[Gianmaria Ragnolo • 28.06.02] Ho lasciato Sydney qualche giorno fa per quello che deve essere un viaggio alla scoperta di un continente incompreso, lontano, dove cultura tribale si mescola con una civiltà moderna caotica ma ricca di spunti positivi e con una voglia e grinta di vivere che a volte invidio davvero. Non conosco ancora molto di questo paese. La gente è aperta e rilassata, saluta e sorride. La vita sembra spesso leggera e nel sole che sempre splende caldo, trovo quasi con certezza una risposta...

AUSTRALIA. VIAGGIO NEL CUORE DEL MONDO/1 – ALLA SCOPERTA DI UN CONTINENTE INCOMPRESO

Alla scoperta di un continente incompreso

Ho lasciato Sydney qualche giorno fa per quello che deve essere un viaggio alla scoperta di un continente incompreso, lontano, dove cultura tribale si mescola con una civiltà moderna caotica ma ricca di spunti positivi e con una voglia e grinta di vivere che a volte invidio davvero. Non conosco ancora molto di questo paese. La gente è aperta e rilassata, saluta e sorride.

La vita sembra spesso leggera e nel sole che sempre splende caldo, trovo quasi con certezza una risposta. Per gli australiani bianchi questa è la terra dell’orgoglio, della scoperta, il nuovo mondo che tutti sognano e scrivono, dove viaggiare è di moda,  dove tutto si può fare. La popolazione è composta da appena 18 milioni di abitanti. I nativi del posto, gli aborigeni, credo non sentano questo profondo senso di appartenenza ad un ideale di nazione. Per loro che sono i veri australiani, l`attaccamento alla madre-terra che dà vita e fa vivere è un modo di essere semplicemente innato. I grattacieli delle grandi città sono specchi di un progresso giovane che a loro, come a me, europeo, non dà spazio. E come il giovane aborigeno lascia la famiglia in età adulta così  anch’io lascio la più grande città australiana per dirigermi verso Nord, spinto dalla voglia di osservare e descrivere.

Il treno ora corre silenzioso lungo le sterminate pianure ad Est del continente, taglia le colline e si ferma in piccolo paese a raccogliere i pochi passeggeri in rotta per Brisbane. Ci sono piantagioni di banane sui declivi esposti al sole; gli Italiani nel dopoguerra furono tra i primi a farne qui un business che ancora è  fonte di rendita in questa zona costiera del Nuovo Galles del Sud. A volte mi sorprende la drammaticità  del paesaggio, una drammaticità tutta soggettiva. E’ una mescolanza di impatti visivi, di sensazioni  istantanee, di luci ed ombre, di singoli pensieri che ho nella mente.

Alberi sparsi tappezzano distese di  erba secca che in un istante mi ricorda la savannah dei documentari, mentre i raggi del sole passano appena tra tronchi e i rami che l’uomo ha bruciato per lasciare spazio al pascolo. Gli animali, bestiame e canguri, sono con me spettatori di questo tramonto dal sapore africano. Sento in me la voglia di vedere, socializzare e sentirmi parte di un qualcosa o qualdove che mi pare non mi basti mai. Il rapporto con  i  locali è stato fino ad ora positivo ed una coppia di amici, Natalie e Glenn, mi attendono in un paese a poche ore di treno dalla mia ultima tappa. Ero stato loro ospite l’anno scorso durante il mio primo viaggio nel continente australiano ed ora ho la possibilità di passare nuovamente qualche ora in loro compagnia e vedere il loro piccolo Jack di appena quattro settimane.

E’ buio fuori, ormai. E i colori tenui del cielo all’orizzonte mi danno un senso di libertà che mi fa sorridere. Il mio viaggio continua. / CONTINUA


I RACCONTI di Gianmaria Ragnolo. Nato a Soave nel maggio del 1979, in provincia di Verona, dopo aver conseguito la maturità classica, ha vissuto ed iniziato gli studi universitari a Firenze. Nel 2000 ha lasciato l`Italia per lavorare e vivere nel Regno Unito. Il giovane, nell`agosto del 2001 è partito per il suo primo viaggio in Australia e Nuova Zelanda dove ha lavorato in fattorie organiche e conosciuto più a fondo le culture indigene dei due Paesi. Ha iniziato da qualche settimana la sua seconda avventura australiana, cercando sempre nuove esperienze di viaggio, evitando tutto ciò che è convenzionale e descrivendo ciò che vive e vede con curiosità ed acutezza. Lo seguiremo, passo dopo passo, in questa sua avventura di vita.