LIBRI. «MURI, LACRIME E ZA’TAR. VOCI E STORIE DI VITA DALLA PALESTINA» DI GIANLUCA SOLERA

Incontrando membri dell’entourage di Hamas, il Patriarca latino di Gerusalemme, il leader del movimento per la pace israeliano Jeff Halper, l’associazione Heskem di Daniel Levy, ma anche madri di kamikaze, rifugiati e coloni, soldati e detenuti, contadini e tassisti, Gianluca Solera ricostruisce il quadro di una terra spaccata.

«Muri, lacrime e Za’tar. Voci e storie di vita dalla Palestina» è il viaggio di un pellegrino che ha evitato i tour organizzati per scoprire luoghi e persone della Terra Santa. Riunisce in sé l’anima politica e quella spirituale di un’indagine sulla gente che, trovatasi prigioniera dell’ultima ideologia etno-coloniale, resiste affidandosi alla forza travolgente della vita e a certe piccole cose, come lo za’tar (il timo) nell’olio d’oliva, in cui si intinge il pane casereccio. In tempi nei quali si sta cercando di cancellare l’identità della Palestina dalle cartografie, l’autore registra segni e parole, e documenta sia la sofferenza palestinese che le conseguenze sociali e umane dell’occupazione sugli israeliani. Attraverso associazioni della vivace società civile, incontrando politici, rifugiati e professori, vescovi e patriarchi, resistenti e gente comune, si ricostruisce tassello dopo l’altro il quadro di una terra confusa e spaccata. Nel libro possiamo ascoltare la testimonianza di un intransigente colono di Qiryat Arba che descrive Hebron da entrambi i lati; o farci condurre per mano da un rabbino tra i beduini che vivono nelle baracche alla periferia degli eleganti insediamenti israeliani a Est di Gerusalemme. Tra i Muri ci sono sempre delle fessure, e le persone di buona volontà o quelli che disperatamente cercano di vivere con dignità sanno incontrarle. E passarci attraverso.

PREFAZIONE

di Monsignor Michel Sabbah

Cristo disse: «Se avete Fede, potete trasportare le montagne». E in questo noi cristiani della Terra Santa crediamo. Crediamo nella forza della fede, nella forza della testimonianza, nella forza dell’amore, nella forza della giustizia. Scrivere un libro sulla Terra Santa di oggi richiede tutto questo e ha un senso solo se serve agli interessi della testimonianza, dell’amore e della giustizia.

In questo io vedo il senso di questo libro: il viaggio di un pellegrino che ha voluto condividere con noi cristiani della Terra Santa la durezza e allo stesso tempo la ricchezza della vita che conduciamo tra le pietre e i luoghi della rivelazione cristiana. Un viaggio fatto con il desiderio di fare parlare la gente che vive qui, gente di fedi diverse, di sangue diverso, ma gente. Questo libro è un viaggio attraverso l’umanità, un viaggio silenzioso tra le crepe delle ideologie e delle credenze messianiche che hanno reso la vita in Palestina e in Israele un inferno. Un viaggio con il cuore in mano.

Molti pellegrini vengono e visitano questa terra senza accorgersi che in questa terra risiede una Chiesa vivente, una comunità che trasmette la testimonianza cristiana da due millenni, giorno dopo giorno, tra guerre, regimi e occupazioni che si sono succeduti nei secoli. Questo libro ha la virtù di fare parlare questa Chiesa vivente, perché il suo autore è stato in mezzo a Lei, ha visitato villaggi e parrocchie, e ha registrato voci, sguardi e speranze.

Ma è anche un libro ‘politico’, nel senso che legge fatti e avvenimenti odierni attraverso le piccole cose di tutti i giorni, senza guardare al colore della fede e del sangue dei suoi protagonisti, con pietas cristiana, interrogandosi sul senso della giustizia umana, e dando voce a chi vuole alimentare le speranze di pace e convivenza senza ignorare ciò che è fonte di oppressione e ingiustizia. Perché di questo abbiamo bisogno, cristiani e non cristiani, di fare sentire la voce degli «uomini di buona volontà», al di là dei bollettini di guerra e dei giochi politici. Noi cittadini della Terra Santa, ebrei, musulmani e cristiani, nei Territori palestinesi come in Israele, ne abbiamo bisogno. Il merito maggiore del libro si Solera è di essere un mezzo che fa parlare «gli uomini di buona volontà», a volte con rigore di cronaca, a volte con poesia, con la poesia che questa terra ispira. É forse un punto di partenza, non di arrivo. Ed è certamente una guida alla conoscenza di questa terra, che è fatta di uomini e donne che vogliono semplicemente vivere, e che devono imparare a vivere insieme e pienamente il mistero di Dio nella loro terra.

Monsignor Michel Sabbah

Patriarca della Chiesa latina di Gerusalemme

Postfazione di Luisa Morgantini, vicepresidentessa del Parlamento Euroeo: «Una lettura per capire, amare, arrabbiarsi, indignarsi e impegnarsi, perché questa Terra possa trovare pace».

L’AUTORE


Gianluca Solera
è nato sul lago di Garda nel 1966. Dopo molti anni a Bruxelles come consigliere politico del Parlamento europeo, è partito per la Palestina nell’estate del 2004, dove ha vissuto fino alla primavera del 2005. Attualmente è direttore di programma della neonata Fondazione Euro-Mediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture, che ha sede ad Alessandria d’Egitto. Tra le altre cose, ha pubblicato «Di città in città. Poesie sull’Europa» (1995).

Titolo: Muri, lacrime e za’tar. Storie di vita e voci dalla terra di Palestina

Autore: Solera Gianluca

Editore: Nuova Dimensione – tel. 042174475

Data di Pubblicazione: 2007

Collana: Oltre

Costo: 18 euro

ISBN: 8889100435

ISBN-13: 9788889100431

Pagine: 448