[Comitato contro il Cogeneratore • 01.11.04] Nuove speranze e un’iniezione di fiducia per il Comitato contro il Cogeneratore-Comitato Territorio e Salute di Cologna Veneta dopo l'ultima seduta del Consiglio Provinciale, che il 27 ottobre ha praticamente rimesso in discussione la liceità dell'impianto di via S. Michele, oggetto da molti mesi di una contestazione senza tregua...

COLOGNA VENETA (VR). CONSIGLIO PROVINCIALE E CITTADINANZA: «NO AL COGENERATORE»

Nuove speranze e un’iniezione di fiducia per il Comitato contro il Cogeneratore – Comitato Territorio e Salute di Cologna Veneta dopo l’ultima seduta del Consiglio Provinciale, che il 27 ottobre ha praticamente rimesso in discussione la liceità dell’impianto di via S. Michele, oggetto da molti mesi di una contestazione senza tregua.

Sono partiti in tanti, mercoledì pomeriggio, con un pullman e molte macchine, alla volta di Verona, per assistere ad una seduta di Consiglio che come ultimo punto all’ordine del giorno prevedeva la discussione sul Cogeneratore e si annunciava difficile e sofferta.

La Sala Rossa del Consiglio Provinciale, gremita di colognesi che hanno pacificamente protestato esibendo bandiere e striscioni, è stata invece teatro di una inaspettata e corroborante soddisfazione per chi da mesi dispiega oltre misura tempo ed energie in questa lotta.

28 voti favorevoli e 2 astenuti sono stati il risultato della votazione finale, seguita alla lunga serie di interventi dei Consiglieri su un documento che, in sostituzione di due diversi odg, è stato approvato da tutti i capigruppo e invita gli organismi competenti, Comune, Regione e Ministero dell’Industria, a verificare la regolarità delle autorizzazioni concesse all’Ecoidea s.r.l.

Maggioranza e minoranza unite anche nell’intento di discutere in commissione della pianificazione degli impianti di produzione di energia, poiché la salute è un valore costituzionalmente protetto e quindi irrinunciabile.

A elettrizzare maggiormente l’atmosfera, durante i lavori del Consiglio, è stato un documento inviato dalla Regione e subito fatto circolare tra il pubblico, nel quale il Consigliere DS Nadir Welponer in data 27 ottobre presentava alla Giunta Regionale un’interrogazione a risposta immediata sull’impianto di Cologna Veneta, anche alla luce delle condanne recentemente comminate all’ex Sindaco di Cologna Veneta, Antonio Poli e all’ex Segretario Comunale del paese stesso, Brulino De Mori, per parere di conformità falso.

Condanna che di certo ha fornito una marcia in più alla protesta, mettendone in luce la credibilità e attendibilità e rimarcando l’iter “anomalo” che ha preceduto e seguito la realizzazione dell’impianto, come è stato ampiamente sottolineato anche dall’intervento di alcuni consiglieri.
Applausi finali ad un Consiglio provinciale che si è dimostrato attento e partecipe alla problematica ambientale, con l’unica eccezione del vice presidente Antonio Pastorello che ha fornito il contributo di due interventi di difficile lettura incentrato su quanto di più e meglio avrebbe potuto fare l’amministrazione comunale di Cologna Veneta per contrastare l’insediamento dell’impianto in oggetto.
 
LA MANIFESTAZIONE DEL 31 OTTOBRE

Malgrado nei giorni precedenti siano spariti alcuni striscioni dimostrativi contro l’inceneritore da alcune proprietà private situate nei pressi di Ecoidea s.r.l. ed il tempo minacciasse una pioggia battente, nuove speranze e una nuova iniezione di fiducia sono giunte anche dalla grande partecipazione popolare alla Manifestazione pubblica indetta dal Comitato contro il cogeneratore-Comitato Territorio e Salute insieme a WWF, Legambiente, Italia Nostra e patrocinata dal Comune di Cologna Veneta e Unione dei Comuni dell’Adige Guà, che ha avuto luogo domenica 31 ottobre 2004 nella cittadina del Sud-Est veronese.

In corteo, insieme ad un migliaio di persone, erano presenti i Sindaci: Damiano Vedovato di Cologna Veneta, Stefano Marzotto di Pressana, Dino Paggiola di Veronella, Giuseppe Boschetto di Lonigo e Giovanni De Fanti di Isola Rizza. Hanno partecipato, inoltre, gli assessori e consiglieri del Comune di Cologna Veneta ed il consigliere di minoranza di An, Andrea Cucco; il gruppo dei consiglieri di minoranza di Pressana; il vice-sindaco Valentino Rossin ed il consigliere Francesca Bressan di Veronella; il vice-sindaco di Isola Rizza Luca Priuli; l’assessore Daniele Spadini di Nogara; i consiglieri provinciali Giorgio Scarato, Marisa Velardita e Ferdinando Sortino; componenti dei sindacati Cisl e Cgil di Verona e Vicenza; Confederazione Italiana Agricoltori e Coltivatori Diretti di Verona; il Gruppo Giovani Attivi e Solidali di Veronella; il Comitato Tutela Ambiente e Salute pubblica di Veronella, il Coordinamento dei Comitati contro la Centrale termoelettrica di Ronco all’Adige ed il Comitato contro la Centrale termoelettrica di Montecchio Maggiore (Vi).
 
Di rilievo il contributo del professor Gianni Tamino, docente di Biologia e Diritto Ambientale dell’Università di Padova, che ha relazionato circa la pericolosità delle emissioni degli inceneritori e delle centrali termoelettriche, invitando una certa stampa (che proprio in questi giorni ha definito l’inceneritore di Brescia privo di emissioni dannose!) a fornire notizie vere e documentate. Sono intervenuti, poi, il Senatore Luigi Viviani ed il Consigliere Regionale Nadir Welponer assicurando il loro appassionato appoggio alla causa. Michele Bertucco di Legambiente, inoltre, ha ricordato come la partita decisiva si giochi in Regione attraverso lo stralcio dell’impianto di Cologna Veneta dal Piano dei Rifiuti regionale e, a tal fine, ha esortato tutte le forze politiche locali e provinciali di maggioranza e minoranza (soprattutto chi finora si è sottratto a questo dovere verso i cittadini) a farsi ambasciatore della salute pubblica presso i propri referenti politici in Regione.
 
Infine il professor Alessandro Pistoia del Comitato contro la Centrale termoelettrica di Ronco all’Adige, attraverso le parole di Italo Calvino, ha proposto questa riflessione: “L’inferno dei viventi non qualcosa che sarà; se ce n’è uno è quello che è già  qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio” (da “Le città invisibili – 1972).
 
Sono queste, quindi, le premesse per la discussione più importante, quella che avverrà nei prossimi giorni in Regione e che potrebbe essere determinante per la sorte di Cologna Veneta.