Con la nomina di Michele Pierre-Louis a primo ministro della Repubblica di Haiti, diventano 15 le donne che oggi nel mondo ricoprono la carica di capo di Stato o di Governo. L’economista sessantunenne, presentata come terza candidata dal presidente Preval, è riuscita a riportare ancora una volta a gestione femminile lo scranno che fu di Claudette Werleigh.
Tra i capi di governo, l’ultima in ordine di elezione è stata, a marzo di quest’anno, in Moldavia, Zinaida Greceanii. Lo scorso anno a tornare in carica come primo ministro in Ucraina, dopo una breve esperienza nel 2005, era stata invece l’eroina della Rivoluzione Arancione del 2004 Iulia Timoshenko.
A novembre del 2005 risale poi la nomina a cancelliere della Germania di Angela Merkel, prima donna a ricoprire questa carica nel suo Paese. Dal 2004 in Mozambico governa come primo ministro Luisa Diogo e dalla fine degli anni ’90 – più precisamente ’99 per la prima e ’97 per la seconda – sono a capo rispettivammente del governo della Nuova Zelanda e dell’isola dei Caraibi, Santa Lucia, Helen Clark e Calliopa Pearlette Louisy.
Non mancano poi i capi di Stato. Nel 2007 la peronista Cristina Fernandez de Kirchner, ha preso il posto del marito nel ruolo di presidente dell’Argentina. Sempre nello stesso anno, a luglio, per la prima volta nella storia dell’India è diventata presidente Pratibha Patil. Il 2006 è stato poi l’anno del trionfo di Michelle Bachelet alla guida del Cile e della elezione in Finlandia di Tarja Halonen.
In Liberia l’attuale presidente, Ellen Johnson Sirleaf – anche qui prima donna capo di Stato – è stata eletta nel 2005 e da allora è considerata dal suo popolo la ‘Grandma’ per eccellenza ossia la ‘nonna di tutti’. Dal 2001 nelle Filippine la carica più alta dello Stato è ricoperta dall’ex-vicepresidente Gloria Arroyo. Anche in Irlanda l’attuale presidente è una donna, Mary McAleese, così come nella Repubblica di San Marino, Rosa Zafferani.
Fonte: Ansa, ripresa da Combonifem
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