IL CORAGGIO DI CAMMINARE VERSO IL SOLE

Tutti sappiamo che le differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri, gli sprechi nei consumi energetici, l’utilizzo prevalente di fonti di energia fortemente inquinanti come le energie fossili (carbone, petrolio, gas) e nucleari, i consumi squilibrati di un bene vitale come l’acqua (circa un miliardo di persone, corrispondente agli abitanti dei Paesi ricchi, consuma l’ 86% dell’acqua esistente, mentre i rimanenti 5 miliardi di persone povere dispongono del 14%), i disboscamenti delle foreste tropicali operati dalle multinazionali (p. es. la foresta Amazzonica del Brasile), stanno mettendo in pericolo la vita del nostro Pianeta. I problemi che si dovrebbero affrontare sembrano talmente difficili che, nonostante la gravitá della situazione, molti preferiscono buttarli dietro le spalle per dimenticarli, facendo la scelta di comodo di ‘vivere alla giornata’. Non é questo un modo corretto di agire. Si tratta di una totale mancanza di amore.

Come impegnarsi in modo corretto? Per affrontare correttamente questo tema, penso sia utile riferirmi in concreto ad esperienze personali, non dimenticando le caratteristiche tipiche di noi italiani. Dobbiamo innanzitutto avere il coraggio e l’onestá di ammettere che spesso noi italiani, per opportunismo e quieto vivere, evitiamo di affrontare di petto i problemi cosicché, come spiega bene Maurizio Pallante, fondatore del Comitato per l’uso razionale dell’energia, di fronte ad un secchio bucato, per riuscire a riempirlo preferiamo sostituire banalmente un bicchiere con una bottiglia invece di andare alla radice del problema chiudendo i buchi del secchio. Per esempio, ci impegnamo ben poco nel ridurre i consumi energetici (aspetto essenziale per la vita del Pianeta) coibentando opportunamente le pareti delle case, utilizzando lampade, frigoriferi, cucine, ecc. a basso consumo, non sperperando l’acqua, utilizzando quando possibile i mezzi di trasporto pubblici, curando con piú attenzione e piú amore animali e piante, non inquinando l’ambiente, impegnandosi ad aumentare l’uso delle fonti rinnovabili e pulite di energia (solare diretto, vento, acqua, biomassa).

Come risultato l’Italia, che a Kyoto si é impegnata a ridurre del 6,7% le sue emissioni di CO2 per il 2010, le ha per ora aumentate del 7%. Dobbiamo inoltre essere disposti a guardare con interesse e saper imitare i comportamenti positivi di altri Paesi. Con riferimento all’Europa, é indubbio che, per esempio, in Germania si utilizza l’energia in maniera molto piú razionale che in Italia. É sufficiente pensare alle migliaia di case che non necessitano riscaldamento invernale né refrigerazione estiva in forma convenzionale, perché utilizzano sistemi di immagazzinamento dell’energia solare, coibentazione e circolazione naturale dell’aria, ai mezzi di trasporto pubblici sia urbani che interurbani, a una raccolta differenziata dei rifiuti e seguente reciclaggio diffuso di carta, vetro, plastica e materiale organico, al rispetto delle zone verdi, ad un utilizzo considerevole delle fonti rinnovabili di energia facilitato da una legge che ne priorizza l’uso (si é arrivati a quasi 19000 MW elettrici – corrispondenti a 19 megacentrali – prodotti con generatori eolici contro i 1700 MW italiani, a 100000 tetti fotovoltaici, ecc.).

Come conseguenza la Germania, che a Kyoto si é impegnata di ridurre del 25% le sue emissioni di CO2, é probabile possa raggiungere quell’obiettivo addirittura in anticipo. Un altro esempio interessante: il piano energetico svizzero ha pianificato di ridurre gli attuali 6000 KWhora pro capite di energia all’anno a 2000 KWhora, mantenendo inalterate le prestazioni energetiche, semplicemente riducendo drasticamente gli sprechi. Un aspetto molto importante é quello di essere pronti ad accogliere gli insegnamenti dei Paesi del Sud, che hanno spesso moltissimo da insegnarci.

Desidero in questo contesto ricordare un’esperienza, vissuta con la compagna della vita Gabriella, al Convegno Internazionale sullo sviluppo sostenibile, svoltosi a Cuba nell’aprile di quest’anno, un’esperienza che non dimenticheremo mai. All’apertura del Convegno, svoltosi in un ambiente completamente naturale, un gruppo di ragazze e ragazzi sordomuti, dopo essersi preparati per un anno intero con entusismo e amore, é riuscito a trasmettere ai partecipanti, con balli e musica, límportanza della “via del Sole” per ridare vita al nostro Pianeta. Ed ora questi sordomuti, dei veri raggi di sole raggianti di gioia, continuano ad impegnarsi e dare il loro contributo per costruire un Mondo migliore. Prendendo esempio da loro, capaci di esprimere e vivere il concetto integrale di sviluppo sostenibile, dobbiamo trovare la forza di eleminare ogni titubanza e di camminare con coraggio verso il sole, verso la vita.

Enrico Turrini


Enrico Turrini, fisico di origine trentina, gia componente del comitato scientifico dell’Università internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace e presidente della Camera dei ricorsi di Fisica II dell’Ufficio europeo dei brevetti, Monaco di Baviera (Germania). E amico di GRILLOnews.

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