[GRILLOnews • 23.11.02] Venerdì 29 novembre, ultimo venerdì del Ramadan, sarà dedicata al dialogo cristiano islamico. E’ la prima volta che nel nostro Paese si celebrerà l’incontro tra le due culture con iniziative diffuse a livello nazionale. A una settimana dalla scadenza, sono tantissime le adesioni dal mondo laico e religioso.

29 NOVEMBRE 2002: GIORNATA DEL DIAOLOGO CRISTIANO ISLAMICO

Venerdì 29 novembre, ultimo venerdì del Ramadan, sarà dedicata al dialogo cristiano islamico. E’ la prima volta che nel nostro Paese si celebrerà l’incontro tra le due culture con iniziative diffuse a livello nazionale. A una settimana dalla scadenza, sono tantissime le adesioni dal mondo laico e religioso. L’idea di promuovere una giornata dedicata ai rapporti tra mondo islamico e mondo cristiano venne lanciata all’indomani dell’11 settembre 2001 da un gruppo di intellettuali impegnati nel dialogo intereligioso. Il teologo Brunetto Salvarani, tra i principali promotori della giornata, racconta il senso di quest’iniziativa. “L’appello – spiega- è rivolto a tutte le chiese cristiane e ai suoi fedeli perché ogni anno, in concomitanza con la fine del mese islamico della purificazione, riflettano sul loro rapporto con la religione islamica. Un invito già contenuto nella carta ecumenica sottoscritta dalle chiese cristiane a Strasburgo nell’aprile del 2001, in cui si incoraggia di guardare all’islam con stima e rispetto; per non parlare della via indicata in questa direzione da Sua santità Giovanni Paolo II”. Naturalmente, sono chiamati a partecipare anche tutte le donne e gli uomini di buona volontà che si riconoscono in questo desiderio di scambio e di conoscenza. Dopo gli attacchi dell’11 settembre, l’anno trascorso ha visto il riemergere di un sentimento antislamico. “Questo è certamente un momento difficile – riconosce Salvarani- ma proprio per questo dobbiamo insistere nel valorizzare la volontà di dialogo. I media preferiscono dare voce a chi preferisce vedere le cose in chiave di “scontro tra civiltà”. Dimenticano, invece, che esistono tante persone che si muovono in direzione opposta. Come quelle famiglie di Sassuolo che da alcuni anni invitano a pranzo una famiglia islamica una volta a settimana per condividere una “convivialità”. Dimostrano volontà di dialogo anche tutte le persone che da 8 anni partecipano alle giornate di incontro cristiano islamico promosse delle Acli. E lo sanno bene anche i giovani italiani appartenenti alle tre religioni cristiana, ebraica e mussulmana, che scoprono di condividere gli stessi problemi legati alla loro età. “Purtroppo l’attenzione è sempre rivolta agli estremismi – aggiunge- e poco si sa della profonda riflessione in corso tra i musulmani sulla possibilità di costruire un “islam europeo”, capace di rapportarsi senza attriti ai valori delle democrazie occidentali”.Il mondo islamico italiano ha aderito con partecipazione alla proposta di dialogo. “Abbiamo ricevuto con molta gioia la lettera ufficiale dell’Unione delle Comunità e organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii) che ha fatto circolare tra i suoi aderenti e le mosche in cui si incoraggia tutti a partecipare all’iniziativa “Moschee aperte”. Il 29 novembre, infatti, alcune moschee accoglieranno cristiani e laici per condividere, all’ora del tramonto, il gesto simbolico di mangiare insieme un dattero, segno che indica la fine del periodo del digiuno e della penitenza. E’ una decisone che salutiamo con particolare gioia e riconoscenza”. Una ventina di città in tutta Italia hanno messo programma le iniziative più diverse. Le strutture maggiormente impegnate sul piano nazionale sono quelle di Pax Christi, del Segretario attività ecumeniche (Sae) , della Rete Globalizzazione e ambiente (Glam) e della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). La mattina del 29 novembre a Roma ci sarà una tavola rotonda presso il Campidoglio alla presenza del sindaco Walter Veltroni, con ospiti teologi come monsignor Piero Coda e il pastore valdese Daniele Garrone, Paolo Naso direttore della rivista Confronti, il direttore della mosche a di Roma Abdallah Redouane e Dan Madigan prorettore dell’università Gregoriana della capitale. “Il nostro augurio – dice Salvarani- è che le chiese cristiane decidano istituzionalizzare questa data, un po’ come accaduto con il 17 gennaio e la giornata del dialogo ebraico cristiano. Anche se le due iniziative non sono paragonabili sul piano teologico”. Infatti, è noto che nel confronto con la religione ebraica viene evidenziata la consapevolezza del cristianesimo delle sue origini nel popolo del vecchio testamento. “Nel caso del confronto con l’islam più che una riflessione teologica si tratta di “una esigenza che ci viene dai tempi”, che nasce dal basso come chiamata a rispondere alle sfide della convivenza- commenta Salvarani prima di concludere- E’ importante sottolineare che proprio sul piano teologico i rapporti tra islam e cristianesimo non sono andati molto avanti in questi anni, mentre è cresciuto moltissimo il dialogo sul piano del confronto quotidiano, della frequentazione reciproca.