[TransFair Italia • 10.10.03] Sono 615.000 i bambini e gli adolescenti che lavorano nei campi di cacao di Costa d'Avorio, Nigeria, Ghana e Camerun. Il 64% di loro ha meno di 14 anni, 12mila non hanno legami familiari con i proprietari dei campi e solo 5mila sono pagati. Sono alcuni dei dati contenuti nel primo dossier dell'Osservatorio nazionale sui cicli di produzione del cioccolato e violazioni dei diritti dell'infanzia presentato stamani a Perugina nell'ambito della campagna "Cioccolato Positivo: + diritti + cacao".

CIOCCOLATO POSITIVO: OLTRE SEICENTOMILA MINORI SFRUTTATI NEI CAMPI DI CACAO DELL’AFRICA OCCIDENTALE

Sono 615.000 i bambini e gli adolescenti che lavorano nei campi di cacao di Costa d’Avorio, Nigeria, Ghana e Camerun. Il 64% di loro ha meno di 14 anni, 12mila non hanno legami familiari con i proprietari dei campi e solo 5mila sono pagati. Sono alcuni dei dati contenuti nel primo dossier dell’Osservatorio nazionale sui cicli di produzione del cioccolato e violazioni dei diritti dell’infanzia presentato stamani a Perugina nell’ambito della campagna “Cioccolato Positivo: + diritti + cacao”. L’Osservatorio, composto da membri di Save the Children, TransFair e Comune di Perugia, si occupa della ricerca, dell’analisi, dell’elaborazione e della diffusione di rapporti aventi ad oggetto i cicli produttivi del cioccolato e il loro impatto sui diritti dell’infanzia.
In Costa d’Avorio, primo produttore mondiale di cacao, arrivano ogni anno migliaia di minori vittime di una tratta che riguarda tutta l’Africa Occidentale e in particolare il Mali e il Burkina Faso. I bambini vengono ingaggiati per compensare la caduta dei guadagni e lavorano fino a 1424 ore in un anno. Nelle zone rurali della Costa d’Avorio quattro bambini su cinque lavorano nei campi di cacao anche per 35 ore alla settimana, non frequentando la scuola e svolgendo mansioni spesso pericolose e nocive per la loro salute  come usare attrezzi taglienti, applicare i pesticidi, trasportare i sacchi con le cabosse. I fattori che incidono sulla domanda di manodopera minorile sono  vari. La statura e l’abilità manuale dei bambini li renderebbero più efficienti per determinate tipologie di lavoro. Inoltre i minori sono molto più disciplinati e poco inclini a ribellarsi e quindi più facili da controllare.
Save the Children lavora sul campo nei Paesi direttamente interessati al rapporto tra produzione di cacao e violazioni dei diritti dei minori. In Burkina Faso è attiva una casa di transito per i minori che fuggono dal lavoro nelle piantagioni e cercano di ricongiungersi alle famiglie d’origine. Save the Children svolge inoltre un lavoro di informazione presso le popolazioni locali per far conoscere a quale realtà vanno incontro i ragazzi che partono in per il lavoro nei campi. Sono infatti moltissimi i genitori che, in buona fede, affidano i propri figli ai reclutatori di bambini per i campi di cacao. Save the Children collabora con i governi di Costa d’Avorio, Mali e Burkina Faso per promuovere azioni concrete che realizzino un’effettiva tutela dei diritti dei minori.

Per ulteriori contatti:
Benedetta Frare, TransFair Italia; Tel. 049 8750823 – 348 8243386;
[email protected]
Antonello Sacchetti, Save the Children Italia; Tel. 06 48070023 – 348 1536579; [email protected]