[di Enrico Turrini • 31.05.03] L'aver vissuto in questi ultimi anni per lunghi periodi a Cuba (compreso lo scorso aprile) con la gente, da un estremo all'altro dell'isola, mi ha permesso di toccare con mano l'insensatezza dell'isteria contro Cuba dell'Europa, e in particolare dell'Italia, succubi per opportunismo agli Stati Uniti e la superficialità di una stampa che, ostinandosi a rappresentare la realtà cubana come una dittatura nelle mani di Fidel Castro, contribuisce a creare una atmosfera di ostilità nei confronti di quell'isola...

IL NOSTRO MONDO NON SOPPORTA UN PAESE CAPACE DI VIVERE GLI IDEALI IN CUI CREDE

L’aver vissuto in questi ultimi anni per lunghi periodi a Cuba (compreso lo scorso aprile) con la gente, da un estremo all’altro dell’isola, mi ha permesso di toccare con mano l’insensatezza dell’isteria contro Cuba dell’Europa, e in particolare dell’Italia, succubi per opportunismo agli Stati Uniti e la superficialità di una stampa che, ostinandosi a rappresentare la realtà cubana come una dittatura nelle mani di Fidel Castro, contribuisce a creare una atmosfera di ostilità nei confronti di quell’isola.Desidero sottolineare che la ultima misura del governo statunitense di espellere 14 diplomatici cubani rimpiazza altre misure annunciate per il 20 di maggio dal presidente Bush (blocco di voli charter e di rimesse in denaro a familiari residenti a Cuba) perché hanno trovato opposizione all’interno della stessa amministrazione. E’ questo l’ultimo atto di una serie di tentativi di distruggere la rivoluzione che vive da 44 anni. E’ sufficiente ricordare il feroce embargo, per non parlare del terrorismo animato e finanziato dal territorio degli Stati Uniti che ha causato la morte di piu di 3.000 persone con i tipi più diversi di aggressioni. Come spiega una giovane cubana, i morti innocenti non contano, tanto meno se sono cubani.
Penso ora sia utile gettare uno sguardo sugli avvenimanti dell’aprile scorso. Si accusa Cuba di aver imprigionato un gruppo di persone chiamate dissidenti e aver eseguito la pena capitale per 3 dirottatori di una nave, senza menzionare le cause reali. In primo luogo non si tratta di dissidenti ma di mercenari pagati dagli Stati Uniti per incitare la popolazione alla rivolta. In secondo luogo si insinua che chi vuole andarsene da Cuba deve scappare. La realtà è che Cuba permette l’espatriazione regolare, ma gli Stati Uniti promuovono le fughe clandestine con la legge di “ajuste cubano” che accoglie i fuggiaschi cubani come eroi dando loro immediato diritto di residenza e particolari privilegi. Una legge che ha causato la morte per naufragio di moltissime persone. In terzo luogo non si dice che che gli ultimi sequestri di due aerei e una nave erano l’inizio di un piano di 29 sequestri che avrebbero dato agli Stati Uniti il pretesto di un blocco navale e di una invasione militare dell’isola. Per le tre esecuzioni si è dunque tenuto conto del fatto che non si trattava solo di terroristi che avevano minacciato di uccidere i passeggeri ma che, assieme a quelli già pronti ad attuare gli altri sequestri, avrebbero causato una tragedia per il popolo. Rattrista naturalmente il fatto che molti progressisti si siano associati alle più aggressive proteste. Evidentemente si tratta di progressisti teorici ai quali la rivoluzionarietà vissuta e la dignità dei cubani li mette in gioco e fa loro paura. Coloro invece che hanno vissuto sulla propia pelle la prepotenza del sistema in cui viviamo, come Rigoberta Menchù, esprimono la loro solidarietà con Cuba. Sottolineo l’espressione “rivoluzionarietà vissuta” perché ho potuto constatare che la popolazione, salvo una piccola minoranza, non solo difende ma è artefice di una rivoluzione in continuo cammino. C’è una partecipazione e un controllo del popolo nelle scelte sociali e politiche. La scuola e la sanità sono sono esempi unici al mondo per la competenza e l’amore con cui vengono sviluppate. Ho visitato parecchie scuole sperdute con un insegnante per un solo bambino. Attualmente 6.000 giovani bisognosi provenienti da paesi poveri e dagli stessi Stati Uniti frequentano gratuitamente le università cubane e 3.000 medici offrono senza compensi il loro servizio in paesi del Sud. Si sta portando avanti una vera rivoluzione nei campi dell’energia (il 30% dei consumi e’ affidato alle energie rinnovabili), della protezione dell’ambiente, nel campo dell’agricoltura e della riforestazione. Naturalmente l’Avana e le zone turistiche risentono dell’inquinamento portato da chi usa i dollari ed è ovvio che ci siano cubani che si lasciano corrompere, ma in percentuali molto limitate. Fidel e’oggi il rappresentante più noto della rivoluzione, ma questa è in realtà viva nel cuore della stragrande maggioranza dei cubani.
I politici e giornalisti nostrani pensano forse di avere a che fare con un normale popolo occidentale imbottito di consumismo e non si rendono conto che il popolo cubano è un popolo con una cultura elevatissima, capace quindi di giudicare i fatti con obiettività, in grado di vivere il socialismo solare in cui crede e disposto a resistere agli attacchi. Anche nel dopo Fidel la forza morale dei cubani saprà vincere la prepotenza di un Primo Mondo ricco di arroganza e di armi di distruzione di massa ma povero di ideali. (Enrico Turrini, esperto nel campo delle energie rinnovabili).