[CGIL nazionale • 17.12.03] Il fenomeno migratorio s’impone ormai come questione sociale di prima grandezza e rappresenta uno snodo importante di misurazione della evoluzione delle società moderne e della qualità di vita sul pianeta. I luoghi comuni sull’immigrazione sono duri a morire, la politica ed i governi ne sono ancora prigionieri e responsabili... 

IMMIGRAZIONE. APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO CONTENENTE GLI IMPEGNI DEL SINDACATO

Il fenomeno migratorio s’impone ormai come questione sociale di prima grandezza e rappresenta uno snodo importante di misurazione della evoluzione delle società moderne e della qualità di vita sul pianeta. I luoghi comuni sull’immigrazione sono duri a morire, la politica ed i governi ne sono ancora prigionieri e responsabili.
La Cgil insieme a Cisl e Uil hanno lanciato da alcuni mesi una campagna di informazione, confronto e mobilitazione che avrà un momento importante nella giornata di domani 18/12/03 con la manifestazione di Vicenza dove parteciperanno i tre Segretari generali.
Il Comitato Direttivo della Cgil riunito nei giorni 16 e 17 dicembre dopo una discussione intensa sul tema delle Politiche per l’Immigrazione, intende rilanciare la sua iniziativa sui seguenti punti: Ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei migranti, che considera un atto prioritario e strategico”; inserimento nel Trattato Costituzionale Europeo del principio di cittadinanza di residenza che estende i diritti di cittadinanza a oltre 15 milioni di stranieri residenti stabilmente in Europa che sarebbero esclusi dal principio di cittadinanza di nazionalità.
La battuta d’arresto della Conferenza intergovernativa sulla Costituzione deve consentire un rilancio di questa nostra rivendicazione. Su questi due punti l’iniziativa dei prossimi mesi sarà finalizzata ad una espressione di consenso e coinvolgimento dei lavoratori e dell’insieme dell’opinione pubblica attraverso petizioni popolari da inviare al governo italiano ed ai governi europei.
Impegnarci a fondo per concretizzare sul piano normativo nazionale e del sistema degli Enti Locali il diritto di voto agli Immigrati; rivendicare l’approvazione di una adeguata legge sul diritto di asilo, in quanto il nostro paese è ormai l’unico paese ad esserne sprovvisto; chiedere al governo una nuova legge sull’immigrazione in quanto la Bossi-Fini, che sta dimostrando di essere sia nell’ispirazione, sia nella attuazione concreta una legge sbagliata ed inefficace. Una legge barriera all’immigrazione che, se da una parte non riesce ad arginare o contenere gli ingressi produce molti ostacoli che rendono la vita ancora più difficile agli immigrati condannandoli ad una condizione di irregolarità, incertezza e ricattabilità Particolarmente grave in questo ambito, è la restrizione prevista dalla legge sui ricongiungimenti familiari.
Nel contesto di una rivisitazione dei meccanismi d’ingresso, sia di asilo, sia di lavoro, superare l’esperienza negativa dei CPT (Centri di Permanenza temporanea) che sono ormai semplicemente drammaticamente luoghi di detenzione e di sospensioni dei più fondamentali diritti umani; e la strutturazione invece di Centri d’accoglienza, sotto la giurisdizione degli Enti Locali come  luoghi d’informazione, formazione, dotati di personale specializzato, nella mediazione culturale e nell’assistenza socio-sanitaria; rilanciare e generalizzare sui territori piattaforme (già presenti in molte nostre strutture) sulle politiche d’integrazione (scuola, formazione, casa, Welfare locali); assumere nella proposta complessiva che riguarda il sistema pensionistico-previdenziale alcune specificità tese a rimuovere profonde discriminazioni che anche in questo campo caratterizzano la condizione dei lavoratori e lavoratrici immigrati; porre con nettezza la questione del superamento delle quote costruendo un meccanismo più fluido d’ingressi collegato alla ricerca d’occupazione attraverso la istituzione di un  permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione. Accanto a questo porre la questione di riaprire un percorso di regolarizzazione in considerazione del fatto che nonostante sia ormai in chiusura la regolarizzazione dell’anno scorso che ha portato 650 mila lavoratori regolarizzati, permangono sul nostro territorio, secondo le stime degli esperti ed anche dello stesso Ministero dell’Interno, alcune centinaia di migliaia di clandestini vecchi e nuovi.
La Cgil assume anche la necessità di consolidare e sviluppare la rete dei nostri uffici immigrazione e di promuovere in tutte le strutture Confederali e di categoria la costituzione dei Comitati Migranti come luoghi di cittadinanza e di militanza politica sindacale dei compagni e compagne immigrate della Cgil, e per qualificare la nostra capacità contrattuale e di rappresentanza. Il Comitato Direttivo della Cgil ritiene di indicare all’insieme dell’organizzazione un prossimo appuntamento sul tema dell’immigrazione con una conferenza in preparazione della conferenza dei delegati programmata per metà marzo.
Avanziamo allo stesso governo la richiesta di affrontare il tema dell’Immigrazione in modo organico in una conferenza governativa dove ci si possa misurare in modo compiuto la strategia complessiva ed alta, al di fuori del teatrino delle uscite quotidiane più o meno estemporanee di questo e di quel ministro. (Approvato all’unanimità)