BRINDISI, CIVITAVECCHIA, ENERGIA E AMBIENTE. «C’É UN PICCOLO VIDEO…»


C’è un piccolo video. Piccolo solo perché breve, dura infatti solo 7 minuti. Lo si può vedere anche su Youtube inserendo insieme, nel motore di ricerca, le parole: Brindisi, Civitavecchia, carbone. Tre parole che legano due territori, due comunità. Il video realizzato da un gruppo di cittadini di Civitavecchia e Tarquinia, racconta in modo semplice una storia. La solita, troppo consueta storia italiana. Scelte economiche imposte alle comunità locali spacciate come progresso e sviluppo, come risposta al problema della disoccupazione, e che si rivelano poi sempre affare di pochi, danno alla salute, scempio dell’ambiente, rovina delle economie locali e delle vere e naturali vocazioni dei territori.

La centrale di civitavecchiaA Brindisi da anni sono in funzione due centrali che bruciano carbone. A Civitavecchia si stanno ultimando i lavori per la riconversione e la messa in funzione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord. Il video è una sorta di specchio. Racconta di Brindisi ma prospetta ciò che potrebbe accadere nel comprensorio di Civitavecchia-Tarquinia-Montalto di Castro, un’area già sofferente dal punto di vista ambientale e sanitario per essere il polo energetico più grande d’Europa, e rivela le conseguenti ripercussioni che si avrebbero in tutto il territorio viterbese e in parte della provincia di Roma.

Nel video in modo semplice e diretto gli agricoltori brindisini, con le loro facce segnate dal sole, dalle rughe e dalla preoccupazione raccontano con ferma dignità i danni enormi che le centrali hanno causato alle attività economiche loro e delle loro famiglie. Le centrali, nel corso degli anni, hanno emesso milioni di tonnellate di fumi velenosi costituiti da anidride carbonica, ossidi di zolfo e di azoto, polveri fini e ultrafini e metalli pesanti, in particolare mercurio, arsenico, cadmio, nichel e radionuclidi generati dalla presenza di radon nel carbone, che si sono riversati ed accumulati nei terreni, nelle acque, nell’aria, arrecando danni immensi alla salute e all’ambiente, alla pesca, al turismo, all’agricoltura.

Prodotti agricoli di eccellenza come l’olivo, il pomodoro, il carciofo e il melone che erano fonte di orgoglio e prosperità per questi territori non hanno più mercato. Nessun consumatore infatti ha voglia di mettere a rischio la propria salute acquistando consapevolmente prodotti esposti a questo tipo di contaminazione. Scorrono le immagini della bella campagna brindisina e del mare, ed arriva l’intervista ad una mamma con il suo bambino entrambi malati di tumore. La donna chiede e spera che non si ripeta a Civitavecchia e da nessuna parte ciò che è accaduto a Brindisi; e un medico, un primario di radioterapia, conferma e denuncia l’aumento delle malattie tumorali e respiratorie nell’area di maggior ricaduta delle emissioni delle due centrali. Il video si conclude con la testimonianza di un altro medico, un oncologo, che denuncia l’attuale modello di sviluppo che impone scelte che svendono ed aggrediscono ambiente e salute pur di generare profitto.

La centrale di civitavecchiaQuesto piccolo video ha la forza della semplicità e della verità, e per questo dovrebbe essere conosciuto e visto dal maggior numero di persone possibile. La visione del video suggerisce alcuni interventi urgenti per far comprendere meglio la realtà dei territori e delle popolazioni che subiscono la presenza di questo tipo di centrali: per esempio si potrebbe invitare gli agricoltori, i cittadini, i medici brindisini perché il racconto diretto delle loro esperienze è esso stesso un incontestabile motivo di opposizione al progetto Enel per Torre Valdaliga Nord.

Un altro suggerimento è quello di programmare al più presto incontri pubblici e proiezioni presso i Comuni, le Provincie di Roma e Viterbo, la Regione Lazio, le Asl di competenze, le scuole e università, le sedi dei partiti, delle organizzazioni dei lavoratori e di ogni associazione e comitato. É necessario che tutti sappiano e abbiano chiaro cosa accadrà se la centrale di Torre Valdaliga Nord dovesse entrare disgraziatamente in funzione. Tutte le persone, a cominciare dagli amministratori e dai medici, devono sapere quanto è già accaduto a Brindisi.

Questa è una condizione necessaria per potere decidere responsabilmente e consapevolmente del proprio futuro, dello sviluppo dei propri territori e della tutela della salute soprattutto per i bambini e le giovani generazioni. Il video ci ricorda e conferma ancora una volta che l’Italia non ha bisogno di centrali a carbone, come non ha bisogno di quelle nucleari. Per l’Italia infatti sarebbe sufficiente una seria ed onesta politica energetica di risparmio e d’incremento dell’energia da fonti rinnovabili, quelle che la natura ci mette a disposizione senza chiederci nulla in cambio, ovvero il sole e il vento.

Il video è una voce chiara e forte quasi un grido contro la messa in funzione della centrale di Torre Valdaliga Nord. E le grida si devono ascoltare. Sempre.

Antonella Litta




Antonella Litta è la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell’aeroporto a Viterbo; svolge l’attività di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). É specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attività di ricerca scientifica presso l’Università di Roma «la Sapienza» e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e più importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista «Clinical and Esperimental Rheumatology», n. 11, pp. 41-47, 1993. É referente locale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment – Italia). Già responsabile dell’associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) è stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attività di medico volontario nei paesi africani. É stata consigliera comunale. É partecipe e sostenitrice di programmi di solidarietà locali ed internazionali. Presidente del Comitato «Nepi per la pace», è impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalità, alla nonviolenza e al rispetto dell’ambiente. Per contatti:  [email protected]

Fonte: COI PIEDI PER TERRA (Supplemento de «La nonviolenza è in cammino» – Numero 126 del 17 settembre 2008».