IL POPOLO DELL’«ACQUA BENE COMUNE» SI MOBILITA


Nel mese di giugno si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Contemporaneamente in moltissimi paesi, città e province del nostro Paese si rinnoveranno le amministrazioni locali. Nel pieno di una crisi economica e finanziaria, ambientale e sociale, politica e di democrazia, le diverse coalizioni fanno a gara per richiedere il voto, dai più interpretato come una nuova delega, una nuova autorizzazione a procedere. Ben pochi sono i segnali di una vera inversione di rotta sulle politiche liberiste degli ultimi vent’anni, vera causa della crisi globale che ha investito il pianeta.

Da tempo, nei territori e a livello nazionale, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua contrasta le politiche di privatizzazione, costruisce percorsi per la ripubblicizzazione dell’acqua e la riappropriazione sociale dei beni comuni, esige e prova a praticare forme di partecipazione democratica dal basso, inclusiva e plurale.

Da tempo il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua chiede che la propria proposta di legge d’iniziativa popolare, sottoscritta da più di 400.000 firme, venga discussa e approvata dal Parlamento italiano. Il quale, al contrario, persegue ulteriori politiche di privatizzazione dei beni comuni, che, con l’Art. 23 bis della Legge n. 133/08, vorrebbe rendere irreversibili.

Nel frattempo, diverse decine di lotte territoriali proseguono la loro resistenza alle privatizzazioni e la loro mobilitazione per la ripubblicizzazione dell’acqua e la difesa dei beni comuni. Il popolo dell’acqua esiste ed ogni giorno si allarga a nuove esperienze di mobilitazione e di conflittualità sociale.

La dimensione europea è un contesto fondamentale per il contrasto delle politiche liberiste, per la riaffermazione dei diritti sociali e per la riappropriazione dell’acqua e dei beni comuni. Dopo la nascita della Rete Europea per l’Acqua Pubblica al Forum Sociale Europeo di Malmoe del settembre 2008, dopo la riuscita contestazione del Forum Mondiale dell’Acqua (organismo gestito dalle multinazionali) del marzo scorso ad Istanbul, chiediamo un’Europa dell’acqua pubblica, dei beni comuni e dei diritti sociali, da rendere non negoziabili e da sottrarre alle leggi del mercato. A maggior ragione ora vista la recente approvazione da parte del Parlamento Europeo di una risoluzione in cui si torna a sostenere la natura economica del bene acqua, un passo indietro rispetto alla risoluzione approvata nel 2006.

La dimensione locale è un luogo fondamentale per la riappropriazione sociale dell’acqua, per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, per la gestione partecipativa dei beni comuni. Dalle decine di esperienze di mobilitazione in corso nei diversi territori, chiediamo enti locali che dichiarino l’acqua come bene comune, il servizio idrico integrato «privo di rilevanza economica» e mettano in campo le premesse per la ripubblcizzazione dell’acqua e la partecipazione alla gestione dei cittadini e dei lavoratori.

Sulla base di queste esperienze e per realizzare questi obiettivi, abbiamo deciso di lanciare per il 25 – 31 maggio 2009 una settimana di mobilitazione per l’acqua pubblica in tutto il paese. Saremo nelle piazze e nei luoghi pubblici di ogni città. Costruiremo carovane per mettere in comunicazione le diverse lotte territoriali, produrremo iniziative creative e sensibilizzazione sociale.

Sarà questo il nostro modo di attraversare la campagna elettorale. Proponendo contenuti concreti a fronte di chi pensa solo all’immagine, costruendo partecipazione a fronte di chi chiede solo un’ulteriore delega. Perché indietro non si torna. E il futuro sta nella riappropriazione dell’acqua e dei beni comuni. E nella partecipazione di ciascuno.

Puoi scaricare il documento e la locandina della mobilitazione del 25 – 31 maggio 2009, cliccando qui