16.05.07 – Trento – «Le ‘Opzioni’»

Mercoledì 16 maggio alle ore 17,30 a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza una conferenza del ciclo “Il Trentino e la Mitteleuropa”. Christoph von Hartungen interviene su «Le ‘Opzioni’». Introduce Massimo Libardi. Il ciclo “Il Trentino e la Mitteleuropa” è organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale in collaborazione con la Biblioteca Austriaca della Biblioteca Comunale di Trento. Il 23 giugno del 1939 a Berlino, al comando generale delle SS, viene firmato l’accordo tra Italia e Germania sul trasferimento dei Sudtirolesi nel Reich. Questi, entro il 31 dicembre 1939, potevano “optare” fra rimanere nell’Italia fascista o espatriare nella Germania nazista. Quando il 29 giugno la notizia divenne pubblica un’ondata di costernazione attraversò la regione. La popolazione era divisa in due grandi correnti: i Dableiber e gli Optanti. I Dableiber erano coloro che volevano rimanere nella loro terra natale, la Heimat, mentre quelli che volevano essere trasferiti nel Terzo Reich erano gli Optanti. La propaganda pro e contro le opzioni era intensa. I favorevoli all’espatrio intimidivano quelli che volevano restare nella loro terra facendo circolare voci su un possibile trasferimento nelle colonie italiane in Africa o in Sicilia, qualora avessero scelto di rimanere in Italia. Alcuni ritennero le opzioni una specie di consultazione popolare ostile all’Italia. Altri, per rimanere nel loro territorio, facevano riferimento ai vincoli fra i vivi e le persone amate decedute che riposavano nei cimiteri. Molti scelsero l’emigrazione, mentre altri rimasero nella propria patria. Alla scadenza del termine, 166.488 altoatesini avevano optato per la Germania mentre 63.017 persone non lo avevano. Nel frattempo, l’1 settembre 1939, con l’attacco tedesco alla Polonia, era iniziata la Seconda guerra mondiale. Il conflitto ritardò il trasferimento degli Optanti, e così solo 75.000 persone espatriarono: dapprima i celibi e i più poveri, poi gli artigiani e molti contadini dalle famiglie numerose. Una parte di loro rientrò nel dopoguerra. Il capitolo “Opzioni” è una pagina dimenticata della storia del Trentino-Alto Adige. Dimenticata perché in essa i torti e le ragioni non sono facilmente districabili. Le popolazioni che abbandonarono la loro terra, la Heimat, furono vittime o usurpatori? Si chiesero mai chi erano stati i proprietari (e quale fu la loro sorte) delle terre concesse agli optandi nei nuovi territori del Reich? Essi lasciarono volontariamente le loro terre: cosa li mosse? solo l’inganno di astuti agitatori? Cosa avvenne al loro ritorno? Come rientrarono in possesso delle proprietà che avevano venduto all’atto di abbandonare l’Italia?
Comunque si risponda a queste domande, il capitolo delle Opzioni è anche parte di quel trasferimento di popolazioni su larga scala e di pulizia etnica che ha caratterizzato, fino alle guerre jugoslave dello scorso decennio, la storia dell’Europa nel Novecento.