VERONA. PERSONE SENZA DIMORA, «IL SAMARITANO» CRESCE


La Casa Accoglienza «Il Samaritano» per persone senza dimora, nei suoi due anni di vita ha avviato percorsi importanti che hanno offerto agli ospiti una serie di iniziative volte a fare della struttura qualcosa più di un dormitorio, elevando la sua mission anche ad un livello di risposta in termini di formazione e lavoro per la reinclusione sociale.

«La Casa Accoglienza per homeless – afferma il direttore, mons. Giuliano Ceschi  – è un’opera emblematica di collaborazione tra ente pubblico e privato che, in questi ultimi mesi, ha portato i suoi buoni frutti in termini di offerta di servizio alla persona. Volendo fare una sintesi metterei in risalto lo Sportello Unico Accoglienza, coordinato da Caritas in collaborazione con gli operatori della Comunità dei Giovani a cui sono affiancati operatori della Comunità il Corallo; il Progetto «Porte Aperte», un tempo pomeridiano, in parte, autogestito dagli ospiti, dove possono trovare modalità fruttuose per stare insieme e crescere a vari livelli: lavorativi, relazionali, formativi; l’assunzione da parte della Cooperativa Sociale «Il Samaritano» della raccolta degli indumenti dai cassonetti gialli, prima affidata esclusivamente al Don Calabria ed oggi, invece, anche in collaborazione con i nostri ospiti, affiancati da qualche operatore; il «Progetto Emancipazione», avviato recentemente con l’intento di offrire ad alcuni ospiti l’opportunità di gestirsi in appartamenti assegnati in forma comunitaria».

Lo Sportello Unico, ubicato in via Silvestrini 24 a Verona, aperto cinque giorni a settimana, è anche luogo in cui i senza fissa dimora trovano l’occasione di intraprendere percorsi accompagnati di recupero sociale. Raggruppa in un’unica entità i due sportelli che fino a ieri erano ubicati in due diverse occupandosi rispettivamente dell’ingresso degli italiani senza dimora e degli stranieri senza dimora. «L’idea dell’amministrazione comunale di Verona – spiega il direttore del «Samaritano», Michele Righetti – è stata quella di realizzare un unico punto dove far confluire queste persone che fosse anche regolamentato e specializzato nell’accoglienza e nella valutazione dei percorsi per ogni singolo individuo. Un esempio di rete che mette insieme privato sociale ed ente pubblico che collaborano in un clima costruttivo e di serenità».

«Porte Aperte è invece un progetto definito “d’azzardo” – continua Righetti – ma che ha invece dato frutti insperati. In sostanza abbiamo puntato sugli ospiti e sulla loro responsabilizzazione. Alle 14.00 di ogni giorno e fino alle 17.00, apriamo i cancelli e gli ospiti che lo desiderano hanno a loro disposizione la Casa e i suoi servizi liberamente. L’unico controllo è la reception, tra l’altro gestita da uno di loro».

Una Casa Accoglienza sempre meno strutturata e che somiglia sempre più ad una famiglia. Dopo due settimane di apertura la presenza giornaliera è di 25 ospiti durante il pomeriggio: un punto di riferimento per i senza dimora i quali considerano la Casa come propria. «Durante il tempo pomeridiano – continua Righetti – l’ospite può accedere alla formazione permanente, vale a dire corsi di informatica, di cucina, di alfabetizzazione, di cura di se. E poi lo spazio lavoro con la Cooperativa per la raccolta indumenti, piccoli assemblaggi, realizzazione di piccole opere artigianali che speriamo di poter incrementare magari con l’aiuto di qualche imprenditore veronese che voglia utilizzare la forza lavoro della Casa come segno d’aiuto e sostegno».

La Caritas veronese e l’equipe del «Samaritano» sono fortemente orgogliosi del «Progetto Emancipazione» che ha già destinato otto ex ospiti in due appartamenti. «Un Progetto sperimentale in cui otto ospiti sono passati ad un “secondo livello”: ognuno ha accettato un progetto con micro e macro obiettivi. Gli ospiti sono seguiti da un educatore che valuta gli obiettivi raggiunti o in via di sviluppo. Un accompagnamento che punta a portare la persona verso una vita totalmente autonoma», conclude il direttore.

La Casa di Accoglienza «Il Samaritano», nata dalla Caritas e gestita dalla Cooperativa Sociale «Il Samaritano», si trova in via dell’Artigianato 21, in Zai a Verona.

Per maggiori informazioni e collaborare con la Casa contatta:

«Il Samaritano»

Tel. 045 8250384

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