[Amnesty International • 20.12.03] A duecento anni dalla fine della schiavitu' e del colonialismo, Haiti vive una profonda crisi dei diritti umani, resa peggiore dalle divisioni politiche, dalla violenza, dall'impunita' e dalla riduzione dell'assistenza internazionale...

HAITI. IL PIANO D’AZIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI

A duecento anni dalla fine della schiavitu’ e del colonialismo, Haiti vive una profonda crisi dei diritti umani, resa peggiore dalle divisioni politiche, dalla violenza, dall’impunita’ e dalla riduzione dell’assistenza internazionale.
Per questa ragione, Amnesty International ha lanciato oggi un piano d’azione per i diritti umani ad Haiti, basato su dieci punti chiave. Il piano, presentato alle autorita’ di governo, ai gruppi della societa’ civile e alla comunita’ internazionale, contiene raccomandazioni specifiche per affrontare con decisione i gravissimi abusi dei diritti umani che si stanno verificando nell’isola. Esse riguardano poverta’, omicidi illegali, tortura, impunita’, violenza contro le donne, violazioni del diritto alla liberta’ di opinione e minacce contro sindacalisti e attivisti per i diritti umani. “Sollecitiamo i leader di tutti gli schieramenti politici e la comunita’ internazionale a prendere seriamente in considerazione questi abusi e a fare sforzi concreti per porvi  fine”, ha dichiarato l’organizzazione per i diritti umani. “Il popolo di Haiti, con la sua storia esemplare di lotta per la liberta’, non merita niente di meno”.
Il 1° gennaio 2004, la prima repubblica nera al mondo celebrera’ il 200° anniversario della propria nascita. Haiti e’ uno dei paesi piu’ poveri del mondo, con i piu’ bassi indicatori in termini di speranza di vita, istruzione e salute del continente americano. Secondo le Nazioni Unite, la situazione economica sta ulteriormente peggiorando.

IL PIANO D’AZIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL

1)  Uccisioni e tortura
Diritto alla vita, alla liberta’ e alla sicurezza della persona e diritto alla liberta’ da tortura e trattamenti o punizioni crudeli, inumane e degradanti (artt. 3 e 5 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani). La polizia e le autorita’ giudiziarie devono garantire pubblicamente che non saranno tollerate torture, uccisioni extragiudiziali e altre gravi violazioni dei diritti umani da parte delle forze dell’ordine durante le celebrazioni del bicentenario. I gruppi per la tutela dei diritti umani devono essere posti in condizione di monitorare eventuali abusi. In caso vi siano delle violazioni, queste devono essere immediatamente sottoposte a inchiesta e i responsabili devono essere subito perseguiti. Se le violazioni da parte di pubblici funzionari non verranno sottoposte a indagine, i responsabili di questa omissione dovranno essere sospesi e dovra’ essere avviata un’inchiesta.

2)  Discriminazione
Diritto all’uguaglianza di fronte alla legge e ad una eguale protezione di fronte alla legge (art. 7). Il presidente e le altre autorita’ istituzionali devono impegnarsi a prevenire  e punire gli abusi commessi dai militanti dei partiti politici, a qualunque schieramento appartengano. Gli abusi commessi dai sostenitori del governo dovranno essere perseguiti allo stesso modo di quelli commessi dalle fazioni anti-governative e  entrambi i casi dovra’ essere fatto il massimo sforzo per ottenere giustizia.

3) Impunita’
Diritto ad una effettiva possibilita’ di ricorso contro atti che violino i diritti umani fondamentali (art. 8) Come e’ stato dichiarato dalla Corte d’appello di Haiti, il procedimento giudiziario sul caso del giornalista Jean Dominique, ucciso nell’aprile 2000, non deve limitarsi ad accertare l’identita’ degli esecutori materiali del crimine e dei loro complici ma anche indicare quella degli effettivi mandanti. Le autorita’ haitiane devono immediatamente fornire tutte le risorse necessarie, dal punto di vista finanziario come da quello della protezione dei testimoni e delle persone coinvolte nel processo, per assicurare piena giustizia.

4) Violenza contro le donne
Diritti delle donne e protezione della famiglia da parte della societa’ e dello Stato (art. 16). Tutti gli organismi dello Stato e della societa’ civile devono lavorare, ciascuno nella propria sfera di influenza, per garantire che il clima di violenza politica che sembra affermarsi nella societa’ haitiana non porti ad un aumento nella violenza contro le donne, sia nell’ambito privato (violenza domestica) che in quello pubblico (repressione dell’attivismo femminile).

5) Liberta’ di coscienza
Liberta’ di pensiero e coscienza (art. 18). Tutti i leader politici devono dichiarare pubblicamente di condannare ogni atto di intolleranza, intimidazione o violenza perpetrato dai propri sostenitori contro quelli appartenenti ad altri gruppi o fazioni. I partiti politici devono cooperare con le autorita’ per porre fine agli abusi e assicurare alla giustizia i responsabili.

6) Difensori dei diritti umani
Liberta’ d’opinione e d’espressione (art. 19). Le autorita’ devono sviluppare un piano per attuare i principi contenuti nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani, tenendo in considerazione le raccomandazioni espresse da gruppi nazionali e internazionali  per la difesa dei diritti umani e dagli esperti dell’Organizzazione degli Stati Americani, degli organismi interamericani e delle Nazioni Unite sulla protezione dei diritti umani.

7) Dimostrazioni pacifiche
Diritto alla liberta’ di riunione ed associazione pacifica (art. 20). Il diritto alla liberta’ di riunione e associazione pacifica deve essere riconosciuto e protetto dalla polizia. Dal canto loro, gli attivisti devono rispettare la legge haitiana nell’organizzazione delle manifestazioni e rispettare a loro volta il diritto degli altri a manifestare. Ogni tentativo di far tacere chi manifesta esprimendo idee diverse dalle proprie deve venire immediatamente fermato.

8)  Libere elezioni
Diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente sia attraverso rappresentanti liberamente scelti e diritto all’espressione della volonta’ popolare attraverso elezioni libere e regolari (art. 21). Tutte le autorita’, i partiti politici e i gruppi della societa’ civile devono impegnarsi a fare la propria parte per assicurare che gli haitiani possano esercitare senza paura di violenze o rappresaglie il proprio diritto di partecipare alla vita politica del paese.

9) Diritti sindacali e del lavoro
Diritto al lavoro, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro, a fondare e ad aderire a sindacati (art. 23). Le industrie che operano nella nuova Zona di libero commercio di Ouanaminthe, al confine con la Repubblica Dominicana, devono pubblicamente impegnarsi a rispettare gli standard internazionali sul trattamento dei lavoratori, compreso il diritto a formare un sindacato. Le autorita’ haitiane e dominicane devono pubblicamente impegnarsi a proteggere i propri cittadini vigilando sull’adesione a questi standard.

10)  Poverta’
Diritto alla realizzazione dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla dignita’, e ad uno standard di vita adeguato per la salute e il benessere (artt. 22 e 25). La comunita’ internazionale deve venire incontro alla richiesta del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, fornendo 84 milioni di dollari per un Programma di risposta integrata volto a fronteggiare il deterioramento delle condizioni socio-economiche del paese. Come richiesto dalla risoluzione 833 del settembre 2002 dell’Organizzazione degli Stati Americani, gli aiuti e i prestiti da parte dei paesi donatori – ad oggi ancora sospesi – devono tornare ad essere erogati. Per parte sua il governo haitiano deve firmare il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, che richiede agli Stati firmatari di impiegare il massimo delle risorse disponibili per la realizzazione di questi diritti.