[di Vincenzo Andraous • 08.12.03] Un pensiero dedicato a un minore della Comunità Casa del Giovane di Pavia, dove  svolgo attività di tutor in misura alternativa di semilibertà...

PAROLE IN LIBERTA’. HO INCONTRATO UN RAGAZZO…

AMICO FRAGILE

Ho incontrato un ragazzo,
innamorato delle parole,
delle attraversate veloci,
dei sogni che non
lasciano traccia.
Giovane è quel ragazzo,
come il vino d’uva
vendemmiato ieri,
non rimane inginocchiato
a coglierne il profumo,
corre in avanti,
ad afferrare il bicchiere,
dell’ultima staffa.
Giovane è il suo nome,
si nota a fuoco,
al di là delle ombre,
che gli girano intorno,
senza lasciare
nulla d’importante.
E’ giovane il mio amico,
non sa ancora contare
da uno a dieci,
prima del botto
a perdere.
E’ giovane davvero
più della stizza,
per le mani in tasca
a forza.
E’ giovane il suo cuore,
come l’erba
fumata senza lingua
né sapore,
erba fumata
per sostenere gli sguardi
perduti………..
inconcludenti.
Giovane è l’amore
che si porta appresso,
acerbo come noci
appena cadute e
già rubate alla terra.
Il mio amico
non lo sa ancora,
ma per ogni calcio,
per ogni offesa,
ai domani,
saranno le sofferenze
per gli anni gettati,
a cancellarne le gioie,
nascoste,
a venire.
Giovane è il mio amico,
nonostante le pagine aperte
dai rinculi,
dove non è più possibile
passare,
delle promesse
che non sarà possibile
mantenere.
E’ giovane il mio amico,
per capire l’inverso
innanzi,
per conoscerne l’avviso,
ormai minaccia.
Ho incontrato un ragazzo,
amico fragile,
come gli anni
che non saranno mai vecchi
neppure preziosi
come vorremmo
fossero.
L’ho chiamato giovane,
come tutte le donne
che ho incontrato,
giovane come gli amori
che durano,
perché sono quelli
che lacerano
e infine raccolgono
le unghie spezzate.
E’ giovane,
come l’amore
per la mia compagna
che non so spiegarle,
né raccontarle,
ma è amore giovane,
perché dorme
sulla follia,
di ogni carezza
che non so donarle.
Il mio amico è giovane,
più ancora del futuro,
che è già oggi,
ecco perché ho speranza
di incontrarlo ancora.
Domani.