[San Vincenzo • 18.12.03] La San Vincenzo rilancia la campagna «Inverno sereno»: si tratta di aiutare, chi non può, a pagare le bollette di riscaldamento e di fornire abiti e coperte a chi ha poco per difendersi dal freddo. Ma questa è solo una delle attività svolte per i poveri, una fascia sempre più ampia, nella quale rientrano tanti anziani ma anche persone di altra età, italiane e straniere...

VERONA. I POVERI CHIEDONO AIUTO. LA SAN VINCENZO RILANCIA LA CAMPAGNA «INVERNO SERENO»

La San Vincenzo rilancia la campagna «Inverno sereno»: si tratta di aiutare, chi non può, a pagare le bollette di riscaldamento e di fornire abiti e coperte a chi ha poco per difendersi dal freddo. Ma questa è solo una delle attività svolte per i poveri, una fascia sempre più ampia, nella quale rientrano tanti anziani ma anche persone di altra età, italiane e straniere. «Sono poveri coloro che non hanno la possibilità di esprimersi come uomini e donne, coloro la cui dignità viene calpestata, i cui diritti umani non vengono adeguatamente riconosciuti», spiegano alla San Vincenzo. «Sono poveri coloro i quali non hanno mezzi sufficienti per provvedere al vitto, alla casa, alla salute, all’istruzione. Sono poveri coloro i quali non possono accedere al lavoro: i carcerati, gli immigrati, i senza dimora e le vittime dell’usura. Molti li vediamo agli angoli delle strade, accoccolati lungo i muri, con la mano tesa a chiedere l’elemosina, li vediamo nelle trasmissioni televisive che ci parlano di Paesi lontani tormentati dalla guerra o vittime di calamità naturali».
Ma ci sono poveri vicinissimi a noi, per vedere i quali però occorrono occhi attenti, perché non ci aspettano presso i semafori o ai crocicchi delle strade, di loro non parla la televisione, non vengono intervistati. «Sono poveri preoccupati più di nascondere che di mostrare le loro necessità», dicono alla San Vincenzo. «Li incontriamo per le nostre strade, nei nostri quartieri, forse crediamo anche di conoscerli, perché li salutiamo e magari scambiamo con loro qualche parola. In realtà non sappiamo molto di loro, non conosciamo la loro lotta quotidiana per far quadrare il costo sempre più alto della vita con i soldi delle loro povere entrate. Spesso sono anziani, con pensione sociale, soli, il più delle volte malati e quindi bisognosi di cure; altre volte si tratta di padri di famiglia rimasti senza lavoro, di famiglie strette angosciosamente intorno ai gravi problemi legati all’handicap o alla presenza in casa di altrettanto gravi problemi di malattia, di vittime dell’usura e dei fallimenti economici». È soprattutto per intervenire in questi casi di persone deboli, abbandonati a se stessi che è nata l’iniziativa «Inverno sereno» della San Vincenzo. Il freddo aggrava ulteriormente la situazione già difficile dei poveri: le spese di casa aumentano, con la necessità di riscaldamento; il povero guardaroba, sempre più liso, non basta più a difendere dalle intemperie. Ora occorrono coperte, cappotti, vestiti più pesanti e costosi. L’inverno comporta anche una maggiore facilità ad ammalarsi e un aggravamento di patologie già esistenti, e quindi la necessità di ricorrere a farmaci che spesso, come ben sappiamo, gravano in tutto o quasi sulle spalle del malato. «Il nostro, all’inizio di ogni inverno, è ormai un appello tradizionale e, proprio perché è tradizionale, rischia di non fare più tanta impressione», aggiungono alla San Vincenzo. «Ma per il povero ogni giorno pone nuovi problemi, nuove difficoltà, nuovi bisogni. Per lui la povertà è sempre attuale e mai risolta. Riteniamo utile far conoscere alcuni aspetti reali e concreti della povertà e della sofferenza che incontriamo e delle quali ci poniamo al servizio». I dati desunti dalle presenze che sono registrate nelle strutture private e in quelle pubbliche nonché da fonti ufficiali come la Banca d’Italia, il ministero del Tesoro, le Fondazioni per la prevenzione dell’usura sono drammatici. Basti considerare solo alcune forme di povertà, le più macroscopiche: in Italia i cittadini in situazione di sofferenza economica sono circa 9 milioni, un 12% circa della popolazione italiana. In provincia di Verona i poveri sarebbero circa 50.000 (su 833.227 abitanti). A questi vanno aggiunti i senza fissa dimora e i 34.000 immigrati con permesso di soggiorno. Una attendibile stima autorizza pertanto a ritenere che le persone che vivono in situazione di povertà sono più di 100.000.  Anche se Verona può essere considerata zona benestante rispetto ad altre regioni italiane, i poveri sono comunque una popolazione notevole. Informazioni: la Società di San Vincenzo de’ Paoli ha sede in piazza Duomo 2, telefono 045.8004703.