[di Antonio De Falco • 08.12.03] Tra i tanti film problematici presentati a Venezia 60, uno, in modo particolare ci ha sollevato dalle angosce quotidiane: “Matchstick Men” ( Il genio della truffa) di Ridley Scott, il grande regista di "Blade Runner", film culto non solo dell'epoca (1982) che  affascinò ed impaurì per le sue visioni apocalittiche del futuro e che portò alla ribalta internazionale Harrison Ford, nonché di "Thelma & Louise", candidato a 6 premi Oscar (compresa la regia) che ottenne uno straordinario successo anche al botteghino e di "Il Gladiatore", vincitore di 5 premi Oscar, con un singolare Russel Crowe...

CINEMA. UN TRUFFATORE PERICOLOSAMENTE SIMPATICO, INTERVISTA A NICOLAS CAGE

Tra i tanti film problematici presentati a Venezia 60, uno, in modo particolare ci ha sollevato dalle angosce quotidiane: “Matchstick Men” ( Il genio della truffa) di Ridley Scott, il grande regista di “Blade Runner”, film culto non solo dell’epoca (1982) che  affascinò ed impaurì per le sue visioni apocalittiche del futuro e che portò alla ribalta internazionale Harrison Ford, nonché di “Thelma & Louise”, candidato a 6 premi Oscar (compresa la regia) che ottenne uno straordinario successo anche al botteghino e di “Il Gladiatore”, vincitore di 5 premi Oscar, con un singolare Russel Crowe.
Con “Il genio della truffa”, Ridley Scott gioca con la commedia: la pellicola funziona alla perfezione: il  film  è esilarante e tragico, dal buon ritmo cadenzato come il respiro faticoso di un maniaco ossessivo compulsivo; il versatile Nicolas Cage, nella parte di un truffaldino faccendiere alle prese con tic e fissazioni che, però, non ignora  la propria coscienza, con una figlia inaspettata e con un socio simpatico e fin troppo comprensivo. Il regista dipinge strepitose inquadrature, scatta fotogrammi e accende numerose immagini interiori. Un sano miscuglio di valori, forse “old” ma ben congegnati, non riescono a banalizzare la trama, che, nella sua semplicità, fa intuire a tratti, un omaggio a Nicholson, o un applauso a Besson.

L’incontro con Nicolas Cage

Nicolas Cage, ovvero Nicholas Kim Coppola, nipote del famoso regista F. Ford Coppola che a Venezia 60 ha fatto debuttare sua figlia Sofia con Lost in Traslation, accolto favorevolmente nella sezione Controcorrente,  è più bravo che mai ne “Il genio della truffa”.
L’attore americano fa dei tic e delle curiose abitudini del suo personaggio una vera arte. Improvvisa contrazioni e smorfie del viso, sospiri e mugolii, infonde una maschera drammatica alla sua recitazione che nel dipanarsi della coinvolgente vicenda aumenta sempre di più di intensità fino alla commozione.
Ma leggiamo cosa ci risponde.
 
Girando il film di Scott, ha scelto la commedia brillante/satirica. Ha anche lei qualche tic o ossessione come Ray, il personaggio principale del film?

Il film di Scott  mi è piaciuto subito. Mi ha colpito di piu’ perchè mi avrebbe permesso di approfondire  il personaggio e di metterci qualcosa di mio. Di certo ho paure ed ossessioni, ma non ho intenzione di condividerle in pubblico…
 
Lei è stato sempre un attore versatile, produttore e regista e ha lavorato con grandi registi. Chi  l’ha influenzata di più nel suo lavoro?

Mi sento molto fortunato ad aver lavorato con certi registi; mentre operavo sui loro set non mi rendevo conto di quanto mi stessero trasmettendo, ma poi, da dietro la macchina da presa, mi sono accorto che mi venivano in mente tante situazioni vissute in precedenza. Scott mi ha colpito per la luce e la velocità che e’ riuscito a mettere nel film, ma anche per come ha messo insieme l’espressività’ del mio linguaggio visivo, corporale, con il ritmo del film.

In genere, lei ama improvvisare nei film…E’ riuscito a farlo?

Nell’insieme cerco di rispettare la sceneggiatura il più’ possibile; se il copione apre uno spiraglio all’improvvisazione, ne approfitto. Con Sam e Alison(gli altri due bravissimi interpreti)ci siamo divertiti molto, anche fuori dal set, scherzavamo in maniera anche assurda. Abbiamo sviluppato un rapporto tale che a volte alcune scene, alcune improvvisazioni nate  per gioco, sono state selezionate per il film.

Lei ha un figlio: gli ha cambiato la vita?

Ho scelto di non esplorare le mie dinamiche familiari sullo schermo, però ammetto di aver iniziato ad allacciarmi le cinture in macchina e di aver smesso di fumare.

Ha in progetto di lavorare con gli altri membri della sua famiglia? Che ne pensa del cambiamento di Scott che sembra essere passato a film più introspettivi rispetto a una volta?

Sono orgoglioso dei membri della mia famiglia e sono contento del successo di Sofia. Ci sono sette registi, due rockstar, alcuni attori e compositori, sono lieto di farne parte anche se abbiamo poco tempo per vederci. Comunque si parla di film, se mi si presenterà l’opportunità’ lavorerò sicuramente con qualcuno di loro. In quanto al regista di Il genio della truffa,
non sono sorpreso che abbia deciso di fare questo film. Ho visto altri suoi lavori e mi pare che cerchi sempre di realizzare qualcosa di diverso e di non essere una “istituzione”. E’ uno spirito libero, come me, che non vuole essere rinchiuso in un genere. Inoltre molti non sarebbero stati cosi’ coraggiosi da lasciare tanta libertà’ agli attori come ha fatto lui.
 
Per lei è’ stato difficile rendere i tic facciali di Roy? Ha dovuto studiare molto?

La mia preoccupazione principale e’ stata quella di non rendere ridicola la gente che ne soffre. Per fortuna ho un amico con cui ho potuto parlare e che mi ha aiutato molto ad aggiungere qualcosa al personaggio. L’importante e’ che nonostante il film sia per molti versi anche divertente, siamo riusciti a non ridicolizzare questa patologia. E’ una presentazione affettuosa di un personaggio che supera certe fobie.
Però è stato molto stancante. Era una vera coreografia da realizzare al crescere o al diminuire dello stress. Dovevo studiare le ‘note’ sul copione per preparare i tic della scena.

E’ possibile secondo lei riuscire ad essere onesti e rispettabili pur essendo disonesti com’è Roy nel film?

In questo film il personaggio non si sente a suo agio…E’ una domanda che non mi hanno mai fatto, ci penserò’. C’è molta menzogna nel mondo comunque… vorrei che ce ne fosse di meno.
 
 
La scheda tecnica
Titolo originale: Matchstick Men; Regia : Ridley Scott; Sceneggiatura: Nicholas Griffin, Ted Griffin; Interpreti: Nicolas Cage, Sam Rockwell, Alison Lohman; Durata: 120′; Montaggio: Dody Dorn A.C.E.; Scenografia: Tom Foden; Fotografia: John Mathieson; Paese, anno: Usa 2003; Produzione: Sean Bailey, Ted Griffin, Jack Rapke, Ridley Scott, Steve Starkey;  Distribuzione: Warner Bros.

La storia
Roy è un genio della truffa. Un artista del raggiro, dove inventiva e velocità, creatività e destrezza sono qualità fondamentali, basilari affinché l’impresa abbia buon esito. Però è un tipo insicuro, preda di manie e fobie. E’ fissato con l’igiene, guai ad entrare in casa sua senza togliersi le scarpe; ha paura di stare all’aria aperta, chiude sempre con la massima attenzione porte e finestre. Essendo un tipo strano e contraddittorio, non si penserebbe mai che una persona del genere potesse compiere truffe così raffinate e macchinose. Roy non ha famiglia. La moglie lo ha abbandonato 14 anni prima, incinta di un bambino di due mesi.
Improvvisamente, la figlia quattordicenne, Angela, lo vuol conoscere. Indeciso, titubante, fa vincere quell’innata tendenza alla paternità( è difficile mascherarla, anche se si è imbroglioni) e decide di incontrarla. E’ un’esperienza incredibile per lui: accudire ad una figlia, raccomandarle di non fare tardi, rimproverarla se usa un linguaggio scurrile. Tanto incredibile e straordinaria che decide di farla finita con la sua losca attività. Un’ultima truffa e via. Ora ha una figlia a cui badare, una famiglia, una vita normale. Ma cos’è una vita normale, e soprattutto, è così facile costruirsi un futuro pulito senza pagare uno scotto ? Gli ruotano attorno Sam Rockwell (il socio Frank) e Alison Lohman (nei panni della figlia Angela) con i quali si avverte un pieno affiatamento. Attori bravi, senza dubbio, ai quali il lavoro è facilitato dalla direzione sempre attenta e precisa di Ridley Scott.

Antonio De Falco


L’artista
NOME: Nicolas Cage; ALL’ANAGRAFE: Nicholas Kim Coppola; DATA DI NASCITA: 07/01/1964; SEGNO ZODIACALE: Capricorno; LUOGO DI NASCITA: Long Beach, California, Stati Uniti; PROFESSIONE: Attore, Produttore.

ATTORE
(2003) Land of destiny – (2003) Matchstick men – Roy; (2002) Adaptation – Charlie Kaufman/Donald Kaufman; (2002) Sonny; (2002) Windtalkers – Sergente Joe Enders; (2001) Christmas Carol: The Movie – Jacob Marley (voce); (2001) Il mandolino del capitano Corelli – Capitano Antonio Corelli; (2000) The family man – Jack Campbell; (2000) 60 secondi – Randall “Memphis” Raines; (1999) Al di là della vita – Frank Pierce; (1999) 8MM – Delitto a luci rosse – Tom Welles; (1998) Omicidio in diretta – Rick Santoro; (1998) La città degli angeli – Seth; (1997) Face Off – Castor Troy/Sean Archer; (1997) Con Air – Cameron Poe; (1996) The Rock – Dr. Stanley Goodspeed; (1995) Via da Las Vegas – Ben Sanderson; (1995) Il bacio della morte – Little Junior Brown; (1994) Bufera in paradiso – Bill Firpo; (1994) Cara, insopportabile Tess – Doug Chesnic; 1994) Può succedere anche a te – Charlie Lang; 1993) Amos & Andrew – Amos Odell; (1993) L’ultimo inganno – Eddie; (1992) Mi gioco la moglie… a Las Vegas – Jack Singer; (1992) Red Rock West – Michael; (1991) Zandalee – Johnny; (1990) Cuore selvaggio – Sailor Ripley; (1990) Apache pioggia di fuoco – Jake Preston; (1990) Tempo di uccidere – Enrico Silvestri; (1989) Stress da vampiro – Peter Loew; (1987) Stregata dalla luna – Ronny Cammareri; (1987) Arizona junior – H.I. McDonnough; (1986) Nato per vincere – Ned Hanlan; (1986) Peggy Sue si è sposata – Charlie Bodell; (1984) In Gara con la Luna – Nicky; (1984) Birdy – le ali della libertà – Al Columbato; (1984) The cotton club – Vincent “Cane Pazzo” Dwyer; (1983) Rusty il selvaggio – Smokey; (1983) La ragazza di S. Diego – Randy; (1982) Fuori di testa; (1981) Best of time (Film Tv).

PRODUTTORE
(2003) The life of David Gale; (2002) Sonny; (2000) L’ombra del vampiro. Curiosità: Nicholas Cage è nipote di Francis F. Coppola, e la quattordicenne che recita la parte di sua figlia (Alison Lohman) ha ventiquattro anni…