[ a cura della Segreteria Nazionale di «Pax Christi» • 20.04.02] Oggi 20 aprile ricorre il nono anniversario della morte di don Tonino Bello, la cui profezia di servizio alla pace sentiamo più che mai attuale. Negli anni del suo ministero episcopale, indossando il grembiule come unico abito liturgico, ci ha testimoniato con la vita che il sale del Vangelo è in quel "farsi prossimo" a coloro che vivono povertà e oppressione, esclusione e violenza.

DON TONINO/1 – 20 APRILE 2002, NONO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON TONINO BELLO

Dal mare di Puglia più volte si è sporto per raggiungere i Paesi del Mediterraneo percorsi da tragici rigurgiti di violenza e di guerra. Fu così per i Balcani e per l’Iraq, fino a promuovere e partecipare all’azione di pace che nel dicembre del 92 portò 500 persone nel cuore del conflitto a Sarajevo. Da quella cattedra scomoda ma autorevole della sofferenza sua e delle vittime del conflitto, rivolse un appello ai credenti e a tutte le persone di buona volontà ad unire i propri sforzi per la pace: “Allora io vorrei – diceva – che tutti quanti potessimo stimolare le nostre comunità, noi credenti soprattutto, stimolare i nostri vescovi ad essere più audaci, a puntare di più sulla Parola del Vangelo”. Sentendoci interpellati fortemente da quel richiamo lo rinnoviamo perché una folta delegazione raggiunga nei prossimi giorni la Palestina. In maniera particolare vorremmo invitare i vescovi delle comunità cristiane italiane ad esprimere con la propria presenza di silenzio e di preghiera a Gerusalemme nient’altro che la propria prossimità alle donne e agli uomini che abitano oggi la stessa terra che fu del Cristo. Tale iniziativa si pone in continuità con quella che Pax Christi International ha promosso nei giorni scorsi e che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti di Chiese cristiane d’Europa.