24.10.07 – Trento – Le ritrovate edizioni italiana e ungherese della Tiroler Soldaten-Zeitung

Mercoledì 24 ottobre 2007, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e il Museo Storico in Trento organizzano l’incontro “Le ritrovate edizioni italiana e ungherese della Tiroler Soldaten-Zeitung”. Giuseppe Ferrandi, Fernando Orlandi e Davide Zaffi discutono del materiale ritrovato e presentano la pubblicazione realizzata dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale. Introduce Massimo Libardi. La propaganda di guerra, anche se documentata fin dalla Guerra dei Trent’anni, per vastità, importanza e risorse impiegate è stata uno degli elementi che caratterizzano la Prima guerra mondiale. Uno di quegli elementi, insieme all’impiego della tecnologia e al carattere di “massa” dei combattimenti, che hanno portato a vedere nella Grande Guerra “l’irruzione della modernità”.
Particolare attenzione su questo versante era stata posta dall’Impero austro-ungarico che aveva organizzato la mobilitazione degli scrittori tramite un apposito ufficio, il Kriegspressquartier di Vienna, dove lavorarono noti intellettuali quali Franz Blei, Franz Theodor Csokor, Egon Erwin Kisch, Hugo von Hofmannstahl, Alfred Polgar, Rainer Maria Rilke, Franz Werfel e Stefan Zweig. La Literarische Gruppe del Kriegsarchiv pubblicava diversi giornali come ad esempio Heimat e, a partire dal marzo 1917 il mensile illustrato Donauraum, il cui scopo era fornire un affresco della vita e della cultura della Duplice Monarchia. Tra le esperienze di propaganda non legate al Kriegspressquartier vi è la Tiroler Soldaten-Zeitung, giornale settimanale pubblicato dal Landesverteidigungskommando del Tirolo. Non si trattava di un corrivo foglio di trincea, come molti tra quelli prodotti da singole unità o comandi. Si tratta di un settimanale dalla grafica raffinata (curata da Hans Joseph Weber-Tyrol e Arthur Nikodem), che ospita pagine di pubblicità, un supplemento letterario cui collaborano alcuni significativi scrittori tirolesi come Franz Karl Ginzkey, Bruder Willram e Arthur von Wallpach, e personaggi noti come Otto Rudl e Alfred Kerr. La Soldaten-Zeitung si caratterizza anche per una particolare attenzione e cura dell’aspetto iconografico: il giornale infatti riproduce le opere di numerosi artisti e Kriegsmaler fra cui Albin Egger-Lienz. Nella parte finale delle sue pubblicazioni il giornale viene diretto nientemeno che da Robert Musil, all’epoca già noto e affermato scrittore.
Della la Tiroler Soldaten-Zeitung, inoltre, abbiamo in corso di pubblicazione l’edizione elettronica, in un DVD realizzato assieme al Progetto CIRCE della Facoltà di Lettere dell’Università di Trento, che raccoglie tutto il pubblicato. A questa storia mancavano due tasselli importanti: l’edizione italiana e ungherese. Si sapeva infatti da un rapporto riservato del 30 giugno 1916 che il giornale si pubblicava non solo in tedesco ma “a intervalli più ampi e regolarmente anche in ungherese e in italiano”. Tuttavia fino ad ora non si era riusciti a reperire in nessuna biblioteca né l’edizione ungherese del giornale, la Tiroli Katona Ujság (traduzione letterale di Tiroler Soldaten-Zeitung), né quella italiana, pubblicata con il titolo Giornale del Soldato Tirolese. Le ricerche promosse dallo Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale in diversi archivi e biblioteche hanno avuto successo e in Ungheria abbiamo finalmente “scoperto” i numeri della Tiroli Katona Ujság, e una copia del Giornale del Soldato Tirolese.
Mercoledì 24 verrà presentata la pubblicazione in anastatica di questi numeri per la serie Working papers del CSSEO. Questa edizione è preceduta da una tavola delle corrispondenze e da un ottimo studio di Davide Zaffi, che fra le tante sue conoscenze padroneggia in modo eccellente sia il tedesco che l’ungherese. Questo lavoro ci permette di avere una precisa idea della versione in lingua ungherese della Tiroler Soldaten-Zeitung. Si tratta indubbiamente di un importante contributo storiografico, vuoi per la ricostruzione di questa importante pubblicazione, vuoi per le più generali vicende della propaganda di guerra nella Duplice Monarchia.