[Chiara • 06.02.02]  Introduzione. Stavo alla finestra e aspettavo che la Vita passasse di lì, per poterla toccare. Passavano i giorni e gli anni e ancora non si era vista. Niente. Allora uscii per andare a cercarla.

AL DOMANI

Uno. Lasciai la città e mi avventurai lungo i sentieri incerti della mia Fede claudicante: incontravo Turisti dell’Indefinito che mi chiedevano dove ero diretta. Oltre. Dove? Oltre la superficialità, oltre l’apparente uniformità, oltre la  di-sperazione di un Mondo che pensa di non aver bisogno neppure del Nulla. Oltre.

Due. E giunsi ad un CroceVia. Subito non capii, che cosa volevano dire quelle due strade davanti a me. C’era un Uomo, sembrava aspettarmi, fissò il suo sguardo e disse: Ascolta i sogni e segui la Stella, quella è la strada verso l’Alto. E mi indicò il sentiero che scendeva in Basso. Ci deve essere uno sbaglio, sa, io sto andando Oltre. Cammina in basso sognando l’Alto. Lo seguii. A volte veniva voglia di tornare indietro, ma si incontravano molti  Pellegrini dell’Assoluto lungo questo sentiero e il viaggio era piacevole in loro compagnia. Chiedevo dove erano diretti. «A Gerusalemme». La città della Pace.

Tre. Ma quel giorno di settembre il viaggio sembrava aver perso la sua meta: verso quale Futuro stiamo andando? Pensavo che una volta scelto il sentiero giusto non ci sarebbe stato che da camminare e camminare, prima o  poi sarei arrivata. Invece no. Pensavo anche che il viaggio fosse solitario. Invece no. Alzai gli occhi verso il Cielo e chiesi una parola, una soltanto per continuare a sperare. Ti basta la mia Grazia? No, Signore, no, così non va bene, mi hai portato fino a qui, e ora mi lasci così? Non puoi. Mi avevi promesso l’Alto, mi avevi promesso la Vita, ti ho seguito fin qui, e ora? Ti ho portato fin qui, mi disse Dio, affinché tu prepari il terreno alla mia semina.

Conclusione. La Pace non è un diritto dell’uomo, ma un dono di Dio. Come la Vita. Non ci è dato di sapere quanto tempo ancora manca, ma abbiamo la possibilità, ogni giorno, di preparare il terreno. Insieme. Perché la  Salvezza non è solo per qualcuno, in questo nostro «treno» chiamato Terra ci siamo tutti e arriveremo a destinazione insieme. Se arriveremo. Prepariamo insieme il terreno. Il seme poi morirà e darà frutto. E Inschallah sarà Shalom. (Chiara, giovane Mendicante della parrocchia del Cielo)