ACQUA. TRA SORGENTI SVIZZERE INQUINATE E GOCCE DI RUGIADA CUBANE

SVIZZERA. META’ DELLE SORGENTI INQUINATE DA PESTICIDI

(Swissinfo 09.07.04) Nell’immaginario comune la Svizzera è percepita dai più come un’isola felice, ricca dal punto di vista economico e dal marcato pollice verde, dove vigono costumi e tradizioni all’insegna del rispetto ambientale. Desta quindi sorpresa e soprattutto preoccupazione la notizia diramata il 9 luglio da Swissinfo nella quale si afferma che la metà delle sorgenti d’acqua svizzere sarebbero inquinate da pesticidi. A dirlo è uno studio – non ancora pubblicato – condotto dall’Ufficio federale
dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio. Circa l’80 % dell’acqua potabile in Svizzera proviene dalle falde freatiche (con presenza soprattutto di diserbanti). Secondo il direttore dell’ufficio federale dell’ambiente, Philippe Roch, il problema ambientale più grave attualmente riguarda l’acqua. Non appena diventa troppo calda – ha spiegato in un’intervista pubblicata dalla «Berner Zeitung» – i pesci muoiono. Inoltre la calura rafforza l’effetto nocivo dei prodotti chimici. La Svizzera è considerata il serbatoio d’acqua dell’Europa per i suoi ghiacciai, ma è possibile che entro qualche decina di anni questi ultimi siano completamente sciolti. In questo caso – ha sottolineato Roch – la situazione diventerebbe drammatica.
 
Importante pensare al futuro
 
Secondo lo studio dell’UFAFP, una sorgente su due in Svizzera è inquinata da pesticidi. “La maggior parte non raggiunge i valori limite fissati, ma il problema potrebbe accentuarsi se in futuro si manifestasse una carenza di acqua”, ha detto Roch. Per questo – ha aggiunto – diventa ancora più
importante salvaguardare le riserve idriche. “La gente può continuare a bere tranquillamente l’acqua del rubinetto”, ha dichiarato a Swissinfo il geologo Daniel Hartmann, responsabile della sezione protezione delle acque sotterranee dell’UFAFP. Ma alcuni agenti inquinanti ci mettono anni prima
di essere neutralizzati e possono inquinare le sorgenti. Secondo alcuni studi scientifici esiste un legame tra la presenza di pesticidi nelle acque di superficie e alcune mutazioni riscontrate in rane e rospi. Si tratta di risultati non ancora definitivi, ma che non possono essere ignorati, spiega
Hartmann. “Non sappiamo semplicemente quali saranno gli effetti a lungo termine e dobbiamo compiere ogni sforzo possibile per minimizzare la contaminazione”.
 
Diserbanti
 
Molti progressi sono già stati ottenuti nella riduzione di pesticidi. I contadini ricevono direttive specifiche su come gli agenti inquinanti non vanno usati in prossimità di sorgenti d’acqua. Inoltre sanno che l’impiego di pesticidi non deve essere preventivo, ma che vanno utilizzati solo quando sia stata accertata la presenza di parassiti o insetti. I pesticidi rivelati nelle sorgenti sono in maggioranza diserbanti, ma mai in concentrazione superiore a 1,87 microgrammi per litro. Tuttavia i funzionari dell’UFAFP hanno testato solo 88 delle oltre 350 sostanze chimiche autorizzate in Svizzera ad uso agricolo. L’anno prossimo l’UFAFP pubblicherà una lista di raccomandazioni per la protezione delle sorgenti minacciate dai pesticidi.
 
 
GOCCIA DI RUGIADA, UNA STORIELLA CUBANA
 
(di Enrico Turrini 13.07.04) Al rientro dalle vacanze estive, come aiutare i giovani a far tesoro dei messaggi della natura? Sicuramente molte famiglie hanno avuto l’opportunità, durante le vacanze estive, di distendersi dallo stress quotidiano vivendo in diretto contatto con la natura. Ora ricomincia il lavoro per i genitori e la scuola per i figli. Cosa suggerire a questi ultimi per tradurre in vita i messaggi tanto belli e sempre attuali che la natura invia? Penso sia molto utile conversare con loro chiedendo quali esperienze li hanno colpiti maggiormente e proponendo loro di scrivere spontaneamente e con un po’ di fantasia un piccolo racconto relazionato a queste.
 
In riferimento a questo tema ho avuto l’opportunità, la primavera scorsa, durante un viaggio a Cuba di conoscere il seguente episodio.
 
Sorgente d'acquaUna bambina durante il periodo estivo passeggiando spesso in un bosco vicino a casa attraversato da un ruscello limpido, ma piccolo piccolo per la grande siccità, si rese conto dell’importanza dell’acqua e scrisse poi, come tema per la scuola, dietro suggerimento della maestra, una breve storiella di cui è protagonista una “Goccia di Rugiada”. Ecco il riassunto: “Mi chiamo Sofia e sono una bimba un po’ sbarazzina di 9 anni. Non mi rendevo conto di cosa significa l’acqua per la vita e quindi lasciavo spesso i rubinetti dell’acqua aperti. Un mattino trovai tra i giocattoli questo messaggio: “Lo sai che circa il 70% del nostro pianeta è coperto da mari, laghi e fiumi, ma solo la decimillesima parte di questa acqua è pulita? Come vedi è molto poca l’acqua buona e bisogna risparmiarla” (firmato Goccia di Rugiada).
 
Il giorno seguente trovai un secondo messaggio sempre firmato Goccia di Rugiada: “Sapevi che prima di nascere vivevi in un involucro di liquido nel ventre di tua madre e che il tuo corpo è in buona parte formato da acqua? L’acqua è un elemento fondamentale, ne hai bisogno per bere, per cucinare, per lavare, per irrigare le piante… Pensa che lasciando aperto il rubinetto in casa puoi sperperare fino a 10000 litri di acqua in un giorno. Devi quindi impegnarti per evitare danni di questo tipo!”.
 
Così poco a poco compresi che era scorretto il mio comportamento, cominciai ad amare l’acqua di giorno in giorno con più convinzione, ne parlai con gli amichetti e cercai di informarmi meglio sull’argomento. A questo punto la Goccia di Rugiada mi venne in aiuto con un messaggio brevissimo: “Ti aspetto alle 5 e mezzo di oggi pomeriggio vicino al ruscello”. Poco prima dell’ora convenuta uscii di casa e camminai lungo il piccolo corso d’acqua finché udii una voce che mi chiamava. Mi resi conto che proveniva dalla piccola Goccia di Rugiada che stava sorridendomi. Da quel giorno diventammo amiche. Ci incontravamo spesso, conversavamo e imparai così non solo a preoccuparmi per l’acqua, ma anche per la vita di tutta la natura, di tutti gli esseri viventi”.
 
Qui finisce il raccontino. Così ci si rende conto che un piccolo stimolo dato ai giovanissimi può portare ad una maturazione autonoma estremamente positiva. Nel momento storico attuale in cui si pensa egoisticamente più a sfruttare la natura che a proteggerla, avviandosi ciecamente verso un sottosviluppo insostenibile, è molto importante aiutare i ragazzi in maniera semplice ma spesso estremamente efficace, come riportato nell’esempio precedente, a prendere con convinzione e con gioia la strada dello sviluppo sostenibile. (Enrico Turrini)
 
 
APPROFONDIMENTI

Per informazioni e documenti inerenti la salvaguardia del patrimonio acquifero, visita questi siti:
http://www.acquaditutti.it/ e http://www.contrattoacqua.it/
 
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