[a cura del Team De Falco Marotta • 03.07.03] E’ incredibile. Con tutto il subbuglio che c’è in Iran con gli studenti che vogliono più libertà e democrazia, alla Biennale d’arte 2003,  incontri un tipo come Ahmad Nadalian che nella sua installazione di video, attraverso la sua fantasia, ricrea un paradiso  perduto; intagliando sulle pietre di un fiume un pesce...

IL PAESE DI ANAHITA

E’ incredibile. Con tutto il subbuglio che c’è in Iran con gli studenti che vogliono più libertà e democrazia, alla Biennale d’arte 2003,  incontri un tipo come Ahmad Nadalian che nella sua installazione di video, attraverso la sua fantasia, ricrea un paradiso  perduto; intagliando sulle pietre di un fiume un pesce. Anzi, questo “pesce” che per lui  è il simbolo della lotta dell’uomo per la sopravvivenza e della sua anima errante alla ricerca della felicità, lo sta scolpendo  anche sugli scogli del Lido e in ogni angolo di Venezia!

Perché ha scelto di incidere il pesce dovunque si trova?
Quando, dopo molti anni di studi all’estero, sono ritornato nella mia terra natia, speravo di ritrovare il mio paradiso perduto. Ero rientrato nella terra dei miei antenati, in cerca di  una vita tranquilla, lontano dai guai della città. Desideravo passare il mio tempo circondato dalla  natura, vivere con la natura. Le colline e le valli del Monte Damavand vicino alla periferia del villaggio di Poloor racchiudevano molti ricordi della mia  infanzia. Ma non solo ricordi di famiglia. Ai miei occhi, Monte Damavand impersonava la storia intera della mitologia dell’Iran e la cultura: le storie infinite della creazione, il simorgh, il dragone, Fereydoun e Zahhak… Però mi sono dovuto rendere conto che il mio  paradiso non esisteva più. La sorgente era inquinata ed il fiume non aveva più pesce. Costruzioni e ville deturpano il paesaggio, l’hanno reso irriconoscibile. Ho deciso, così, di “ricostruire” il mio paradiso, scolpendo lungo il fiume , sulle rocce piccole o grandi, i pesci. Mi piace credere che questi  siano vivi e nuotino contro le maree.  Secondo la filosofia, il pesce che nuota controcorrente, rappresenta la libertà, quello che la segue è un pesce morto.

E i giovani iraniani sono pesci vivi che il potere vuole che diventino pesci morti?
Non sono pesci morti perché fanno la rivoluzione, si rivoltano, saltano fuori. In ogni modo, il mio lavoro è esoterico, non politico, tant’è che ho creato una rete internazionale la MysticalArt.net che raccoglie gli artisti di ogni nazione( tedeschi, indiani, ungheresi, italiani, inglesi, canadesi, svedesi…) che lavorano con il popolo, organizzazioni varie, musei, gallerie, centri di studi iraniani sul globo, sviluppando esperienze artistiche con loro. Noi speriamo che questa mostra, anche virtuale- credo che Internet sia un fiume vivo dove possano nuotare in libertà tanti pesci, cioè tanti giovani artisti- riesca a creare uno spazio e un dialogo tra le nazioni

Secondo noi lei ha un merito straordinario. Ignorando quelle che sono le prescrizioni coraniche riguardo alle donne e all’arte, in generale, ha anche fondato la MITHRA GALLERY e l’ANAHITA GALLERY che affondano le loro radici nella vostra antica cultura parsa . Ci vuole spiegare cosa sono?
MITHRA o (MEHR) è il dio della luce e della gentilezza. Egli lottò simbolicamente contro l’oscurità ed il cattivo potere. Molto artisti contemporanei attingono le loro idee dai poemi epici, ed espandono  il loro significato simbolico e spirituale. Simboli Mitologici sono soggetti che possono essere visti in molti lavori artistici e contemporanei che vengono mostrati nella Mithra Gallery. Invece nella ANAHITA GALLERY, sono raccolti le riflessioni dell’arte simbolica sulle donne, ma anche di quella contemporanea.

Ci dice chi è Anahita?
ANAHITA o (NAHID) è il nome della  dea della fertilità. Nel periodo antico si ritenne vero che lei fosse la dea di tutte le acque sulla terra e la fonte dell’oceano cosmico. E’ considerata la fonte della vita, purificando il seme di tutti i maschi e gli uteri di tutte le donne, e pulendo il latte nelle mammelle di tutte le madri (Curtis, 1993). I mistici mostrarono soprattutto interesse nella donna adorata. Nella poesia dei Sufi che è una lingua estremamente tecnica dell’amore, la donna è un simbolo delle realtà divine. La bellezza di una  bella faccia è un specchio nel quale noi possiamo osservare la bellezza del Divino. Comunque nel recente femminismo,  è un importante problema. La riflessione di questo movimento globale può essere vista nell’arte contemporanea. Nell’esposizione della Anahita Gallery, i lavori  non solo mostrano soggetti femminili in stile simbolico ma anche soggetti di donna nell’arte contemporanea.

Naturalmente, lei e i suoi artisti, privilegiate altri soggetti altamente simbolici come le piante e i fiori. Ce ne spiega qualcuno?
Nella cultura persiana, secondo la mitologia di Zoroastro, il seme del primo uomo (Gayomart), crebbe come una pianta che si trasformò nella prima coppia umana. La frutta dell’albero simboleggia le razze dell’umanità e di come si sono espanse nel mondo. Nei testi religiosi zoroastriani, si ha menzione che i Giardini del Paradiso sono adornati con gli alberi che fioriscono con mille colori, essendovi  primavere eterne. Il cipresso, poi,  è un antico simbolo ariano dell’immortalità (per questo fa corona nei cimiteri?) e fu considerato specialmente sacro, un simbolo di Ahura, Mazda(il dio della luce dell’antica religione parsa).La rosa è un simbolo del sole. Nella religione manichea (un ‘altra presenza culturale nell’Iran antico) il Regno, che si accende di luce e di oscurità, del  principe  buono o cattivo, è simboleggiato da due alberi della vita e della morte. L’Albero della vita è decorato da tanti colori, è bello ed illuminato con tutte le buone cose. Ovviamente, i nomi di alcuni alberi simbolici  delle antiche credenze parse, sono menzionati nel Qur’an Santo. Il Profeta dell’Islam, Muhammad, nel suo viaggio al Cielo vede due alberi, nel  paradiso e nell’inferno. Uno degli alberi era quello della Vita, un grande albero con rami di smeraldo e perle carico di frutta di qualunque genere e di fiori squisiti. Secondo la tradizione islamica, l’albero della vita, è in paradiso. Dio lo piantò con la sua propria mano e inspirò il suo spirito in lui. Questo albero simbolico, nel suo aspetto di macrocosmo, è una metafora del cosmo. In alcuni  poemi sufici, il giardino simboleggia, anche, lo stato dell’estasi del cuore. Per il mistico, l’albero configura l’Unità, e i fiori indicano la molteplicità. Secondo la dottrina dei Sufi, il mondo intero è gioioso a causa della Sua presenza. La  Primavera è espressa come l’estasi che allieta lo stato spirituale. Per i Sufi l’albero di cipresso è un importante simbolo, perché rimane verde e mantiene la freschezza sostanziale, rassicurante. Esso significa l’interezza potenziale. Biologicamente, è un  albero che contiene i principi maschili e femminili al suo interno ed  appare nell’iconografia frequentemente. Nella  poesia dei Sufi, la bellezza del corpo dell’adorato è personificata come un albero di cipresso.
In molti poemi sufici, i fiori avevano significato religioso: essi sono  anche simboli dell’adorazione e dei costumi puri. In uno dei rami della Mysticalart. Net, vi è la presentazione simbolica del giardinaggio, degli alberi, come fioriscono nell’arte contemporanea.

Lei è un artista instancabile: ha creato pure Paradiso.
Paradiso è una galleria permanente ed un centro internazionale. Questo centro tenta di identificare ed invitare artisti internazionali a creare ed esporre i loro lavori qui in Iran. Una delle mete principali di questo centro è creare la pace e l’armonia tra le creature umane e la natura, offrendo agli artisti l’occasione di avere un impatto internazionale sulla scena dell’arte. Questo centro è localizzato nel ” Giardino di Paradiso”, adiacente a Golpar Spring nel villaggio di Poloor. Ciascuno si può informare sull’arte iraniana e contemporanea dall’Iran in tutto il mondo. Include notizie selezionate che concernono l’arte iraniana e presenta movimenti internazionali e lavori di giovani artisti dell’Iran. Usando gallerie virtuali, sono esposti ritratti ed articoli, arte iraniana insieme ai  lavori artistici e gioiosi di artisti contemporanei. La maggior parte delle informazioni saranno pubblicate sul web in persiano ed inglese. Noi speriamo che l’esposizione e la presentazione di questi lavori creeranno un spazio per un cambio culturale e più tolleranza tra i popoli.
 
PAROLE PER CAPIRE
 
Ahmad Nadalian
Nato nel 1963 in Iran(Sangsar), si è diplomato all’Accademia di Belle Arti alla Tehran University ed è dottore di Ricerca  in Filosofia e Arte all’University of Central England(UCE). Ha allestito 12 esposizioni personali ed ha partecipato a più di 50 mostre collettive.
Vive con la moglie ,il figlio e la madre che partecipano attivamente alle sue performances sulla Body Art, nel villaggio di Poloor e ha inciso i suoi pesci lungo il percorso del fiume  Haraz che scorre per 65 Km alle pendici del monte Damavand, sulla strada per Amol.
Le pietre incise non saranno più rimosse dal luogo di origine.
IRAN è uno dei paesi più ricchi di storia e di cultura e lo spirito persiano sembra nutrito di una spiccata sensibilità per il bello, che si  è espressa nelle più varie forme d’arte. Esiste così un repertorio ricchissimo di poesia, di pittura (essenzialmente miniatura e calligrafia), architettura (Isfahan), che obbediscono a criteri stilistici assolutamente originali, accanto al quale occorre ricordare i prodotti di un artigianato fiorentissimo che nell’intarsio del legno, ma soprattutto nella creazione di tappeti spettacolari raggiungono una qualità artistica che desta l’ammirazione nel mondo.
 
PROBLEMI
Il contatto dell’Europa con il mondo orientale è stato sempre ostacolato da una serie di difficoltà obiettive, dovute ad una diversità di fondo nella concezione del mondo che si dispiega in religioni, lingue, abitudini non sempre facili da avvicinare per l’uomo occidentale. Per meglio comprendere l’arte e, soprattutto, la poesia persiana, è necessaria un’accurata conoscenza della storia, delle religioni e della lingua di quel paese, il farsi. http://www-leland.stanford.edu/~yuri/Omar/omar.html . Internet, per le sue caratteristiche specifiche di universalità, offre oggi un’occasione preziosa per accostarsi a mondi altrimenti molto lontani, offrendo l’aiuto prezioso nel reperimento di materiali i più disparati. Iran Poetry  dà l’opportunità di leggere i più celebri testi della letteratura persiana sia in persiano che in alcune pregevoli traduzioni inglesi . Iran recipes è il miglior sito dedicato alla cucina persiana.
 
UN PO’ DI STORIA
Alla civiltà dei Medi che ebbe inizio  nel VII-VI sec. a.C. successe il regno che Ciro il Grande fondò nel 558 a.C. e che i suoi successori Dario I e Serse resero il più vasto degli imperi dell’antichità, giungendo fino all’India a oriente e al Mar Egeo a occidente. Sotto il dominio persiano cadde anche l’Egitto mentre Persepoli diveniva il cuore dell’impero. Sconfitto Serse dai Greci a Maratona (490 a.C.), il Paese subì la conquista di Alessandro Magno che celebrò a Persepoli i primi matrimoni misti (ragazze del luogo con i suoi soldati) Dal 224 al 638 d.C. in Persia dominarono i Sasanidi che, nella politica come nella cultura, si richiamavano alla passata grandezza. Shapur I continuò la secolare guerra contro l’Impero romano che la nuova dinastia persiana aveva ereditato dai Parti, guerra che proseguì con alterne vicende anche quando all’Impero romano si sostituì quello bizantino. Alla morte di Cosroe I,  lo Stato cominciò a disgregarsi mentre s’affacciava nella regione una nuova potenza, quella degli Arabi.
Gli Arabi dominarono la Persia per quasi 600 anni e tutto il Paese abbandonò la religione zoroastriana per l’islamismo. Nel corso dei secoli il potere passò ai Selgiuchidi, ai Safavidi, agli Zand e ai Cagiari fino a che, nel 1926, Reza Khan fondò la dinastia dei Pahlavi. Dopo la Seconda Guerra mondiale lo scià Reza Khan fu esiliato e al trono salì il figlio Mohammed Reza che, assunto il potere assoluto, decise di allinearsi ai paesi occidentali avviando l’Iran verso una rapida modernizzazione. Lo sperpero di enormi ricchezze, il regresso dell’economia, l’imposizione di norme antipopolari, la repressione sempre più brutale accelerarono la caduta dello Scià che abbandonò il Paese il 16 gennaio 1979. Il 1° febbraio dello stesso anno tornò in Iran, accolto da una folla entusiasta di milioni di sostenitori, l’ayatollah Khomeini che fondò una Repubblica islamica retta dal clero. Durante il suo governo l’Iran dovette affrontare, da un lato, lo scontro con gli Stati Uniti (assalto all’ambasciata di Teheran), dall’altro la terribile guerra con l’Iraq che costò quasi un milione di morti. Alla morte di Khomeini fu eletto presidente il capo del parlamento Rafsanjani che riuscì nel tentativo di far riconquistare all’Iran una certa stima in Occidente. Attualmente è al governo il moderato Khatami, ma il Capo Supremo è Khamenei che reprime qualsiasi anelito alla libertà, intesa come acquisizione di diritti umani sanciti universalmente.
 
COSTITUZIONE
Lo Stato iraniano si articola in: Parlamento, Consiglio dei Guardiani e Presidente della Repubblica. Il Parlamento (Majlis) è formato da esperti islamici e capi musulmani provenienti da ogni parte del Paese affiancati da un rappresentante della comunità ebraica, uno della comunità zoroastriana e due rappresentanti della comunità dei cristiani armeni.
Compito del Parlamento è approvare leggi e decisioni economiche. La Majlis è retta dal Capo Supremo che di fatto detiene tutto il potere: può dichiarare la guerra o stipulare la pace, scegliere il capo delle Forze Armate e addirittura impedire l’elezione del Presidente. Attuale Capo Supremo è Khamenei mentre il primo Capo Supremo fu l’ayatollah Khomeini. La Majlis è eletta dal popolo ogni 4 anni che può scegliere tra un gruppo di candidati selezionati prima delle elezioni.
Secondo organo dello Stato è il Consiglio dei Guardiani composto da 12 giuristi ed esponenti religiosi musulmani di primo piano che hanno il compito salvaguardare le leggi dell’Islam e farne rispettare i valori. Il Presidente della Repubblica, scelto fra 4 candidati, viene eletto ogni 4 anni; ha il compito di eleggere e dirigere il Consiglio dei Ministri. Attuale Presidente della Repubblica è Khatami. Amministrativamente l’Iran è diviso in 26 province controllate da un generale-governatore.
Attualmente è al governo il moderato Khatami che cerca di coniugare il vecchio regime teocratico a forme e valori democratici, aprendosi agli scambi economici e culturali con l’occidente.
 
FESTIVAL E TRADIZIONI POPOLARI
Per la maggioranza degli iraniani la più importante ricorrenza non religiosa dell’anno è il No Ruz, il capodanno persiano (21-24 marzo). Altre feste civili sono l’11 febbraio (anniversario dell’avvento al potere di Khomeini), il 20 marzo, il 1° aprile (festa nazionale), il 2 aprile, il 4 giugno (anniversario della morte di Khomeini), il 5 giugno (anniversario dell’arresto di Khomeini), il 28 giugno e l’8 settembre (Giorno dei martiri della rivoluzione). Vengono osservate le festività islamiche quali la fine del Ramadan, il Giorno della nascita del profeta Maometto e l’Anniversario del martirio di Hosein festeggiato con rappresentazioni drammatiche di carattere religioso. Tutte seguono il calendario lunare islamico il che significa che cadono ogni anno in momenti diversi.
 
RELIGIONE
In Iran è preponderante una forma particolare di Islam, che si chiama Sciismo, tradizionalmente molto chiusa  che porta con sé un sottofondo legato ad un senso di oppressione: gli stessi Sciiti spesso si rappresentano come “vittime”. Durante e dopo la rivoluzione questo sentimento si trasforma nell’articolazione di un discorso comune degli “oppressi” che porta con sé un progetto politico e sociale di rivendicazione.
Lo sciismo però è anche una corrente che pone un marcato accento sulla razionalità e sull’interpretazione della legge nel contesto musulmano. Nell’Islam le gerarchie esistenti dipendono in parte dal consenso e in parte da legittimità acquisite, ma non c’è mai un controllo totale dell’interpretazione delle norme religiose: ecco che gli Sciiti diventano abilissimi “manipolatori” dell’uso della legge(come Khomeini).
Un altro aspetto essenziale per capire che cosa si intende per modernità politica iraniana, è il pragmatismo di queste tradizioni religiose. Anche qui di solito si proietta un’idea di estrema rigidità dell’Iran, come se la legge religiosa imponesse una grande staticità sociale, con regole scritte che si ripetono sempre uguali a loro stesse. In realtà il sistema giuridico è tale da permettere una grande elasticità e capacità di adattamento alle nuove situazioni che si possono presentare, e questo indubbiamente è stato uno degli elementi di successo dello sciismo in Iran.

LINKS
http://www.iranvision.com/www.IranVision.com in lingua inglese; ottimo sito di storia e cultura iraniana.
http://www.iranonline.com/www.iranonline.com in lingua inglese; sito di storia e cultura iraniana.
http://www.netiran.com/www.netiran.com in lingua inglese; sito informativo ricco di notizie pratiche.