[Gianmaria Ragnolo • 30.07.02] Era già notte quella sera a Darwin. Una persona ignota mi stava attendendo all’aeroporto. Ignota perché era la prima volta che avevo modo di incontrarla. Infatti ci eravamo sentiti solo per telefono. Ignota, ma con un nome. Si chiama A. ed è un ex poliziotto del Northern Teritory (Stato nel quale mi trovo) ora in pensione. Un personaggio simpatico, assai robusto, aria da bonaccione dalla battuta facile. Voglio però spiegare meglio la situazione.

AUSTRALIA. VIAGGIO NEL CUORE DEL MONDO/4 – L’ESPERIENZA DARWINIANA: SERVAS

4. L’esperienza darwiniana: Servas

Era già notte quella sera a Darwin. Una persona ignota mi stava attendendo all’aeroporto. Ignota perché era la prima volta che avevo modo di incontrarla. Infatti ci eravamo sentiti solo per telefono. Ignota, ma con un nome. Si chiama A. ed è un ex poliziotto del Northern Teritory (Stato nel quale mi trovo) ora in pensione. Un personaggio simpatico, assai robusto, aria da bonaccione dalla battuta facile.

Voglio però spiegare meglio la situazione. A., come molte altre persone, fa parte di una organizzazione internazionale chiamata Servas (parola dell’idioma Esperanto che significa “noi serviamo”). Fondata in ambiente scolastico circa 50 anni fa in Danimarca, grazie all’intraprendenza di un americano che con gli amici inneggiava a valori di euguaglianza e pace tra i popoli, oggi l’organizzazione porta avanti la mission dell’ospitalità, dello “scambio” in qualsiasi forma lo si voglia intendere (però qui non parliamo di beni materiali), della comprensione e rispetto per diverse culture, lingue, religioni e razze. Servas è un’associazione radicata a livello mondiale.

L’idea sviluppata è che viaggiatori da tutto il mondo, aderenti all’organizzazione, possano godere dell’ospitalità ed esperienza di stare con alcune famiglie del Paese che stanno visitando per un breve periodo. In Australia sono oltre 600 le famiglie ospitanti e, ad esempio, se ne contano più di mille in Italia. Il tempo trascorso con A. è stato rilassante, intenso e per molti aspetti interessante. Mi ha accompagnato a camminare nei luoghi dove nel 1942, durante la Guerra,  i giapponesi bombardarono Darwin, alla stazione di Polizia (con cella annessa); ovunque ci siamo recati il mio “accompagnatore” conosceva qualcuno, incontrava amici, ex colleghi, funzionari statali. Conosceva l’intera cittadinanza!

Abbiamo parlato di storia e di macabri fatti polizieschi, come nel 1974 era riuscito a sopravvivere nell’inferno di Cipro, quando l’esercito turco invase l`isola  e lui, a quel tempo, si trovava là nelle vesti di componente di una forza di pace. Servas è un’esperienza vera per chi ha la pazienza di conoscere e la voglia di ascoltare e raccontare. Un modo di vivere e di viaggiare, un modo di essere che eleva ad un qualcosa che il turismo grossolano dei grandi hotel non conosce, non riesce nemmeno ad immaginare e forse a concepire. Così si scoprono consuetudini di un popolo che fino al giorno prima si ignoravano, usi e tradizioni che si rivelano sorprendenti. Personalmente cerco sempre di integrarmi.

Mi sento letteralmente parte della famiglia ospitante. Ci si scambia ricette durante i pasti, si ride e si scherza, ma si lavano anche pentole e piatti e si aiuta a fare il bucato. Dopo tutto l’esperienza è gratuita. Ho acquistato un’auto, una Commodore dell`84 con la quale ora sto scendendo a tappe verso Perth lungo la costa. La distanza è notevole, oltre 5000 km. Non so ancora il come e il  perché di questo mio viaggio, ma il bello sta proprio in questo: nella imprevedibilità degli eventi, nelle persone che incontro, nei luoghi che visito, nel clima che ora godo. Non c’è  nulla di più piacevole dell’alzarsi la mattina immersi nel caldo tropicale, passeggiare in giardino tra banani e palme da cocco sorseggiando un succo al mango: un paradiso! Come un re, tra i giardini di Babilonia! / CONTINUA


 RACCONTI di Gianmaria Ragnolo. Nato a Soave nel maggio del 1979, in provincia di Verona, dopo aver conseguito la maturità classica, ha vissuto ed iniziato gli studi universitari a Firenze. Nel 2000 ha lasciato l`Italia per lavorare e vivere nel Regno Unito. Il giovane, nell`agosto del 2001 è partito per il suo primo viaggio in Australia e Nuova Zelanda dove ha lavorato in fattorie organiche e conosciuto più a fondo le culture indigene dei due Paesi. Ha iniziato da qualche settimana la sua seconda avventura australiana, cercando sempre nuove esperienze di viaggio, evitando tutto ciò che è convenzionale e descrivendo ciò che vive e vede con curiosità ed acutezza.