ABROGARE IL «PACCHETTO SICUREZZA»


Bombardare di esposti le Procure della Repubblica e altre sedi istituzionali, per arrivare all’abrogazione delle misure «illegali, criminali, razziste, squadriste e golpiste» contenute nella legge in vigore dall’8 agosto 2009. Lo propone il Centro di ricerca per la pace di Viterbo.

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo invita la società civile italiana a mettersi di traverso al cosiddetto “pacchetto sicurezza” varato dal governo Berlusconi, in vigore da sabato 8 agosto. E chiede alle associazioni e ai singoli cittadini di presentare due esposti alla Procura della Repubblica del territorio dove abitano (ma anche ad altre istituzioni quali Corte d’appello, Corte di Cassazione, Corte Costituzionale, ai prefetti, ai questori, ai sindaci, ai presidenti di Camera e Senato…) «affinché siano abrogate le misure razziste e squadriste contenute nella legge n. 94 del 15 luglio 2009».

«Vorremmo – sottolinea il Centro di ricerca della pace diretto da Giuseppe Sini – che, nel lasso di tempo più breve possibile, migliaia di esposti raggiungano tutte le procure d’Italia e numerosi altri pubblici ufficiali ed attivino così le procedure che portino con la massima tempestività possibile all’intervento della Corte costituzionale che abroghi le illegali e criminali misure razziste, squadriste e golpiste contenute nella legge».

Si tratta, secondo il Centro di ricerca per la pace, di «sviluppare un movimento corale, di popolo, in difesa della Costituzione e dell’umanità, in difesa della legalità e della civiltà, un movimento che si opponga al razzismo e allo squadrismo, che si opponga al tentativo di colpo di stato del governo».

La proposta è di utilizzare come modello gli esposti già presentati dal Centro di ricerca per la pace oppure di formularne, presentarne, diffonderne di più elaborati e dettagliati. In ogni caso l’invito è di «agire tempestivamente nel richiedere che le competenti magistrature intervengano per ripristinare la legalità violata dai golpisti razzisti. Agire tempestivamente, poiché ogni giorno che passa il razzismo miete vittime. Agire tempestivamente, per la legalità e i diritti umani di tutti gli esseri umani. Con la forza della verità. Con la forza del diritto. Con la forza dell’ordinamento giuridico. Con la forza della nonviolenza».

Per informazioni: Giuseppe Sini – tel. 0761353532 – e-mail: [email protected]