(di Adriana Zarri 05.11.2001) - Quest'altro discorso invece lo dedico ai miei amici non credenti; e sono molti e sono cari non meno degli amici credenti, perché l'amicizia non si misura sulla fede ma sulla fedeltà (e non sarà poi, forse, la medesima cosa?).

Fame e sete di giustizia

Nella liturgia della festività dei Santi, celebrata due giorni fa, si leggeva il Vangelo delle beatitudini in cui si dice: “Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati”. E quelli di voi – e sono tanti – che, di quella giustizia, hanno fame e sete e, per realizzarla, spendono se stessi saranno saziati, purtroppo non sempre in questo mondo ma in un mondo futuro in cui voi non credete ma io sì. E, posto che un dilà ci sia penso che neanche a voi dispiacerebbe farne parte, e dalla parte giusta (ahimé, la simbologia evangelica la pone a destra. I candidi e vecchi evangelisti non sapevano ciò che oggi avrebbe significato, non conoscevano Fini, Gasparri e compagnia…). Per collocare gli uomini da una parte o dall’altra non si domanda ciò che hanno creduto ma ciò che hanno fatto; ed al supremo Giudice basta che abbiano operato il bene, anche senza un riferimento religioso, tanto che, di fronte ad esso, gli eletti esclamano stupiti: “quando mai?”.Per questo, amici miei, la festa dei santi è anche la festa vostra. Anche se non lo sapete. E spero che non vi dispiacerà. (Adriana Zarri)