[di Greta Blu • 09.07.02] Un giornale aperto, una notizia alla tv, un discorso tra adulti: ai bambini nulla sfugge e, se fino a poco fa la domanda più ricorrente era “Come nascono i bambini?”, ora possiamo sentirci chiedere, di punto in bianco, “Cos’è la pedofilia?”. Inutile e sbagliato fare finta di non sentire, rispondere “non ho tempo” o delegare ad altri l’onere della risposta: i bambini hanno fiducia, non bisogna tradirli, come non bisogna far capire loro che sono troppo piccoli per queste domande...

COS’E’ LA PEDOFILIA?

Cos’è la pedofilia?

Un giornale aperto, una notizia alla tv, un discorso tra adulti: ai bambini nulla sfugge e, se fino a poco fa la domanda più ricorrente era “Come nascono i bambini?”, ora possiamo sentirci chiedere, di punto in bianco, “Cos’è la pedofilia?”. Inutile e sbagliato fare finta di non sentire, rispondere “non ho tempo” o delegare ad altri l’onere della risposta: i bambini hanno fiducia, non bisogna tradirli, come non bisogna far capire loro che sono troppo piccoli per queste domande. Ricordiamo che una risposta semplice ed esauriente, a qualsiasi domanda ci venga formulata, è un passo avanti verso una naturale opera di prevenzione per la loro salvaguardia. Il non avere risposte, come il vietare, scatena nei bambini una maggiore curiosità, rischiando che certe verità vengano svelate da persone estranee ed in modo traumatico. Cosa dire, allora? Con tranquillità e semplicità, e senza timore, possiamo dire ai nostri bambini che i pedofili sono persone non buone, ammalate, che dicono di voler bene ai piccoli ma non è assolutamente vero. Diciamo anche che i pedofili fanno cose cattive, per esempio toccano in modo strano i bambini mettendoli in imbarazzo, li accarezzano, li baciano, fanno loro regali che però non bisogna mai accettare.  L’importante è però non spaventarli, neppure quando accenniamo al fatto che anche persone vicine a noi tutti i giorni possono essere così. E’ importante spiegare cosa vuol dire “essere toccati”: in modo buono come con papà e mamma ed in modo cattivo, che mette imbarazzo, disagio e timore. Così come il saper distinguere le persone buone da quelle cattive. Nel parlare, dobbiamo trasmettere al bambino che ci ascolta un senso di sicurezza e di fiducia, sia egli figlio, nipote, alunno. Se manteniamo integra la fiducia che ha nei nostri confronti, saremo certi che in caso di necessità si rivolgerà a noi con sicurezza e sincerità. Il gioco, le letture, i disegni, sono strumenti importanti e rassicuranti attraverso i quali, adulti e bambini insieme, si addentrano con delicatezza, sensibilità e senza traumi nel tema dell’abuso. Può essere che proprio attraverso tali sussidi possiamo prevenire come far emergere situazioni di disagio, come può essere che da un’immagine il bambino riviva un’esperienza vissuta e ne avverta sofferenza. I bambini devono essere tutti i giorni osservati durante le loro attività, attraverso le quali possono lanciare segnali importanti che solo noi, genitori ed educatori, siamo in grado di cogliere se attenti, preparati ed informati. Se il bambino ci parla di cose che riteniamo strane, non diamo per scontato che siano inventate: può essere che ci sia un fondamento di verità che persone preposte ed esperte sapranno valutare. Il nostro compito non è tirare fuori a tutti i costi le informazioni dai nostri bambini ma quella di avvertire in essi un eventuale senso di disagio, campanello di allarme. Non forziamoli, non ricattiamoli promettendo “qualcosa in cambio” se ce ne parlano, rischiamo di farli cadere in un mutismo imbarazzante e senza ritorno. L’importante è che il bambino avverta la nostra disponibilità l’ascolto, la nostra dolcezza, la nostra protezione, sia quando siamo chiamati a rispondere, sia quando domandiamo. Con questi semplici accorgimenti, la domanda “Cos’è la pedofilia?” non ci farà  più paura. (Greta Blu con la consulenza del Dott. Sergio De Martino)

SAN POLO DI PIAVE. E’ stato attivato anche quest’anno a San Polo, il servizio di prevenzione sugli abusi e sulla tutela della dignità e della libertà dei bambini, dei ragazzi e delle donne. Il servizio, iniziato dall’assessorato ai servizi sociali del Comune, lo scorso anno, è un progetto che prevede interventi cofinanziati dalla Regione, a sostegno della famiglia, in particolare per i minori e le donne. E’ aperto, dunque, presso la sede municipale uno sportello di ascolto. Si potrà accedere al servizio, il lunedì, dalle ore 9 alle 13, oppure su appuntamento, telefonando ai numeri 0422 855106 e 329 7503570.

Violenza sui minori E’ nata una comunità in provincia di Venezia.
STRA (Ve).

Sulla violenza ai minori i genitori vogliono saperne di più. Da questa esigenza è nato nel progetto «Una comunità che si prende cura delle famiglie», finanziato dalla legge Turco del ’97, un percorso formativo su questo tema per i padri e le madri. L’iniziativa è coordinata dall’agenzia Metodi. Sono interessati gli assessorati alle politiche sociali dei dieci comuni rivieraschi che gestisco nell’ambito della normativa citata uno spazio genitori accanto ad un altro spazio per bimbi e ragazzi. Si sono formati alcuni gruppi di lavoro di genitori su iscrizione ai quali sono intervenuti esperti con varie competenze: dal medico all’avvocato allo psicologo. Con l’intento di sviscerare il problema che resta ancora tabù dal momento che se ne parla poco e con molte cautele. In secondo luogo con la precisa intenzione di dare una informazione corretta e indicazioni su strutture competenti a proposito di minori. Infine per indirizzare i genitori al dialogo con i figli su temi del genere.


Rubrica curata da Greta Blu ([email protected]) www.aquiloneblu.orgwww.gretablu.it