribili come questo, non bastano gli scongiuri. “articolo 5. I bambini di età inferiore ai tre anni che occupano i sedili posteriori possono non essere trattenuti da un sistema di ritenuta se sono trasportati in un veicolo in cui tale sistema non sia disponibile, purché siano accompagnati da almeno un passeggero di età non inferiore ai sedici anni.” Ma ci rendiamo conto? E’ una legge che va cambiata, e noi speriamo di trovare un piccolo varco, uno spiraglio di interesse su cui poter intervenire, dando con il  nostro piccolissimo contributo. riteniamo che la posta in gioco sia molto alta. E tanta è la strada da fare… Rispettando le regole si rispettano i nostri figli: 11.000 bambini feriti in un anno per incidenti stradali sono tanti, troppi. La prevenzione, anche in questo caso, è importante per la tutela dei piccoli a bordo? Sì, abbiamo scelto uno slogan semplice, per il lancio di bimbisicuri: sicurezza = amore.  Ed è veramente tutto qui… quando si sceglie di far viaggiare i propri figli (o nipoti o figli di amici etc) senza allacciarli ai seggiolini, si sceglie deliberatamente di mettere a repentaglio la loro vita.  Spesso chi si comporta così fa gli scongiuri, se messo davanti all’ipotesi di un incidente automobilistico che potrebbe avere conseguenze drammatiche per il piccolo passeggero, perseverando così in un atteggiamento tanto stupido quanto dannoso. Parlando con tante persone mi sono accorta di come chi notava questo genere di comportamento scellerato, anche da parte di amici, trovandosi in difficoltà nel conflitto se dirlo o meno, scegliesse raramente di rispondere all’impulso naturale di riprendere questi ultimi, nel timore di essere addirittura schernito. In fondo è quello che è successo spesso proprio al nonno della bimba di Milano, che dopo quanto gli è purtroppo accaduto, ha scelto di non tacere più. Diciamo allora che lo slogan “bebè a bordo” non deve essere solo una bella frase da leggere, le attenzioni e gli scrupoli devono essere ben altri… Cosa puo’ fare il comune cittadino per dare un contributo a questa importante campagna di sensibilizzazione? Su bimbisicuri abbiamo messo una sezione chiamandola proprio “cosa puoi fare tu” che per ora dà la possibilità di scaricare una locandina da stampare e affiggere nei luoghi dei bambini (studi pediatrici, ludoteche, asili, scuole) ma anche degli adulti (le bacheche dei luoghi di lavoro ad esempio). E poi ci sono dei banner che potrebbero linkare il nostro ad altri siti, creando una rete virtuale preziosa. Speriamo sinceramente che questa sezione cresca e proponga presto altre iniziative da fare tutti insieme. e ognuno di noi può fare molto nell’ambito in cui vive. I nostri interlocutori sono pochi ma fondamentali per il cambiamento di  questo comportamento pericoloso, come scriviamo nella  sezione “obiettivi”: Dobbiamo parlare con i comandi dei vigili urbani, con i giornalisti, con le direzioni didattiche… e prima di tutto dobbiamo parlare con chi come noi è genitore, e non può non sentire l’importanza di fare e di esortare a fare il gesto semplice che è quello di garantire al massimo la sicurezza del proprio figlio, anche in auto. in fondo non è niente di diverso da quello che si fa abitualmente, dal momento in cui nascono. Solo così creeremo i presupposti per costruire consapevolezza e quindi arrivare addirittura a poter migliorare la legge. e a quel punto, anche chi crede che la miglior precauzione è “fare le corna” allontanando certamente da se’ il rischio, non avrà possibilità di scelta.