[Mosaico di Pace • 13.05.01] La redazione di "Mosaico di pace", il mensile promosso da Pax Christi Italia, esprime soddisfazione per la notizia, riportata quest'oggi da un quotidiano nazionale, che il gruppo bancario Unicredito ha deciso di sospendere i crediti concessi all'industria bellica.

Unicredito non finanzierà più l’export di armi

La notizia era già stata pubblicata nel numero di aprile di “Nigrizia”, la rivista mensile dei Missionari Comboniani che insieme a “Missione Oggi” (rivista dei Missionari Saveriani) e a “Mosaico di pace” aveva lanciato alla vigilia del Giubileo la campagna di sensibilizzazione sul tema del coinvolgimento delle banche italiane nel commercio degli armamenti. Come risulta dall’annuale Relazione del Governo sull’import-export di armamenti del nostro Paese (prevista dalla legge 185 del 1990), Unicredito figura al primo posto nella classifica delle banche che nel 1999 (ultimi dati forniti) avevano supportate le operazioni dell’industria bellica. Proprio da Unicredito sono infatti transitati i 1.247 miliardi di una fornitura eccezionale di armi italiane verso gli Emirati Arabi Uniti. La campagna “Banche armate” invita tutti i risparmiatori a scrivere alla propria banca, qualora questa figuri nell’elenco ufficiale degli istituti di credito coinvolti nel commercio di armi (erano 26 nel 1999), anzitutto per “chiedere conto” di tale attività e, nel caso, per decidere di spostare i propri risparmi presso altre banche non “armate”. Non va dimenticato che nel 1999 sono state autorizzate operazioni di import-export per un valore complessivo di 2.596 miliardi di lire, a fronte dei 1.838 miliardi del 1998, con un incremento di oltre il 40%. Né va dimenticato che solo il 23% delle autorizzazioni è diretto verso paesi europei o comunque (28%) verso paesi alleati, mentre il restante 72% supera i confini della Nato e va a finire in paesi come Cina, Turchia, Algeria e Colombia che sono in guerra o che violano le convenzioni internazionali sui diritti umani. Se d’altronde il 53% dell’export di armi italiane è diretto verso l’Africa e il Medio Oriente, si capisce benissimo il rapporto tra la pace nel mondo e il proprio conto in banca. Mentre conferma che la campagna “Banche armate” continuerà, “Mosaico” auspica che la decisione di Unicredito sia emulata da altri istituti bancari italiani.


(fonte: Mosaico di Pace – Rivista mensile promossa da Pax Christi – e-mail: [email protected] )