20.11.07 – Verona – 18° anniversario della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

La Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza stabilisce che “gli Stati si impegnano a rispettare i diritti enunciati e a garantirli ad ogni fanciullo senza distinzione di sorta a prescindere da ogni considerazione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica, sociale, situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza”.
Il 20 novembre ricorre il 18° anniversario della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Purtroppo in molti stati del mondo, come ad esempio il Perù e la Federazione Russa, questi diritti vengono negati ogni giorno.

In Perù ogni anno centinaia di donne e bambini vengono lasciati morire a causa della natura discriminatoria dei servizi sanitari per la maternità e l’infanzia. Alcuni neonati, cui viene negato il certificato di nascita, vengono privati del loro diritto ad un’identità. Poiché non sono stati registrati, per lo stato, essi non esistono: non possono usufruire dei servizi sanitari, essere vaccinati, frequentare la scuola o un qualsiasi percorso di formazione professionale. Una volta adulti non possono avere lavori regolari, sposarsi o godere dei diritti civili per i quali è necessario possedere una cittadinanza. Solo l’atto di nascita fa di una persona un cittadino, assicura protezione e permette l’esercizio dei diritti fondamentali.

Nella Federazione Russa, invece, i ragazzi dai 15 ai 18 anni possono essere arruolati nei conflitti armati. Amnesty International, assieme alla Coalizione Italiana “Stop all’uso dei bambini soldato!”, chiede alla Federazione Russa di ratificare il Protocollo Opzionale alla Convenzione relativa al coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e di rilasciare una dichiarazione che stabilisce i 18 anni come età minima per l’arruolamento volontario nelle sue forze d’armate. Ogni anno, infatti, migliaia di minori nel mondo vengono regolarmente reclutati dagli eserciti nazionali o adescati dagli eserciti di opposizione o addirittura rapiti. Essere un bambino soldato significa vivere in un clima di odio, con il culto della violenza. Quando poi la guerra finisce, i sopravvissuti devono fare i conti con le ferite nel corpo e nell’anima.

Per sensibilizzare la popolazione veronese e raccogliere firme per i bambini del Perù e della Federazione Russa, il gruppo Amnesty International di Verona ed i Gruppi Giovani Amnesty del Liceo “S. Maffei” e del Liceo “G. Galilei” saranno presenti con un banchetto martedì 20 novembre 2007 in corso P.ta Borsari a Verona, dalle 10.00 alle 17.00; sabato 24 novembre 2007, in piazza Brà, dalle 10.00 alle 17.00; domenica 25 novembre 2007 in corso P.ta Borsari, dalle 10.00 alle 17.00.

Aiutateci a salvare i bambini del mondo, perché solo così si potrà salvare il mondo stesso!