VICENZA. 30 MILA CARTOLINE «NO DAL MOLIN» PER OBAMA



Erano state annunciate. Ed ora sono pronte a spiccare il volo. Sono le 30 mila cartoline che il Presidio Permanente «No dal Molin» di Vicenza ha dato alle stampe all’indomani della vittoria di Barack Obama alle elezioni presidenziali statunitensi. Lo slogan «Stop new US Base? Yes, you can» varcherà l’Oceano Atlantico e arriverà diretto a Washington stampato nei frontespizi di migliaia di postcard colorate «Made in Vicenza».


Cartoline che si prefiggono l’obiettivo di ricordare al successore di Bush le parole da pronunciate durante il discorso della vittoria, lo scorso 4 novembre: l’America è un posto dove «si può dimostrare il potere della democrazia per riportare la prosperità e la pace».

Parole inequivocabili, che a detta del Presidio Permanente «possono e devono trovare un’applicazione anche nella città berica, dove i vicentini si aspettano che la nuova amministrazione statunitense rispetti la democrazia e la volontà di Vicenza». Che tradotto in altre parole significa il rispetto dell’esito della recente consultazione popolare.


L’ampio pronunciamento di oltre ventiquattromila cittadine e cittadini di Vicenza lo scorso 5 ottobre «è stato una vittoria della democrazia, della partecipazione, della saggezza, della legalità costituzionale. Una vittoria per tutti i cittadini italiani, una vittoria per l’intera umanità. Di questo corale pronunciamento di cittadine e cittadini che vogliono difendere la propria città, il proprio territorio, la sovranità popolare, l’ordinamento democratico, il diritto alla pace e alla civile convivenza, tutte le istituzioni, italiane e statunitensi, hanno il dovere di tenere conto». Ed anche una semplice cartolina può tenere accesa la speranza in un ravvedimento oltreoceano.


Ed ancora: «Dal Molin, yes, we can change reciterà un altro frontespizio. Obama ha a Vicenza la possibilità di dimostrare che l’America è davvero cambiata in politica estera: faccia rispettare la città di Vicenza e la democrazia calpestata nella città del Palladio, dia un segno di discontinuità rispetto alla politica arrogante di George Bush e Ronald Spogli» sottolineano gli animatori «No Dal Molin».

Intanto non si placano le critiche del Presidio Permanente nei confronti del commissario governativo Paolo Costa.


In un comunicato divulgato nelle scorse ore i difensori dell’integrità territoriale della propria città denunciano: «Gli Usa si prendono tutto il Dal Molin. E si fanno la pista». Nuove mappe del progetto statunitense per il Dal Molin sono state infatti presentate dagli ingegneri del Presidio Permanente il 24 novembre, nel corso di una conferenza stampa. E le carte, provenienti da fonti militari statunitensi, smentiscono le rassicurazioni del commissario Costa che aveva promesso alla città la parte est del Dal Molin (mentre l’insediamento statunitense verrebbe realizzato a ovest) e l’assenza di voli militari. Ma Costa smentisce la validità di tali documenti. Insomma l’unica cosa certa è, ancora, dopo anni, l’assenza di chiarezza: «gli statunitensi continuano a mantenere segreti i propri progetti, comportandosi come veri occupanti e dimostrando il proprio disprezzo verso Vicenza e i suoi abitanti», concludono i volontari del Presidio.

Info: www.nodalmolin.it