Le interrogazioni parlamentari non incrinano il «muro del silenzio» innalzato dal Governo italiano attorno ad una questione scottante. Esplosiva. L’Italia come «magazzino nucleare» della Nato. Le interrogazioni presentate sia alla Camera che al Senato da parlamentari del Pd partono dalla denuncia de l’Unità: un recente rapporto sulle armi nucleari non strategiche ha rivelato che la Nato ha intenzione di concentrare le sue armi nucleari in pochi siti e tra questi viene indicata la base di Aviano.
I parlamentari Democratici hanno chiesto al Governo di riferire in Aula. La risposta del titolare della Difesa, Ignazio La Russa, tarda a manifestarsi. «Sono allarmato poiché nella riunione dei ministri della Difesa del 14 ottobre 2010 è stata approvata una direttiva Nato secondo cui l’Alleanza atlantica manterrà un arsenale nucleare in Europa e sembra che la maggior parte delle armi atomiche venga stoccata in Italia», rimarca Ignazio Marino, firmatario insieme ad altri 32 senatori dell’interrogazione parlamentare.
Il silenzio di La Russa è tanto più inquietante alla luce di quanto accertato da l’Unità: la disponibilità italiana è sul tavolo, «non è ancora stata ufficializzata ma c’è», conferma una fonte autorevole a Bruxelles. Così come viene confermato quanto anticipato da l’Unità: nella discussione sullo spostamento in Italia di altre armi atomiche è entrato il mantenimento da parte dell’Italia dell’attuale Comando interforze Nato che ha sede a Napoli… [ leggi l’articolo ]
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