LIBRI. «…CI PARLANO ANCORA – RICORDO DI BRUNO ANZOLIN E DINO COLTRO», DI SANDRO BRANDIELE E GIANNI STORARI

[GRILLOnews.it – 23.03.2013] Un libro per continuare a ricordarli come «amici, studiosi, umanisti, uomini di scuola». Bruno Anzolin e Dino Coltro sono stati due personaggi di notevole valore nel territorio veronese, uomini di scuola principalmente, prima insegnanti elementari e poi entrambi direttori didattici, impegnati in quella frontiera della formazione dei giovani, così importante in ogni società.

Sandro Brandiele – Gianni Storari
«…CI PARLANO ANCORA»
Ricordo di Bruno Anzolin e Dino Coltro, amici, studiosi, umanisti, uomini di scuola
Anno 2012 – 184 pagine – 10,00 euro

 

Bruno Anzolin e Dino Coltro sono stati due personaggi di notevole valore nel territorio veronese, uomini di scuola principalmente, prima insegnanti elementari e poi entrambi direttori didattici, impegnati in quella frontiera della formazione dei giovani, e dunque dei futuri cittadini, così importante in ogni società. Ma sono stati anche assai attivi e universalmente riconosciuti per il coinvolgimento e il contributo a numerose iniziative di carattere civile, culturale, politico, tanto da essere ancora oggi ricordati con affetto e stima.

Il primo, nato a Monteforte d’Alpone nel 1921, è stato apprezzato pedagogista, linguista e scrittore, formatore di moltissimi insegnanti elementari ed autore di opere letterarie legate al territorio, ai ricordi di gioventù, all’amore per le proprie origini; il secondo, nato alla Strà di Coriano di Albaredo d’Adige nel 1929, ha legato il suo nome soprattutto allo studio del mondo contadino, alla raccolta di tanta documentazione di usi, abitudini, modi di dire, insomma a tante espressioni del mondo che ci sta alle spalle e che sembra inevitabilmente destinato a scomparire.

Entrambi uomini di provincia, orgogliosi delle loro origini umili, si sono fatti rispettare ed apprezzare non solo nel loro territorio ma anche in città, a Verona, e oltre; entrambi figli di povere famiglie contadine, riconoscenti alla scuola che li aveva fatti crescere non solo culturalmente ma anche nella consapevolezza della loro dignità, e per così dire impegnati a restituire alla scuola quanto da essa avevano ricevuto; determinati a valorizzare la funzione civile che la moderna società attribuisce al momento formativo dei giovani, al di là di facili polemiche che spesso riempiono i mezzi di comunicazione e rivelano una tendenza più incline a demolire piuttosto che a riconoscere il lavoro serio, continuo, metodico che in essa si svolge nella grandissima maggioranza delle situazioni.

Per tutte queste ragioni il Consiglio d’Istituto, insieme al Dirigente Scolastico di Monteforte d’Alpone, Giuseppe Boninsegna, ha deliberato di intitolare la Scuola Primaria del capoluogo a Bruno Anzolin e quella delle frazioni Brognoligo e Costalunga a Dino Coltro; per ricordarli, per farli conoscere, per invitare tutti a prestare ancora attenzione alle loro parole, ai loro scritti, al loro impegno civile e culturale, a seguire il loro esempio, perché attraverso tutto questo, «… ci parlano ancora», come dice il titolo del libro che è stato pubblicato recentemente per continuare a ricordarli come «amici, studiosi, umanisti, uomini di scuola».

In un momento nel quale troppo spesso balzano in primo piano e tentano di porsi sotto i riflettori tanti che hanno ben poco da dire, in nome di una discutibile interpretazione del principio che a tutti, in democrazia, è concesso di parlare, un libro che fa parlare due -i quali di certo sapevano cosa dire- che avevano acquisito un elevato grado di conoscenza e di consapevolezza del mondo grazie allo studio, all’impegno, all’esperienza, è certamente un omaggio a loro e, assai di più, ai lettori.

Il libro, finanziato dalla Regione Veneto, dal Comune di Monteforte d’Alpone e da un familiare di Bruno Anzolin, è curato da Sandro Brandiele e da Gianni Storari; presenta un profilo originale di Dino Coltro, visto soprattutto nei momenti di collaborazione con varie associazioni culturali di San Bonifacio (Vr); per Bruno Anzolin, invece, propone un suo inedito assai originale e curioso, rimasto per anni nei cassetti della scrivania, utile per chi opera nel mondo della scuola ma in generale a chiunque ami la buona lettura e la storia e la cultura del proprio paese.

Il libro viene distribuito in tutto il Veneto con la richiesta di un contributo a favore della scuola di 10,00 euro per ogni copia. Chi fosse interessato ad avere una o più copie del volume può rivolgersi alla segreteria dell’Istituto Comprensivo di Monteforte d’Alpone: tel. 045.7610915.

GLI AUTORI
Sandro Brandiele
 vive a Monteforte d’Alpone, è insegnante, amico e collaboratore di Anzolin. La realizzazione del volume si deve al lavoro di Brandiele e Storari. I due l’hanno scritto con la collaborazione di Delio Vicentini, Otello Perazzolo, Giuseppe Zuccante e Giancarla Gugole Menaspà.

Gianni Storari, sambonifacese, ha insegnato nelle scuole medie e superiori ed è stato preside di scuola media. Studioso e ricercatore di storia locale con particolare attenzione per le tradizioni popolari e le vicende degli ultimi, dei marginali, la storia delle classi subalterne, è autore e coautore di molte pubblicazioni di carattere storico e biografico, tra le quali: «Gente in controluce» (1980), «Vento sulla pianura» (1987), «L’Altra faccia della medaglia» (2004), «Obiettivo Villabella» (2005), «Oltre i limiti, da un confine all’altro» (2007), «Il Cavallo bianco. Donne e uomini nella Resistenza a San Bonifacio, Monteforte, sulle colline e nella ‘bassa’ tra il Veronese e il Vicentino» (2007) e «Su quelle ruote correva lo sviluppo» (2008), «Sapore di pane» (2008), «La polenta è un relitto?» (2009), «Aufstehen! Alzarsi! Diario di guerra e di prigionia del soldato Armando Gandini, 1941-1945» (2010), «Storie di uomini straordinari» (2010), «Gaetano Trestin – Amò Dio, la cultura e l’arte» (2011), «Quando si guardava avanti» (2012) e altri.