VERONA – UN PONTE DI SOLIDARIETÁ LUNGO IL CONFINE TRA BOSNIA E CROAZIA

[GRILLOnews.it – 06.11.2018] Venerdì 26 ottobre 2018 sono partiti da Verona alcuni volontari dell’associazione «One Bridge to Idomeni» per portare aiuti e voce a chi, invano, sta chiedendo di poter entrare in Croazia: centinaia di migranti sono infatti bloccati da mesi in Bosnia, e più precisamente a Velika Kladuša, sul confine con la Croazia. E sono impegnati in una protesta permanente al grido di «open border». In Bosnia la situazione migratoria è sempre più precaria. Si stima che nel paese ci siano più di diecimila migranti, donne, uomini e bambini in fuga da guerre o miseria, in viaggio da mesi o anni alla ricerca di un futuro possibile.

I progetti dell’associazione sono presenti a Bihać e a Velika Kladuša. Qui, insieme a volontari e associazioni indipendenti come «SOS Kladusa» e «No Name Kitchen», sono impegnati in questi giorni di essere riconosciuti come persone, e con questo di essere accettati e accolti dall’Unione Europea dopo anni di viaggi al limite della sopportabilità umana.

L’associazione è disponibile a raccontare, a Verona o a Velika Kladuša, cosa sta accadendo in questi giorni lungo il confine bosniaco-croato, certi di poter dare, come altri, un punto di vista che non difende i muri ma le persone.

«One Bridge to Idomeni» è un’associazione di volontari veronesi nata nella primavera del 2016 con l’intento di creare un ponte verso Idomeni, un piccolo villaggio sul confine greco-macedone dove, a cavallo tra la fine del 2015 e l’inizio 2016, si ritrovarono circa 15 mila migranti che percorrevano la rotta balcanica, bloccati dalle nuove misure europee di chiusura dei confini.

Il compito che «One Bridge to Idomeni» si è data agisce secondo due direttrici, tra loro inscindibili: portare aiuti lungo la rotta migratoria dei Balcani e raccogliere le testimonianze dei volontari una volta tornati a casa. Per fuggire l’assistenzialismo di un certo aiuto nei contesti d’emergenza, le due azioni si implicano, da un lato, portando aiuti e impegnandosi nel costruire, là sui confini europei, una comunità ed uno stato di diritto valido anche per i migranti che ne sono esclusi, in quanto elementi esterni alle nazioni e alla cittadinanza; dall’altro, riportando in città la testimonianza: chi torna porta i desideri, le parole e le sofferenze di chi è costretto a vivere nei campi.

Per informazioni: [email protected] – 346.3073981
Donazioni – IBAN: IT95S0501812101000012405106 intestato a «One Bridge to Idomeni»